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Argomento presente: « CULTURA LIBERA »
ID: 4529  Discussione: CULTURA LIBERA

Autore: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Scritto o aggiornato: domenica 1 ottobre 2006 Ore: 17:17

La televisione negli anni ’50 e ‘60 tra censure, mutandoni alle ballerine, telefonate del politico baciapile di turno al direttore di testata, ha comunque prodotto qualcosa. Un qualcosa che si chiama cultura.
Fo e la Rame furono cacciati, Walter Chiari fu sospeso per un paio d’anni per una battuta. Disse che dalle tasche di Mussolini non cadde nulla quando fu attaccato per i piedi a piazzale Loreto. Se ci fossero stati i democristiani al suo posto sarebbe venuta giù la cassa del mezzogiorno.
Di quella Rai si può rimpiangere poco, ma quel poco basta e avanza.
I dirigenti della Rai pensano che gli italiani siano lobotomizzati o, invece, lo sono loro?
Questa domanda è decisiva per capire il palinsesto. Chi decide che la spazzatura si deve vedere nell’ora di massimo ascolto e la cultura a mezzanotte? Rutelli? Petruccioli? Marini e Bertinotti riuniti?
Il maestro Manzi insegnò a leggere e a scrivere a una generazione di italiani con ‘Non è mai troppo tardi'. Questi sono l’analfabetismo di ritorno.
La cosa più rivoluzionaria che potrebbe fare oggi la Rai è pensare, credere, che gli italiani siano persone intelligenti, non audience, non m..da per vendergli prodotti a suono amplificato (Gentiloni quando ci togli dai c..ni la pubblicità megafonata, è illegale porca put..na!, violazione acustica di domicilio).
I soldi poi, soldi regalati. I nostri soldi, tasse o canone, buttati con pacchi, scatole, domande da subnormali. I soldi sono nostri. Non si possono regalare 100.000 euro per una risposta del c..o. E’diseducativo. Da vietare ai bambini. Non so, non credo che un servizio pubblico, legalmente, possa dilapidare i soldi dei contribuenti e degli utenti. Ma mi informerò. Dilapidi se vuole con i soldi dei presentatori e del pubblico in sala. Un’elemosina non si nega a nessuno. 5 euro a domanda sarebbe già troppo. L’italiano in sé non nasce deficiente, ma la Rai ambisce che lo diventi. Un piano quasi riuscito La Rai è, sulla carta, un servizio pubblico: lo diventi. Giornalisti indipendenti, abolizione dei salotti untuosi di approfondimento, cultura in prima serata e i politici, i nostri dipendenti, in televisione solo se hanno qualcosa da dire. Sarà di rado, forse mai, ma sarà meglio. Per noi e per loro.

I programmi di informazione e di cultura prodotti dalla Rai, almeno quelli, devono essere riutilizzabili gratuitamente in rete. Devono poter essere diffusi con licenza Creative Commons. Una volta trasmessi diventare di tutti.

Fonte www.beppegrillo.it
 
 

ID: 4554  Intervento da: Serena Mari  - Email: sery_mari@hotmail.com  - Data: domenica 1 ottobre 2006 Ore: 17:17

ARGOMENTI CORRELATI:

Gli scrittori che stampavano da se i propri libri:

www.stampatipografica.it/tipografia/scrittori_tipografi/wolf_web/set_fra_virginia_wolf.htm

Negli ultimi 11 anni centinaia di volontari hanno lavorato per creare questo cofanetto che contiene più di 1.000 grandi classici della letteratura, tutti scaricabili in rete e stampabili da se con una comune economica laser A4.

www.liberliber.it/

WIKIPEDIA E' COME LA PICCOLA TORREOMNIA, NON E' LA VERITA' MA CI SI AVVICINA. E PIU' SI AVVICINA E PIU' E' ATTACCATA.

Wikipedia, la più grande enciclopedia del mondo, ha oscurato il Congresso degli Stati Uniti

en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Requests_for_comment/United_States_Congress

Gli ha bannato l’IP.

Lo ha fatto per evitare che i senatori rimuovessero informazioni sgradite che li riguardavano.

Marty Meehan, un senatore repubblicano, si è distinto

www.lowellsun.com/ci_3444567

in questa guerra moderna contro l’informazione, detta anche “edit war”.
Per sei mesi ha utilizzato il suo staff e le linee del Senato (tutti soldi pubblici), per cancellare notizie, come la promessa (non mantenuta) di lasciare l'incarico dopo otto anni e la spesa per la sua campagna elettorale, superiore ad ogni altro senatore.

Oggi è al 19° posto nel mondo per numero di visite e ha tre milioni di articoli, è sei volte più grande dell’Enciclopedia Britannica.

La settimana scorsa la Cina ha oscurato Wikipedia per motivi politici; la Guardia di Finanza (su richiesta di SKY) ha chiesto ai provider italiani di oscurare la Cina

www.beppegrillo.it/2006/01/fate_skyfo.html

per impedire la visione di partite di calcio di serie A su Internet; il Giappone ha proibito ai suoi atleti

www.korazym.org/news1.asp?Id=16182

di aggiornare i loro blog nel periodo olimpico per non danneggiare i media giapponesi.
La censura è l’unico strumento rimasto a questa economipoliticainformazione palelolitica.
Ridotta a un gruppo arrancante di intermediari senza valore aggiunto. Che intercettano soldi, rappresentanza e verità.
Ma quanto potranno andare avanti? Ormai gli sono rimasti solo le balle e la censura.

Fonte www.beppegrillo.it

IL NUOVO SERVIZIO LIBRI DI GOOGLE. CONSENTE DI SCARICARE MIGLIAIA DI LIBRI INTEGRALI E PARZIALI DI QUELLI COPYRIGHT:

books.google.it/


ID: 4546  Intervento da: Mari virna  - Email: info@totteomnia.it  - Data: sabato 30 settembre 2006 Ore: 01:37

ID: 4543 Risposta da: Mari virna - Email: info@totteomnia.it - Data: sabato 30 settembre 2006 Ore: 01.01

Luca Scarselletta, Le architetture peer-to-peer: verso un equilibrio tra anarchia e controllo nella rete, 2006

Le architetture PEER-TO-PEER"

Il P2P è positivo o dannoso? L’anima commerciale di Internet (che vorrebbe tutto per sè) e quella libertaria possono coesistere? Può esserci un equilibrio tra anarchia, tanto desiderata dagli utenti che considerano la rete “la terra di nessuno” e controllo, dall’alto, che a gran voce esigono i potenti?
Queste le domande a cui tenta di rispondere Luca Scarselletta nella tesi con si è laureato alla Sapienza di Roma (2004-05).
Affrontando la cronistoria del P2P, degli usi principali nel presente e nel prossimo futuro, e via via le tematiche relative alla connessione, la ricerca arriva a dimostrare come «in realtà il file-sharing sia così negativo…[ma] qualcosa di rivoluzionario, tecnicamente inarrestabile, e soprattutto vantaggioso per le aziende, per il mercato e per gli utenti».
Non mancano, infine, le proposte per raggiungere un equilibrio tra le forze sociali e di mercato — per un futuro condiviso.

Il testo viene rilasciato liberamente sotto la licenza Creative commons:

creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/deed.it

Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate

SCARICA LA STRAORDINARIA TESI DI LAUREA:

www.stampalternativa.it/liberacultura/books/tesilucascarselletta.pdf.zip

Fonte: www.stampalternativa.it/liberacultura/

La redattrice Virna Mari
Ufficio legale




ID: 4545  Intervento da: Mari virna  - Email: info@totteomnia.it  - Data: sabato 30 settembre 2006 Ore: 01:28

HOMO SCEMENS

Dall’Homo sapiens all’Homo scemens, questa purtroppo sembra essere la traiettoria “evolutiva” dell’essere umano; con il risultato che il suo modello di sviluppo dominante, di cui orgogliosamente si vanta, lo sta portando dritto sparato a un passo dall’estinzione.
Informare, far riflettere su questo, ma anche sorridere e divertire, è lo scopo del libro: usando lo strumento immediato, diretto e attenzionale delle sue 50 vignette, graffianti, pungenti e illuminanti, sempre abbinate e affiancate però da informazioni e dati scientifici.
L’intento preciso è di evitare, in modo spiritoso e documentato, che le conseguenze degli oltraggi all’ambiente e al pianeta passino inosservate: perché volutamente oscurate da chi ha interessi economici in gioco o perché sommerse dalla “fuffa” di pseudo-notizie che ci sfiniscono.
—————–
Sergio Crippa, Homo Scemens: Cronache di lucida criminalità ambientale
Collana Ecoalfabeto, Stampa Alternativa, 2006
——————
Il volume viene rilasciato liberamente sotto la licenza Creative Commons
Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate

creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/deed.it

Il testo integrale viene liberamente diffuso in formato PDF, poi in ZIP

SCARICALO GRATIS qui sotto NE VALE LA PENA:

www.stampalternativa.it/liberacultura/books/homoscemens.pdf.zip

Fonte: www.stampalternativa.it

Virna Mari
Redazione ufficio legale



ID: 4534  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 29 settembre 2006 Ore: 01:21

CHIUNQUE NAVIGHI IN INTERNET DEVE CONOSCERE "CREATIVE COMMONS"

Quando si parla di licenze libere si fa spesso e inconsciamente riferimento alle libertà degli utenti: libertà di scaricare da internet, di utilizzare e di distribuire quante copie si vuole di un programma X o Y, di modificare il codice di un programma ecc.
Ma che ne è delle libertà degli autori? Si ridurranno alla semplice possibilità di diffondere il proprio lavoro perché gli altri possano disporne come gli pare ?!

Da poco più di due anni le licenze Creative Commons adottano un nuovo approccio e cercano da una parte di adattare i diritti degli autori a questo nuovo medium che è internet, e dall’altra di fornire un quadro giuridico alla condivisione sul web di opere dello spirito come immagini, suoni, testi, mentre le licenze precedenti erano state pensate all’inizio per la diffusione dei programmi informatici. Piccolo giro d’orizzonte su queste licenze di nuovo tipo.

Continua lunga relazione

Leggi qui:

www.framasoft.net/article3078.html


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