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Argomento presente: « Ma, siamo generosi i torresi? »
ID: 4501  Discussione: Ma, siamo generosi i torresi?

Autore: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 27 settembre 2006 Ore: 01:25

STORIE DI DONO
di Enzo Salzano

Giro d’Italia tra vestiti usati: chi li riceve gratis, chi se li procura altrimenti.

Napoli: dalle suore e nelle chiese abiti già imbustati. E tagli di capelli.
Nel cuore di Napoli gli indumenti usati vengono offerti così: basta chiedere. All’Istituto delle suore di Calcutta ai Tribunali, gli abiti usati arrivano dai privati in genere già pronti per la distribuzione (puliti, lavati e stirati), per essere poi dati il lunedì alle donne e il martedì agli uomini, che in questi due giorni hanno anche la possibilità di lavarsi. Le persone che usufruiscono di questo servizio sanno di non dover mostrare alcun documento di riconoscimento, né, se extracomunitario, il permesso di soggiorno.
Le sorelle di Calcutta infatti danno solo uno sguardo allo stato di necessità.
Così, quando il lunedì c’è l’accesso alle donne, le suore cercano di procurare anche vestiti per bambini (la struttura però non offre la possibilità di poter fare un bagnetto ai piccoli).
Quando lo stato di necessità è palese particolarmente pungente, le suore spesso provvedono a fornire non solo il ricambio quotidiano ma anche per i giorni successivi.
La distribuzione di abiti usati nella Chiesa del Gesù Nuovo avviene invece il mercoledì. Anche qui, come riferisce padre Pasquale Puca, Parroco della chiesa, i vestiti sono forniti dai fedeli che li consegnano già lavati, stirati e imbustati, per essere consegnati a persone bisognose che in genere segnalate e indirizzate dai fedeli che frequentano la chiesa.
Per evitare problemi nella distribuzione e pericolosi assembramenti a ogni persona viene assegnato un numero progressivo Nella Chiesa del Carmine invece nelle vicinanze della Stazione centrale trovano rifugio persone che versano in grave stato di necessità. In questa sede c’è la possibilità di fare la prima colazione, trovare un pasto caldo e, occasionalmente, utilizzare i servizi di un barbiere volontario e la distribuzione di abiti usati, forniti dalla comunità che frequenta la parrocchia. Come riferiscono Ahmed, Karim e Ibrahim, tre giovani extracomunitari in fila per un taglio di capelli, chiunque può accedere ai diversi servizi senza dover presentare documenti di riconoscimento o il permesso di soggiorno.
Nell’Ambulatorio della Carità, in piazza S. M. La Nova, si distribuiscono farmaci e vestiari il mercoledì mattina con Elisa, Annamaria, Rosaria e Franco Penza e si tiene ambulatorio medico dal lunedì al venerdì dalle ore 17.

LE INDENNITA’ PARLAMENTARI ALLA POVERA GENTE
Stamani la mia massaia mi presenta un po’ di conti in rosso. Pigione, condominio, luce, acqua gas, cibarie ect. Improvvisamente mi guarda e dice:”Perché non eliminiamo gli stipendi ai parlamentari, ai consiglieri delle Regioni, delle Province, dei Comuni, ai pensionati onorevoli, ai presidenti del Consiglio, ai presidenti della Repubblica, ai sindaci. Ma da dove escono tanti soldi per i cardinali, per i calciatori, per i cantanti e per i lavoratori delle TV?” Sarebbe come eliminare ‘sto mondo e crearne un altro.

Dott. Franco Ppenza
direttore del Giornale "L'Infinito"
Medico geriatra - Operatore volontario onlus presso gerontocomi napoletani
 
 

ID: 4503  Intervento da: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Data: mercoledì 27 settembre 2006 Ore: 01:25

Un torrese generoso c'è. Di almeno uno siamo sicuri: il dott. Francesco Penza.

Leggiamo:

> Nell’Ambulatorio della Carità, in piazza S. M. La Nova, si distribuiscono farmaci e vestiari il mercoledì mattina con Elisa, Annamaria, Rosaria e Franco Penza e si tiene ambulatorio medico dal lunedì al venerdì dalle ore 17 >.

C'è molta povertà anche in occidente. Io studio a Roma, eppure ne vedo di poveri in giro per la capitale.

Siamo generosi i torresi? A memoria d'uomo, non dico carità, ma quante buone azioni facciamo l'anno?

Io conosco molti poveri dignitosi torresi. E gente che spacca il centesimo. Non chiede nulla, sorride alla vita.

E poi si scopre che a Torre sono state immatricolate ben quaranta "testa rossa".

Grazie, Franco Penza perché con due lauree e la Tua attività incessante fai volontariato alla Tua età. Fosti forgiato in una città ostile, indifferente, snobbistica. Cieca alle difficoltà altrui.

Vedi: www.torreomnia.com/Testi/penza_story/template/Sel_Img_Mouse6.htm

Veronica Mari, Redazione: Comunicazioni






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