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Argomento presente: « Chi è quadro non muore tondo »
ID: 4513  Discussione: Chi è quadro non muore tondo

Autore: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Scritto o aggiornato: giovedì 28 settembre 2006 Ore: 08:50

Mi riferisco alla fisiologia umana e alle forme mentis perpetue dovuto ai neuroricettori e alle loro evoluzioni cerebrali che determinano in noi: gioia, dolore, innamoramento, antipatie, ecc. La storia e l'intera letteratura medica ci rivelano che il carattere individuale è pressoché immutabile. Io non mi faccio illusioni di poter cambiare in bene o in peggio il mio carattere o quello dei miei interlocutori. Ma capire sì! E talvolta quando la consapevolezza arriva ad una consistenza notevole possono avvenire dei mutamenti, come dietro esperienze dolorose e debilitanti. Solo che in questo caso di diventa o estremamente buono o terribilmente cattivo.

Id. 4491 della discussione 4419 "Relitto al largo di Gaeta".

Leggo in questo identificativo di Giovanni Raiola quanto segue:

> Adare per questi Mari" è una lamentela di chi ha reso monologante l'autore di Torreomnia che per la mancanza di dialogo sincero ha costruito, per ripiego, secondo me, una impalcatura gigionesca, da saltimbanco, un guitto alla Edmond Rosrtand, un incredibile e complesso monologante ciraniano, davanti ad un pubblico scettico, sbadigliante, digiuno.
E' probabile che Mari così li vuole: incerti, riottosi, formali, pedanti, dissenzienti, muti, per mettere in risalto il caratteriale negativo vesuviano. In questi casi o si è eccezionali o fessi, mi scusi Mari. Il suo, probabilmente, è un disegno voluto, architettato a monte, perché la verità sta in quello che viene dimostrato e non detto, come dice lui, e non in quello purgato che si dice>.

Mio caro Giovanni, questo è in effetti l'assunto in sintesi "della parte esplicita" dei miei interventi nel forum "inquietanti" per dirla con Cro Adrian. Non ho mai nescosto che questo forum sia un test eccezionale sul caratteriale vesuviano e che i parametri di interpretazione maggiore stanno più nei non interventi, correlati all'intero contesto, che nei post sicuramente purgati allo scopo di salvaguardare la facciata perbenista. Per questo non è importante il numero degli interventi, ma la cadenza, la collocazione, la lettura smisurate e le azioni off-list correlate al forum.
Il mio vero scopo è capire, non cambiare il NOSTRO caratteriale (anche mio), perché i neuroricettori non lo consentono. Attraverso ruffianerie, connivenze, complicità avrei con riempito il forum solo di zavorra e si sarebbe spento sul nascere ogni tentativo di conoscenza nella speranza futura di un mutamento. Ma ribadisco, quello che è da tener conto che io mi espongo in prima persona con continue autocritiche e auto-prese in giro.
Comunque hai il merito di aver bene assimilato il concetto. Io faccio il guitto davanti ad un pubblico non già solo (scettico, sbadigliante e digiuno), come tu pensi, ma soprattutto disorientato e timoroso a causa dello scuotimento dei neuroricettori circolanti in carosello sin dalla primia età evolutiva creando in noi la cosiddetta "forma mentis" il classico mosaico evolutivo delle nostre opinioni, quindi delle azioni.
Non a caso Ciro Adrian Ciavolino parla di messaggi o personaggi inquietanti. Ma quello che è interessante è che io faccio il guitto, ma non il burattinaio che tira i fili dietro una pre-scrittura, ma attraverso un canovaccio a braccio, come nella commedia dell'arte, nel senso che mi sdoppio nel duplice ruolo di saltimbanco e spettatore, subendo allo stesso modo la spina nel fianco delle letture irrinunciabili e le inquietudini relative.
Lugi Mari
 
 

ID: 4522  Intervento da: ciro Adrian Ciavolino  - Email: ciroadrian@libero.it  - Data: giovedì 28 settembre 2006 Ore: 08:50

......Le mie sono soltanto:

Bazzècole, quisquilie, pinzillacchere.


ID: 4517  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.it  - Data: mercoledì 27 settembre 2006 Ore: 23:34

Ciccio,
uno delle maggiori qualità artistiche di Eduardo era la mimica del suo volto quando ascoltava l'interlocutore. Scappava appena un monosillabo e via una sequenza interminabile di stiramenti di tutti i muscoli "maxillo-facciali".
Contro il monologare inutile ed infruttuoso creò il personaggio muto che comunicava con i tricche tracche.

Il "dialogo" monologante, ad esempio, tra i coniugi che si scelgono perché sono diversi, ma spendono la vita intera a voler convincere l'altro alle proprie idee, lo descrissi in un breve saggio qui facendo tesoro delle esperienze attinte da familiari e conoscenti torresi:

www.torreomnia.com/tradizioni/tesoretto/tesoretto_pag1.htm

La loquacità consente spiragli di ascolto, la logorrea no. Nella scrittura la logorrea si chiama prolissità. Tutte queste componenti della comunicazione fanno capo al termine "monologo".
Sia oralmente che per iscritto il monologo è una carenza affettiva, è la mania non già di convincere gli altri, ma soprattutto SE STESSI delle proprie certezze, irrimediabilmente incrinate da molteplici fattori epocali o personali.
Un forum presumibilmente cultutrale come questo non è consone al dialogo perché il cosiddetto "intellettuale" è per natura scolastico scambia i messaggi da interloquire con capitoli da libro.
Il libro o il giornale non consentono interruzioni, repliche, contraddizioni. L'intellettuale che si esprime con supporto monologante ha sempre ragione.
Questo è uno dei motivi per cui il forum culturale viene disertato, perché bisogna confrontarsi; e poiché il fattore nevrotico mologante richiede un uditorio docile, disponibile, disposto alla resa. Per questo si preferisce il sito statico o il cartaceo.
Un'alternativa l'ha imbroccata Ciro Adrian Ciavolino, il quale riesce, con la sintesi, a sostenere un discorso, un dialogo nel bel centro di una valanga di parole che non avranno mai assimilazione o riscontro se non dietro lo scudo della permalosità con la reazione nevrotica.
Certo che "Chi nasce quadro non muore tondo" è rivolto a me prima di tutto, ma non l'avresti superfluamente sottolineato se non fossi stato monologante e avessi letto queste frasi nello stesso messaggio:

> Ma ribadisco, quello che è da tener conto che io mi espongo in prima persona con continue autocritiche e auto-prese in giro> .
> Io non mi faccio illusioni di poter cambiare in bene o in peggio il mio carattere o quello dei miei interlocutori>.
>...mi sdoppio nel duplice ruolo di saltimbanco e spettatore, subendo allo stesso modo la spina nel fianco delle letture irrinunciabili e le inquietudini relative>.

Ciascuno va per conto proprio a causa della carenza affettiva di voler primeggiare a tutti i costi. E' il caso di dire "Nisciuno dice lavate 'a faccia (nella fattispecie 'a lenga) ca pare meglio 'e me".
L'affare si fa ascoltando, non blaterando. Quando trovo un logorroico o un prolisso assimilo un sacco di cose, con i miei oceanici messaggi nel forum non faccio altro che rimestare nella mente quello che già so, ma gli altri, burattando l'inevitabile zavorra ne trarranno sicuramente beneficio. Per questo il Forum Torreomnia è molto seguito.
C'è un messaggio in questo forum del direttore di un cartaceo attuale, che dice. "Macché chiudere il forum, e poi come mi ispiro?".

Grazie alla Tua logorrea, Ciccio, quando ti fermi in redazione, ho imparato il pensiero di Spinoza, diverse formule didattiche, aneddoti a josa su fatti e personaggi locali e tante altre cose, tra cui le inevitabili cazzate, pur senza assumere gli ammiccamenti eduardiani.

Con affetto Giggino Mari



ID: 4514  Intervento da: ciccio raimondo  - Email: ciccioraimondo@libero.it  - Data: mercoledì 27 settembre 2006 Ore: 19:13

Il titolo dell’argomento introdotto dal Giggino e cioè “Chi è quadro non muore tondo” si attaglia perfettamente proprio a Lui. Infatti come è consuetudine dei foristi più accreditati Lui dà il buon esempio. Se ne esce dall’argomento “Relitto nave largo Gaeta” e, come facevano una volta i guappi ‘i miez ‘a Torr che invitavano i rivali aret ‘u vic’ r’ ‘u Carmen o aret ‘u pisciatur indicato dal Nizzardo, crea un nuovo argomento e risponde all’interlocutore Giovanni Raiola ignorando gli altri che pure stavano interloquendo. Tutti, financo il buon Maestro Adrian Ciavolino che distoglie il pennello dalla tela e dedica il suo prezioso tempo, anche se in maniera stringata, per prender parte alle discussioni che nel Foro si accendono.
Si potrebbe dire pure che: Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Anche se si tratta di comunicazione telematica, infatti, certe norme di rispetto non dovrebbero essere dimenticate. Fermare la discussione in un unico argomento è più salutare in tutti i sensi. Infatti il lettore, o meglio le migliaia di lettori, non devono saltare da un punto all’altro per capire le nostre elucubrazioni ed è più agevole anche l’intervento ove si abbia il coraggio e il polso fermo per farlo.
Vogliamo porre al centro di questo Forum una bella palla di argomentazione ed iniziare una bella ed interessante partita?
Si formino le squadre, si scelga un pallargomento e si dia inizio alla disputa. L’arbitro farà da mediatore
I pallargomenti ci sarebbero e sono pure importanti ma teniamo pure le palle per portarli avanti con serietà ed in una forma non dico eccezionale ma di accettabile, educata normalità?
Dal laghetto, che non c’è più, con reverenziale rispetto.
Ciccio Raimondo








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