Puoi anche Tu inserire qui
un nuovo
argomento

  Torna all'indice
Comunità

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

Argomento presente: « Una cronaca datata '48 »
ID: 4332  Discussione: Una cronaca datata '48

Autore: Vito d'Adamo  - Email: vda27@online.de  - Scritto o aggiornato: mercoledì 13 settembre 2006 Ore: 10:40


Torre del Greco - “Piccolo Santo“, ambiente di campagna, ove strane creature si dibattono in una perpetua agonia da falliti. Fallimento, ma non troppo, diremo per don Fiorenzo, avviato da una risolu-zione senza ritorni a una vita santa, che, se non è perfettamente ortodossa, è decisamente più umana. Da canto suo, Sebastiano boccheggia fra l’ateismo e una cieca credenza nei poteri miracolosi di don Fiorenzo, fra una conversione tardiva e il suicidio. Barbarella, un cane fidato, riconoscente e, come se non bastasse, egoista per tutto ciò che riguarda la tranquillità del sacerdote, è una precisa figura da mi-norato terribilmente logica nell’azione, quando si tratta di conservare l’equilibrio spirituale del suo protettore.
Anita, orfana di una madre troppo onesta, ragione prima del sacerdozio di don Fiorenzo, è un misto di nervi a soqquadro e di ascetismo morboso. Giulio, fratello di don Lorenzo, venuto dall’America a smaltire le sbornie metropolitane nelle patrie campagne, appare non troppo convincentemente innamo-rato di Anita; il dottor Finizio, infine, è un po’ come una seria parodia della scienza che si intrufola a tastoni nel campo dell’inspiegabile.
Interprete principale di “Piccolo Santo” ed insieme regista, Nicola Di Donna. Noi, che avevamo as-sistito alla rappresentazione del Ruggeri, non siamo rimasti affatto disillusi dall’interpretazione del Di Donna, che ha avuto sprazzi, specie negli ultimi due atti, di spersonalizzazione totale, padroneggiando la figura di don Fiorenzo completamente. In un primo momento avevamo temuto che, preso il magni-fico abbrivio, egli si sarebbe esaurito per via. Ma Di Donna ha tirato avanti con un crescendo veramen-te degno dei migliori palcoscenici.
Buon collaboratore è stato Raffaele Sorrentino, ma non ci ha convinto abbastanza per il tono della voce, tenuto costantemente artefatto. A parte quel tono, il resto benissimo.
Fredda la signorina Anna Albergamo nella parte di Anita; ma non sappiamo se ciò abbia donato o detratto al personaggio, in quanto ci ha presentato un’Anita addirittura rassegnata nella sua esaspera-zione.
Intoccia, nella parte di Giulio, ha avuto un buon momento lirico nel quarto atto; per il resto ha im-prontato la sua parte in modo artificioso.
Buono, come dottor Finizio, Osvaldo Rivieccio. Superiore ad ogni elogio, inimitabile, umano, vivo, Barbarella, interpretato da Antonio Bigliardo.
Caruccie, nel costume di pastorelle, le signorine Annamaria Ippolito, Iride Albergamo, Augusta Lau-reano.
Un bravo al rammentatore Giulio Palomba. Ottimo il bozzetto scenico del Prof. Mennella.
Fra lo scelto pubblico, che gremiva il rimodernato cinema-teatro Iris, la signora e signorina Trapani, accompagnate dal Maggiore; le signorine Pina e Rosetta Longobardi; Annamaria e Pia Mazza, accom-pagnate dal dott. Giuseppe Porpora; la signora Nardi e coniuge, Olindo Palomba, l’Avv. Pierino Sco-gnamiglio, la signora e la signorina Schioppa, il dott. Fanelli, i coniugi Marigliano. Ammiratissimo il tailleur di Gip Piscopo e non solo il tailleur. Formavano gruppo a parte Vittorio Coscia, Onofrio Altie-ri, Mario De Luise, Bartolo Mazza, Peppino Venditti. Solo, in preda ai suoi orribili pensieri, Foffo Te-lesca. Elegantissimo il signor Giuseppe Drommi, da Roma, ospite della nostra Città. A braccetto Enzo Piscopo e il dott. Guido Salvi.
Unico neo: la mancanza di Enrico Borriello, costretto a casa da una atroce emicrania.
Il signor Ninì Simeoni offriva sigarette per farsi perdonare paradossali barzellette su gente, che va al bar per masticare bicchieri.
Immancabile, Omero Sorrentino.
Vito d’Adamo

Da “MEDITERRANEO”, indipendente di attualità, 25 novembre 1948. Responsabile: Antonio Tramontana. Di-rezione, redazione, amministrazione: Napoli, Via Matteo Schilizzi 16, Tel. 20475. Stampato dalla “Tipomec-canica”, Napoli, Via S. Sebastiano, 48.

Il saggio di prova è riuscito!- VdA.
 
 

ID: 4343  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: mercoledì 13 settembre 2006 Ore: 10:40

Caro Vito,
si dice che il torrese "sa sempre una pagina più del libro" come per dire che è tuttologo e sedicente. Ma Tu davvero sai una pagina più del libro nel senso che il Tuo racconto di questa discussione è spiccicata, una pagina del Malaparte più intenso della dillogia "La pelle e Kapput". Ma non per senso imitativo, ma per rafforzamento narrativo, e questo i barbassori da dopolavoro comunale lon lo capiscono.
Anch'io fui influenzato dallo stile univoco di Kurt Erick Suckert tant'è che stesi un paio di artticoli negli anni 70 con il medesimo stile ripetitivo e musicale di "Maledetti toscani", confessato:

Vedi "Fratello torrese:

www.torreomnia.com/Testi/giornalismo.htm

Vedi "Gioventù torrese Ah che beata!"

www.torreomnia.com/Testi/giornalismo.htm

che avrei potuto fondere in un titolo causticamente malapartiano "Maledetti torresi".

Mi dilungherò sui tuoi racconti ed i Tuoi articoli a giorni, questa settimana ho avuto più lavoro in tipografia a causa del post-ferie.
Finalmente nel forum: D'Amico, uno che sa scrivere nel senso creativo. Sono entusiasta di Te. Ripeto che a Torre del Greco è sempre mancato un narratore di talento.
La saggistica è facile, un narratore non creativo butta giù zavorra, lo scrittore vero si avverte con la prima frase. E questo lo notano pure i falsi scrittori, questo è uno dei motivi per cui questo forum viene disertato, per timore di sfigurare.
Succede però che si invecchia senza il giusto riconoscimento, non solo, ma pure l'incoraggiamento a continuare, quando non si entra nel circuito, sia pur spinoso, della narrativa ufficiale e si vegeta nell'ambito locale di incompetenti, innanzitutto, poi di invidiosi e di culturalisti dei masi chiusi di una pseudo intellighentzia: la "conigliera" culturale vesuviana lottizzata dai cavalli trainanti: politica, clero, eslege.
Grazie a Dio Internet, se pur caotica e penalizzante in fatto di offerta massiccia offusca il predominio locale e si rivolge al libero ed al liberale, senza più timori perbenisti e provinciali.
Vito, per il momento Ti lascio, sono entusiasta di leggerti. Non mi fermerò più. Hai scatenato in me il diavolo narrativo che porto da piccolo nel grembo come un anomalo maschio partoriente. (Ricordi 'a figliata" ambientata a Torre da Kurt?).
Finalmente un torrese che sa scrivere!
Se puoi leggiti questa sezione, un estratto: Il meglio del forum. Pensa che alcuni pezzi di estremo figurato, quasi kafkiano, gidiano o pasoliniano provocarono l'ignoranza del dileggio.

Vedi: www.torreomnia.it/Testi/forum_torreomnia/messaggi_forumi1.htm

Luigi Mari


ID: 4337  Intervento da: Vito d'Adamo  - Email: vda27@online.de  - Data: martedì 12 settembre 2006 Ore: 19:15

Caro Ciro Adrian Ciavolino,
felice di conoscere un ragazzino, ormai cresciutello, che nel '48 assistette alla recita di "Piccolo Santo", anche se non era seduto tra i signori. Tu c'eri, e come, se ti sono rimasti impressi certi ricordi.
La cronaca, da me riportata, è solo il flash su un'epoca, ormai trascosa, non rapportabile agli odierni comportamenti di persone di maturata serietà; ad una società, che non dovrebbe più concedersi a resoconti simili, anche se la stampa più letta è proprio quella, che tratta di mondanità nel lusso sfrenato, permesso dal possesso di posizioni eminenti e di denaro facile.
Ho forse sbagliato a riproporre tale cronaca: ma già ho avuto modo di spiegare che sono un fanatico della documentazione. Dovrei, tuttavia, scegliere meglio gli scritti da pubblicare o da ripubblicare. Ma tant'è: resi pubblici o meno, i documenti saranno sempre uno specchio dei tempi, in cui furono prodotti.
Ho avvertito amarezza nella tua risposta. Spero di essermi sbagliato. In caso contrario, mi scuso se l'ho provocata.
Tuo Vito.

_____________________________



Ringrazio l'amico Gianni Panariello per gli apprezzamenti espressi nei miei riguardi. Di me, dei miei scritti e delle mie attività parlerò a tempo opportuno, sentiti Gigimari, la Redazione di Torreomnia e le reazioni dei lettori. Devo trovare anche la misura: trattare simili argomenti, non è impresa facile. Vado avanti con le ricerche su Fratel Gregorio, ma è difficile documentarsi.
Un abbraccio. Vito.


ID: 4336  Intervento da: La redazione di Torreomnia  - Email: info@torreomnia.com  - Data: martedì 12 settembre 2006 Ore: 19:12

Signor Vito,

Benvenuto nel Forum!!!

Ora i grandi torresi super anta che garriscono il loro cuore corallino in queste pagine sono due: Angelo Guarino dall'America e Vito D'Adamo dalla Germania. A questo punto vorremmo inserirTi insieme a noi in Bacheca con una Tua immagine ed anche un breve profilo biografico. Sempre se Ti fa piacere.

www.timbritarghe.com/forum/bacheca/indice_bacheca.htm

Vedi sotto alle nostre foto ci sono i link degli anta.
Non Ti preoccupare dell'aspetto maturo, Se sei nonno ti vorremo ancora più bene.

Un abbraggio dalla giovane redazione.





ID: 4335  Intervento da: ciro Adrian Ciavolino  - Email: ciroadrian@libero.it  - Data: martedì 12 settembre 2006 Ore: 17:20

.... C'ero anch'io. Non ero seduto tra i Signori. Ero poco più di un ragazzino.

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

 Ogni risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina indice del forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora della discussione (cioè il messaggio principale),
pur se vecchio.

T O R R E S I T A'

Autore unico e web-master Luigi Mari

TORRESAGGINE