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Argomento presente: « NEWS TORRE 02 10 2006 »
ID: 4558  Discussione: NEWS TORRE 02 10 2006

Autore: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Scritto o aggiornato: martedì 3 ottobre 2006 Ore: 14:59

Nessuno ha eletto le persone che oggi siedono in Parlamento. Sono degli abusivi.

La legge elettorale voluta dal centro destra per vincere le elezioni ha impedito ai cittadini italiani di scegliere il proprio candidato. Quindi nessun deputato o senatore può dire di essere stato eletto dal popolo. Può invece affermare di essere stato scelto da un partito. E’ un dipendente del partito, non degli italiani. E, correttamente, parla e agisce a nome del partito sino a quando non cambia casacca. Infatti, un parlamentare abusivo può scegliere di esercitare il suo abusivismo anche in altri partiti. Dipende da chi lo paga di più.
Le professioni di questi abusivi della democrazia elettorale sono più o meno sempre le stesse, talvolta intercambiabili e anche cumulabili: avvocati, ex sindacalisti, giornalisti, pregiudicati. Quest’ultima, pur non essendo in sé una professione, ma un’aggravante, è comunque di grande aiuto per essere scelti dalle segreterie di partito.
Il centro sinistra disse di voler immediatamente cambiare la legge elettorale. Ma non ha fatto nulla perchè gli conviene. I partiti hanno però introdotto, a loro tutela, la ‘class action parlamentare’. A livello popolare non è ancora (e non lo sarà mai) consentita, ma a livello parlamentare sì. Destra e sinistra non fanno alcuna differenza. Di fronte a una ‘class action parlamentare’ sono tutti uguali, perchè serve a parare il c..o dai cittadini e dai magistrati. Indulto e legge sulle intercettazioni hanno avuto un consenso da parte dei partiti che la Merkel con la sua Grosse Koalition nemmeno si sogna. Leggi parac..o.
Il primato della politica, se mai c’è stato, si è trasformato nel primato dei partiti. Una democrazia di cartapesta che spende il suo tempo a legiferare per proteggersi mi ricorda, molto vagamente, una dittatura. Una dittatura dolce in cui il cittadino può incazzarsi, protestare. Magari scendere in piazza per una bella gita in pullman con i sindacati o pagato dal partito. Nulla di più. Siamo al carnevale della democrazia. La legge elettorale ci impedisce di esercitare un nostro legittimo diritto. Se il Governo non la cambia, il Governo è, esso stesso, illegittimo.

Fonte www.beppegrillo.it
 
 

ID: 4572  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: martedì 3 ottobre 2006 Ore: 14:59

PORNOGRAFIA DELLA MORTE

Pensando alla morte viene la nostalgia.

Bei tempi quando andavi all’altro mondo per i ca..i tuoi. L’unica cosa certa dell’unica cosa certa nella vita era che sarebbe accaduto ‘alla sua ora’.
Ma tutto si è evoluto, oltre al cellulare con la televisione e il c..o di tua nipote sopra, oltre ai SUV e alle Mercedes utilitarie adesso ci sono le rianimazioni. Nascono loro e non possiamo morire più in pace noi. Ti fanno respirare, stabilizzano le tue funzioni vitali e ti mantengono in vita quando saresti morto: una quarta dimensione dello stare al mondo. A volte questo fa montare la testa ai medici. Quando si parla di queste cose Dio salta subito fuori. Tirato in ballo per fare conversazione. La precisione rassicura, bombe intelligenti, frigoriferi che ti fanno la spesa via internet, automobili che ti coprono le spalle mentre fai manovra, tazze del cesso che si scaldano e ti salutano. Che cosa c’entra Dio con tutto questo? Questo uomo nuovo che si commuove per il suo tostapane, rimane imprigionato nel nulla, in un limbo tecnologico, quando dovrebbe incontrare il Creatore!
Ed ecco che gli italiani si pongono il problema etico della morte: un disperato è in una situazione disperata. Chiede a Napolitano di poter morire. Basterebbe farsi mettere da qualcuno un piede sul tubo: è a casa sua. Ma lui scrive al Presidente. Che gli risponde, in pratica, che sono c..i suoi.
Quell’uomo è allo stremo, ma vuole pensare anche agli altri, cosa risponde il Paese?
Risponde con il feticismo della morte, la tragedia buca il video, un video molle... poco più di una bolla di sapone. Entriamo anche noi in rianimazione. Prendiamo confidenza con i respiratori, le pompe di infusione, i contropulsatori aortici, i tubi, gli aspiratori e i materassi antidecubito da ventimila euro. E’ bello vedere i monitor con le tracce colorate che accompagnano le telecamere in sala operatoria. Non si venderà più il proprio corpo all’università, lo venderemo a un reality show che quando crepi, ti fa l’autopsia in diretta.
Dopo un corso intensivo sulle tecniche di rianimazione e dichiarazioni di ogni tipo, infine, il Paese non decide nulla.
Chi deve staccare la spina al morente non siamo noi.Terminato il voyeurismo della sofferenza potrà iniziare una discussione etica, con il rispetto della morte. Un fatto privato. Non voglio crepare pensando al rapporto costi/benefici. Spegniamo tutto prima che nasca il fitness del cadavere.
Pannella si è offerto di staccare la spina se Piergiorgio Welby lo chiederà. Ma lo possono fare già ora, in ogni momento, i suoi parenti. Io vado oltre, offro a Piergiorgio, da subito, di buttare fuori da casa sua la televisione, i giornalisti e tutti i pornografi della morte.

Fomte www.beppegrillo.it


ID: 4563  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 2 ottobre 2006 Ore: 22:31

RAID AL CIMITERO - OMBRE OSCURE SULLA PACE ETERNA
Camposanto di Via S. Giuseppe alle paludi di Torre del Greco

Resti umani abbandonati tra le tombe, scende in campo la chiesa. A due giorni dalla macabra scoperta di ossa e brandelli li teschi nel comprensorio sud del cimitero cittadino, si alza prepotente il grido di condanna del mondo religioso. E’ padre Giuseppe Cesarino, parroco della basilica di Santa Rita, il primo a commentare il raid che, nei giorni scorsi, ha sconvolto l’eterno riposo della folta schiera di defunti sepolta nel camposanto di via San Giuseppe alle Paludi: tombe trafugate da mani ignote, loculi messi a soqquadro e spoglie profanate.
Solo l’ultimo di una lunga serie di blitz sacrilega che fanno fatto scattare l’allarme rosso nell’area sud del cimitero e che hanno indotto i magistrati della Procura di Torre Annunziata ad aprire un apposito fascicolo d’inchiesta. Un’indagine che potrebbe confermare la raccapricciante ipotesi avanzata dagli investigatori: la tesi che, dietro ai raid vandalici dei giorni scorsi, si nasconda la mano nera di una setta satanica.
Non abbiamo notizie certe sull’esistenza alle falde del Vesuvio di una rete di seguaci del diavolo, ma sappiamo - afferma padre Cesarino - che il fenomeno e in ascesa ed incontrollato. Non appartiene alle nostre tradizioni, ma purtroppo il male serpeggia ovunque e si manifesta sotto aspetti impossibili da prevedere”.
A mettere a soqquadro il cimitero e a violare le spoglie dei morti
Probabilmente una setta di satanisti. Una congrega di adoratori del diavolo che come spiega il parroco della Chiesa di Santa ’Rita, sono alla perenne ricerca di elementi base per riti e formule esoteriche e di nuovi adepti. ”Il reclutamento avviene sotto gli occhi di tutti, ma - conferma don Giuseppe - solo gli esperti sanno riconoscere i segni. Si tratta di un linguaggio in codice, di un alfabeto particolare che fa presa solo sui più deboli”.
Un fascino maledetto, quello dell’occulto, ed un alfabeto,nero che si insinuerebbero nelle menti deboli, fino a sconvolgerle. Un mondo blasfemo condannato in pieno dalla Chiesa. ”Sono atti deplorevoli, sia che si tratti di satanisti, sia che si parli di semplici profanatori - chiude il parroco – E’ una profonda mancanza di rispetto non solo per la vita, ma anche per l’esistenza ultraterrena. E va assolutamente fermata: la devozione dei fedeli deve vincere sulla malvagità dell’uomo”. L’occulto che sfonda le porte del camposanto, una congrega di adoratori del diavolo che recluta nuovi adepti mentre la Chiesa si organizza per contrastare il male. Una vicenda ancora avvolta nel mistero su cui le forze dell’ordine vogliono fare chiarezza.

Frara - Fonte: Giornale Metropolis


ID: 4562  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 2 ottobre 2006 Ore: 22:10

SPROFONDA IL MANTO STRADALE A VIA C. BATTISTI

TORRE DEL GRECO - Pioggia incessante, quasi interminabile. Il violento nubifagio che si è abbattuto sul comune corallino ha lasciato il segno. Il maltempo ha bussato alle porte di tutto l’interland napoletano: via il costume da bagno ed ombelico scoperto, e ora di prendere ombrelli ed impermeabili per affrontare ai meglio la giornata.
II comune di Torre si e svegliato con il rumore dei tuoni e pioggia battente, ”illuminato” dal chiarore dei lampi, ’senza avvertire, pero, un brusco calo della tempera- tura. Non troppo ingenti i danni provocati dal maltempo: qualche calcinaccio caduto dai balconi, alcune coperture dei tombini saltate. All’ufficio Urbanistica e stato segnalato a via De Gasperi la caduta di alcuni cornicioni, simile la situazione in via Nazionale e in piazza Santacroce.
Qualche tombino in piazza Palomba e in via Cavallerizza ha ”perso” le coperture. L’intervento più importante che ha necessitato dell’aiuto dei vigili urbani è stato eseguito in via Cesare Battisti, causa sprofondamento del manto stradale.
In tarda mattinata, e arrivata la tregua per gli abitanti torresi.
Qualche nuvola non prevede nulla di buono ma alcuni abitanti ne hanno approfittato per fare acquisti: ”La mattinata l’ho passata in casa con i miei nipotidichiara la signora Teresa che vive in una traversa della Nazionale-. Le compere al supermercato le ho fatte solo nel tardo pomeriggio”. Quanto durer à la tregua del maltempo? L’autunno è alle porte e i disagi iniziano a manifestarsi, presentando i loro conti.

(Steania Melucci)

Fonte: Cominicato stampa


ID: 4561  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 2 ottobre 2006 Ore: 21:59

IN FUGA LA BANDA AL BOTTAZZI

Torre del Greco. All’ingresso, ormai privo di guardie giurate, nessuno li ha fermati. Così, certi di passare inosservati, tre giovani rom si sono intrufolati al piano terra del distretto sanitario dell’ex Bottazzi e hanno aperto la porta di un ufficio senza neanche bussare. Poi hanno affrontato la dipendente che, seduta alla scrivania, aveva accanto a se la borsa. Ma la prontezza di spirito della donna che ha afferrato una spillatrice puntandola contro i balordi, ha spaventato la banda che, forse, pensava di mettere a segno un colpo facile facile.
Insomma, gli immigrati che qualche giono fa hanno tentato di rubare all’interno dell’ex Bottazzi di via Marconi, non si aspettavano certo la reazione dell’impiegata che, invece, ha creato confusione ed è riuscita a mettere in fuga i tre complici senza consegnare un solo centesimo. Un episodio inquietante che la donna, per paura di ritorsioni, ha preferito non denunciare all’azienda e alle forze di polizia.
«Nessuno – dicono in coro i lavoratori – si sente tranquillo. Da qualche settimana 1’Asl ha deciso di sospendere il servizio diurno di sorveglianza privata e qui e cominciato 1’inferno». Utenti che entrano nell’area parcheggio riservata ai disabili e ai dipendenti, auto e moto che sfrecciano veloci lungo i viali di accesso mettendo in pericolo l’incolumità di anziani e piccoli, malintenzionati che la fanno da padrone.
Uno scenario sconfortante che, purtroppo, non risparmia neanche 1’ospedale Maresca di via Montedoro, dove pure la presenza dei vigilantes e stata drasticamente ridotta: su sei guardie giurate in servizio fino ad agosto, ne sono rimaste tre. E di notte il pronto soccorso non è presidiato. Una decisione favorita, in entrambi i casi, dai conti in rosso dell’Asl 5. «Intanto – accusa Raimondo Di Donna, responsabile dell’associazione portatori di handicap Insieme – gli utenti sono i primi a pagarne le conseguenze. L’ex Bottazzi da qualche settimana e diventato un luogo inaccessibile per i disabili che avevano un’area parcheggio riservata: una vergogna che mette in difficoltà le persone malate che arri- vano in via Marconi per le visite ambulatoriali o per sottoporsi a un prelievo del sangue.
Ma non dimentichiamo – ribadisce Di Donna – che il distretto sanitario è affollato di mamme, bambini e anziani: da quando non ci sono più le guardie giurate, nessuno si preoccupa di rispettare i limiti di velocità e c’è pericolo di essere investiti». Arendere la situazione incandescente contribuiscono il Sert e il vicino centro di salute mentale che necessitano di un servizio di sorveglianza costante. «Stiamo cercando – dice intanto Patrizia Caputo, responsabile del distretto sanitario – di risolvere il problema dell’accesso disciplinandolo con una ordinanza di divieto. Tra qualche giorno il dispositivo entrerà in vigore e potranno entrare e parcheggiare solo i dipendenti e i disabili muniti di permesso. Per gli altri scatterà la rimozione forzata».

MARIELLA ROMANO


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