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Argomento presente: « Complimenti alla giovane redazione »
ID: 4573  Discussione: Complimenti alla giovane redazione

Autore: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Scritto o aggiornato: venerdì 6 ottobre 2006 Ore: 11:44

Caro Gigi,
voglio complimentarmi con tutto il giovane corpo redazionale del Forum, e i collaboratori dall'estero, dove, a parte qualche elucubrazione di fantasmi, metafore che comprendo benissimo, si stanno trattando i veri problemi che affliggono Torre del Greco, allargandosi spesso alla Nazione e al mondo (Vedi Grillo, Travaglio., ecc.).
La redazione del mio giornale ti invia " Il carcere di Poggioreale" non per raccontare la sua storia, ma per sottolineare che l'indulto non ha eliminato il superaffollamento negli istituti di pena.
Vogliamo giocare con la nostra vita, e sono d'accordo per alleggerire le pene, ma noi camminiamo sulle mine vaganti. O forse voi siete in un'isola beata?

Ti saluto
Dott. Franco Penza
Medico-Filosofo - Direttore del Giornale "L'Infinito".


 
 

ID: 4596  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 6 ottobre 2006 Ore: 11:44

ARTE

Opera a Torre del Greco in via Nuova Trecase, 62.
Cuciniello è stato allievo nel 1960 di Renato Barisani nell’Istituto d’Arte di Torre del Greco e da allora il successo non gli è mai mancato. La sua opera, a dispetto di chi è ancorato agli schemi tradizionali ottocenteschi, ricorda che siamo nel 2006!

Corso di pittura: dalla tela alla fotografia e oltre presso il Liceo Scientifico F. Silvestri Portici (Napoli), anno scolastico 2005/2006 ad opera del docente Natale Cuciniello, (Classe 1946) di formazione artistica, che lavora con installazioni multimediali, copy-art, tecniche fotografiche, comunicazione e video. Presente in numerose mostre collettive in Italia e all’estero, è ordinario di Disegno e Storia dell’Arte nei licei.

POESIA
‘O SILENZIO di Enrico Penza
Zitto!
Nun dicere niente!
Nun voglio sentì parole
Vacante p’’o viento,
stunate, alluccate, jastemmate!
Voglio ‘o silenzio ‘e ll’uocchie tuoie,
‘na lamparella ca s’appiccia,
quanno tu me guarde.
Zitto!
Nun dicere niente.
‘O delore è ‘o mio!

Dott. Francesco Penza


ID: 4592  Intervento da: Marina Ciliberti  - Email: maricilibe@virgilio.it  - Data: venerdì 6 ottobre 2006 Ore: 00:37

E' STATA PUBBLICATA LA SEZIONE DEDICATA A FRATEL GREGORIO. TESTI E FOTO SONO INEDITI SU INTERNET. GRAZIE A VITO D'ADAMO, IL SANT'UOMO, VISSUTO MEZZO SECOLO A TORRE DEL GRECO, SARA' CONOSCIUTO IN TUTTO IL MONDO GRAZIE ALL'INDICIZZAZIONE DEI MOTORI DI RICERCA:

www.torreomnia.com/religione/fratel_gregorio/set_fra_gregorio.htm

La redazione


ID: 4574  Intervento da: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Data: martedì 3 ottobre 2006 Ore: 15:15

POGGIOREALE-L’INDULTO NON RISOLVE IL SUPERAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI ITALIANE

La Casa Circondariale di Poggioreale ospita essenzialmente detenuti in attesa di giudizio, ma da qualche anno, a causa del sovraffollamento delle carceri italiane, anche alcuni detenuti con pena definitiva. La struttura risalente al 1914 può ospitare circa 1387 detenuti, ma normalmente ne contiene il doppio. E’ facile immaginare i disagi e le problematiche collegate a tale situazione. Fino a qualche tempo fa convivevano anche 15/20 persone in una cella; dopo una recente ristrutturazione il numero massimo è di 10 persone. Numerosi sono i detenuti affetti da gravi malattie infettive: AIDS, epatite, tubercolosi ect.
E’ pressoché impossibile riunire gli ammalati per tipologia, in quanto il test per la sieropositività non è obbligatorio. La giornata tipo di un detenuto si svolge essenzialmente nelle celle, con letti a castello, prive di riscaldamento; in esse si consumano i pasti, si guarda la televisione, si dorme, si legge e si scrive; vi sono anche i servizi igienici, ma non la doccia che è possibile fare, una volta alla settimana, all’interno del padiglione.
Il detenuto usufruisce di due ore d’aria al giorno “il passeggio” nei cortili interni cinti da alte mura, una di mattina, l’altra nel primo pomeriggio. Ogni settimana è prevista un’ora di colloquio con i familiari e per buona condotta si può ottenere un ulteriore colloquio premio. A seguito dell’ultima normativa i colloqui saranno incrementati.
I lavori per la costruzione dell’attuale Casa Circondariale di Napoli “Poggioreale”, all’epoca Carcere Giudiziario, ebbero inizio nel 1905 per far fronte al sovraffollamento delle carceri in funzione all’epoca: Vicaria, già Castel Capuano, Carcere del Carmine e del Forte di Vigliena.
Venne costruito ad oriente della città a seguito di un progetto già avviato in epoca borbonica in un luogo malsano e paludoso e, per questo motivo, non considerato dal piano urbanistico di Pedro de Toledo – XVII secolo – come zona di sviluppo della città, orientata, invece sul lato occidentale, zona particolarmente bella per il paesaggio e la mitezza del clima. La zona ospitava la Real Villa di Poggioreale, come testimonia Alessandro Baratta.
Il luogo era ideale dimora di caccia per la presenza di uccelli migratori che ben si adattavano al territorio metà palustre e metà agricolo. Una bonifica di quel malsano territorio si ebbe completamente solo dopo il 1884 a seguito del colera che colpì Napoli. La bonifica era stata già intrapresa, infatti, tra il 1830 ed il 18844 con la creazione della Stazione Centrale.
IL nuovo carcere giudiziario venne naturalmente inglobato nello sviluppo urbano della zona orientale della città nei primi decenni del XX secolo con la nascita dei grandi mercati (orto frutticolo, ittico, dei rottami –cd scasso- il macello comunale, la borsa merci), del cimitero e verso il mare, con lo sviluppo dei grandi bacini navali, della raffineria, dei depositi ferroviari, delle ferrovie vesuviane e della dogana portuale.
La costruzione terminò invece nel 1914 e solo nel 1919 il Ministero dell’interno dispose il trasferimento temporaneo dei detenuti provenienti dal carcere giudiziario del Carmine. Durante la prima guerra mondiale, 1915-1918, infatti, alcuni padiglioni furono occupati dalle truppe militari e fu cambiato temporaneamente l’uso di destinazione degli stessi. Durante l’occupazione, delle truppe militari, vennero eseguiti nell’immobile anche lavori di adattamento per adeguare la struttura alle nuove necessità.
Inoltre le truppe arrecarono non pochi danni all’edificio e, per tale motivo, fu necessario eseguire ulteriori lavori per il ripristino dei luoghi. Il primo direttore del nuovo carcere Cav. Leopoldo Cremona, nel 1921, diede incarico di eseguire in economia i lavori occorrenti per la sistemazione ed il completamento dell’intera rete delle fognature per l’adattamento completo degli alloggi e degli uffici e per l’esecuzione dell’impianto di acqua di Serino nei fabbricati.
La Chiesa venne completata solo nel 1924. Nel 1921 a seguito dell’evasione di due detenuti dal penitenziario si sentì l’esigenza di provvedere senza indugio a servizio di vigilanza esterna. Per tale motivo si pensò di trasferire al nuovo Istituto l’inero corpo di guardia in servizio nel carcere del Carmine.
Poggioreale fu costruito per ricevere 700 detenuti provenienti dalle già citate carceri della Vicaria, del Carmine, già Castel Capuano, del Forte di Vigliena. L’Istituto prevedeva celle singole di due metri per due metri per due metri. Ma vene successivamente trasformato in una struttura con lunghe camerate al fine di poter alloggiare un maggior numero di detenuti. Nella prima metà degli anni quaranta e nell’immediato dopoguerra, la popolazione detenuta raggiunse le 7000 unità. Nell’Istituto prestano servizio circa 7oo agenti di polizia penitenziaria, ripartiti in vari turni e compiti di servizio.

Redazione del giornale "L'Infinito" di Francesco Penza


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