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Argomento presente: « "Un signore per bene" ed altro » | |||||
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ID: 4369 Intervento
da:
Angelo Guarino
- Email:
AngeloJG@aol.com
- Data:
venerdì 15 settembre 2006 Ore: 23:24
Caro Vito, anzitutto grazie per gli auguri per la pubblicazione dei miei recenti scritti su Torreomnia, "un appassionante base di discussione, certo di primario interesse" e sopratutto grazie per avermi agurato una lunga vita che io reciproco di vero cuore. Riguardo il tuo desiderio di metterti in contatto con me" per avviare un discorso molto serio sulle migrazioni dei nostri connazionali" sincermente, ti ringrazio per la tua fiducia in me. Credimi ne sono lusingato, pero' debbo dirti che io non sono ne' un letterato, ne' uno storico; sono un uomo qualunque, mi piace scrivere, si e' vero, ma Io scrivo cose con cui io ho avuto contatto, cose che sono state parte vivente della mia vita o rapporto cose sentite o lette, ma solo dietro una buona ricerca (passo ore in libreria). Non fantastico, non invento , non assumo. Tu mi chiedi di essere il tuo filo di comunicazione per argomenti e fatti che ne sono (quasi) ignorante o ne ho poca conoscenza, come soggetti nella tua lunga lista. Grazie di nuovo, ma io non credo di essere la persona adatta per il tuo encomiabile progetto. Cio' nonostante continuero' a leggere le tue lettere ed i tuoi articoli che trovo interessantissimi ed educativi. Salute e saluti a tutte le mie nipotine e nipotini della redazione di Torreonmia - va bene cosi, Virna? a te un fraterno abbraccio. Da New York, come sempre e per sempre, vogliamoci bene, Angelo PS: sono curioso di sapere perche' hai inserito gli auguri ed il tuo "desiderio" in "Un Signore Per Bene" ed altro, invece di come risposta al Seguendo La Via Del Sole, come usualmente si fa'. Io ho trovato il tuo scritto nei miei riguardi solo perche' Io ho tanto tempo a disposizione e leggo quasi tutte le lettere mandate a Torreomnia, ma quante persone hanno lo stesso vantaggi (di tempo) e leggono tutte el lettere, a menoche' non si e' personalmente interessati, ciao, ciao |
ID: 4362 Intervento
da:
D'Adamo Vito
- Email:
vda@online.de
- Data:
venerdì 15 settembre 2006 Ore: 20:15
Carissimi, qualche anima pia comunichi, per favore, a Gigimari che ieri gli ho mandato un messaggio sul sito personale per chiedergli parere e consiglio su una richiesta di collaborazione, alla quale devo rispondere. Grazie, a presto e ciao a tutti. Vito. |
ID: 4355 Intervento
da:
la redazione
- Email:
info@torreomnia.it
- Data:
giovedì 14 settembre 2006 Ore: 15:07
Siamo i ragazzi della redazione coalizzati: Finalmente Luigi Mari ha avuto pane per i suoi denti. La cosa che sconcerta e ci attizza è che sicuramente Luigi sarà la spalla di Vito e vito sarà quella di Luigi, ma quello che si prospetta bello è che non ci sarà competizione, anche se entrambi amano la letteratura in maniera sviscerata, ma in onore ed in nome di essa non ci sarà la minima ombra di bega. Ne vedremo delle belle positivamente parlando. Sin'ora Luigi Mari non ha avuto stimoli adeguati sul forum per tirare fuori non già il suo bagaglio del "sapere", ma la sua forza creativa. Vito D'Adamo, diretto "discendente del primo uomo della storia" sta incalzando in un crescendo espressivo desueto. Ma quello che più è di interesse capillare è che sta aprendo i suoi "scrigni di passato vesuviano" per dirla con Lui, anche se uno IERI pre-post bellico, arricchendo senz'altro la trita e retorica storiografia nozionistica-agiografica della nostra area spesso pseudo-culturale. Vito tira dal cilindro aneddoti, notizie di prima mano, cronache dal vivo, ecc. senza trascurare il senso della letteratura propriamente detta. E questo solo per amore, solo per amore delle radici. Non è bellissimo e nobile? La redazione |
ID: 4354 Intervento
da:
Luigi Mari
- Email:
info@torreomnia.com
- Data:
giovedì 14 settembre 2006 Ore: 12:55
Io non sto nei panni. Come è potuto capitare nel forum Torreomnia una personalità che sa scrivere. Non uno che scribacchia o fa quartini in folio o libelli, o che, come si diceva una volta, sa di latino. No! Uno che conosce l'arte dello scrivere nella sua essenza profonda e non imbratta la rete di temi, temucci o temoni da terza elementare. Non parlo di didattica esasperata e nemmeno di stile indovinato, queste sono sfumature se pur importanti; mi riferisco, invece, al "percorso mentale creativo" che non affogano nella retorica e nel trito. Un uomo così per i torresi carenti di letteratura creativa da sempre è platino, ancora più prezioso per l'aria teutonica dell'attuale suo stato anagrafico. Vito, "trasenno 'e sicco" modesto e silente e "mettendosi di chiatto" sguainando le lame affilate non solo del sapere, ma del creare idee senza necessariamente prendere in prestito ideologie, mi ha sconvolto, ad esempio quando scrive: > Caro Gigimari, anche questa volta mi hai tirato per gli orecchi nel FORUM – ed io ci sto- >. Orecchio è una parola cosiddetta sovrabbondante, cioè con doppia desinenza, in questo caso sia al singolare che al plurale. Comunque al singolare si usa soprattutto la forma maschile orecchio, mentre al plurale forse c'è una leggera prevalenza del femminile orecchie. Comunque non è un errore dire orecchia Con ginocchio la risposta è la stessa per la fisicità umana. Non proprio: il singolare è solo maschile (il ginocchio), il plurale può essere sia maschile che femminile, ma si usa praticamente solo il secondo (le ginocchia). Già che ci siamo, "dito": al singolare solo maschile, come ginocchio, ma al plurale, maschile quando sono considerati separatamente (i diti medi), e femminile quando sono considerate nel complesso (le dita della mano)... Ma non è questo il punto. A parte le pedanterie didattiche, queste sfumature Vito non le studia, o non se le ricorda tra i pennini, la china o il nerofumo, le partorisce ad orecchio, come musica. Perché uno dei concetti fondamentali dello Scrivere con la S maiouscola è il ritmo e la musica nella frase, il concerto nella pagina. (Vedi Marotta). Ma il punto da focalizzare è che "Trascinare per le orecchie" sta bene per l'atto fisico del rimprovero quando le dita stringono e trascinano i lobi degli scolari, (una volta... provaci adesso...); mentre "Trascinare per gli orecchi" (prurale), secondo la convenzione idiomatica, calza per la metafora: "trascinare strimolando in qualcosa di astratto". Solo uno scrittore conosce queste differenze. Vito non avrebbe mai scritto "Mi hai trascinato per le orecchie". Vito, sono in attesa delle Tue chicche. Facci sognare. Se vuoi sarò la Tua guida letteraria come De Angelis per Joyce, scriverò la guida per il Tuo "Ulisses-Torreomnia". Luigi Mari |
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