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Argomento presente: « A Torre sono tutti Raimondo? »
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ID: 4260  Discussione: A Torre sono tutti Raimondo?

Autore: Vincenzo Speranza  - Email: vincenzo.speranza@tin.it  - Scritto o aggiornato: lunedì 4 settembre 2006 Ore: 20:18

Nella proposta di discussiome "Angelo Guarino da New York" Zio Angelo, come dice Serena Mari, descrive la parte marinara di Torre del Greco come non si fosse mai spostato da Torre, eppure vive in America da mezzo secolo;

Arturo Borriello descrive l'America del Nord nei particolari urbani, come vivesse lì da cent'anni;

Ciccio Raimondo volta e rivolta il nostro terreno torrese con la ruspa storiografica accreditata della Famiglia Raimondo, come accade oramai da decenni.

Voglio dire che c'è tanta potenzialità nei torresi, ma molto distacco. Questo Forum di discussione, esteso a Blog e a Notiziario, ha una utenza notevole, eppure non si discute, si produce, ma ciascuno va per conto proprio, o quel che è peggio si tace quando si dovrebbe parlare e si parla quando si dovrebbe tacere.
C'è una sorta di timore del confronto come fosse un concorso a premi. Oppure ciascuno vuole imporre agli altri le proprie idee come se non si avesse nulla più da imparare.
Dice bene il Dott. Franco Penza: "la cittadina dei tuttologi".

Si sentono tutti dei Raimondo, vale a dire degli storici capillari.



 
 
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ID: 4274  Intervento da: Angelo Guarino  - Email: AngeloJG@aol.com  - Data: lunedì 4 settembre 2006 Ore: 20:18

Caro Ciccio,
ho letto e riletto le tua risposta alla "spiaggie rubate" e la trovo molto interessante.
Serena ha tanta ragione di chiamarti “filosofo” La tua lettera chiaramente esprime tutta la sapienza dell’ uomo “letterato”; per me e’ stato veramente un piacere anzi un istruzione leggerla.
Non mi fermero’ a discutere la tua lettera per intero, ci vorrebbero parecchi rolli di carta da toilet e francamente non troverei parole adatte (tutte positive) per esprimerti il mio sentimento.
Io non sono un letterato o uno scrittore (checche’ ne dica Serena) ma solo uno scrivano.
Io sono un uomo qualunque (no relazioni al politico) con un buon senso di “osservazione”.
Io amo leggere e rapportare cose osservate o lette con una buona ricerca (spendo ore in libreria) Faccio lo stesso anche qui, con un giornale locale, scrivo e mi batto per la mia opinione. Mi e’ piaciuto tanto la battuta di Paul Getty (riportate da te), quanta verita’ nel suo contenuto.
Perche’ scrivo di cose che sono ormai lontane da me e da quasi 60 anni? Perche’ amo Torre’ la citta’ dei miei natali, la citta’ dei miei genitori, della mia famiglia, allo stesso modo che amo la mia nazione di adozione, gli S.U.A. niente di piu’, niente di meno (senza lucro, direbbe Luigi).
Per natura, io sono timido e taciturno. (Al mercato quando un compratore protesto’ il prezzo di $5 per un pappagallo che parlava e cantava e $10 per uno che era ammutolito, il venditore disse, si, e‘ vero, per $5 questo parla e canta, ma quest’ altro, per $10, pensa.)
Ridi che ti passa.
In sintesi hai avvallato la tesi della redazione sulle spiaggie rubate, la tesi di Arturo e del tuo amico Carlo Parlato in riguardo la grandezza degli Stati Uniti e la mia in riguardo le spiaggie e la distruzione dei nostri patrimoni da parte di avvoltoi nel dopo guerra.. Parlando di distruzione, il tuo “Tuttavia esse non sono niente rispetto a quelle perpretate dai suoi figli dopo il secondo conflitto mondiale che pure aveva portato lutto e distrutto edifici. Nell’ immediato dopoguerra suonarono le trombe e si videro innalzare muri di una Gerico all’ incontrario” e’ una catecorica conferma della mia lettera, del mio sfogo. Grazie per aver dedicato un po del tuo pregioso tempo alla risposta


Saluti alla grande famiglia di Torreomnia -

Da Rockaway, vogliamoci bene, Angelo


ID: 4267  Intervento da: Vincenzo Speranza  - Email: vincenzo.speranza@tin.it  - Data: domenica 3 settembre 2006 Ore: 12:01

"Fortunatamente per mio padre e per me il caso non è tanto grave: noi siamo solamente un poco permalosi, di carattere difficile e con qualche fisima in più che ci viene diagnosticata e lasciata a noi stessi non avendo alcuna importanza. Mi va bene così lo stesso".

Caro Ciccio,
è così che va chiamato ora una persona di cultura che ha avuto il coraggio di stendere uno stralcio bibliografico così sincero e autentico. Vedi cosa ti combina un forum?
Se Raiomondo Padre, tra le centinaia di pregi, non avesse avuto questo piccolo difetto della permalosità, che poi è una "difesa" o un timore di quell'insicurezza che ci inoculano da piccoli nella terra vesuviana, avrebbe provato meno amarezze e più riconoscenza anche da parte della cultura lottizzata torrese.
Il discorso è lungo. Vi sono due modi di essere intellettuali accreditati: 1) venendo dalla miseria; 2) venendo dal benessere normale. Paradossalmente chi viene dall'agio economico (non si parla di grandi ricchezze) si trascina appresso una serie di disagi che incrinano un po' lidea democratica della cultura; tuttavia Raffaele Raimondo è stato un grande, innanzitutto perché ha dato pennellate di prima mano alla storiografia torrese, in secondo luogo è stato un capiscuola locale della saggistico-narrativa, in contrapposizione alle secolari scopiazzature e riporti della storia torrese, intrise spesso di agiografia, come gli amanuensi fecero con la letteratura universale dando un senso religioso persino all'allora codex "Il decamerone".
Francesco, che conserva intatta l'impronta idiomatica del padre, ma subendo lo scotto del figlio d'arte, pur avendo più mezzi tecnici didattici, ha sacrificato, secondo me, l'esplosione delle sue potenzialità culturali poliedriche per l'ostilità di questo terreno spinoso su cui si poggia l'intellighentzia torrese.
Ma non è mai troppo tardi. "La prima volta di "Enzuccio" pubblicato in Torreomnia, è un esemio di narrativa che non si distacca molto da quella gaddo-pasoliniana sperimentale degli anni 70, sotto molti aspetti, ma l'ambiente riottoso, bacchettone e idiosincraico si sofferma solo in quella che si ritiene un eccesso erotico del racconto e non un neo-verismo senza ipocrisie. E il racconto langue nel suo splendore narrativo.
Un abbraccio
Vincenzo Speranza

P.S. Un saluto al caro Angelo Guarino che si incazza e polemizza come un "angelo".


ID: 4266  Intervento da: ciccio raimondo  - Email: ciccioraimondo@libero.it  - Data: domenica 3 settembre 2006 Ore: 10:51

Gentile sig. Vincenzo,
le polemiche non le amo nemmeno io ma esistono e nascono sempre e solo da equivoci, quando non vi è malizia a monte. In ognuno di noi vi è un pizzico di permalosità che, se stuzzicato, viene fuori e si appalesa nelle sue varie forme: a volte aggressive, a volte ironiche, a volte diplomatiche ed ancora assume i caratteri della “puntigliosità capillare”
La mia permalosità si è appalesata, dunque, nella risposta che ho dato punto punto al Suo scritto.
In Lei, che vive a cinquecento chilometri da Torre, il famoso “caratteriale torrese” per questo sarebbe scemato.
Che dire ? Per parte mia, pur ammettendo l’esistenza di questo “caratteriale torrese”, penso che “Dio sta dappertutto” in America. a Torre, in Germania ecc. Non si tratta qui né di peli nell’uovo né di refusi ma del “senso” di ciò che si dice o si scrive.
Lei sostiene che se non proprio un’ apologia il suo post voleva essere un elogio riferito ai Raimondo: padre e figlio.
Caro sig. Vincenzo, io ho attualmente sessant’uno anni d’età ma non conosco la sua né ho notizie di lei in quanto persona. Di mio padre ci sono gli scritti e di me ci sono varie tracce specie in questo forum. Perché dico questo? Siamo in definitiva conosciuti per lo meno per quanto riguarda la sfera pubblica nel privato è un discorso riservato a pochi intimi e le assicuro che, come per tutti noi, ci sono le rose e soprattutto le spine.
Ma tornando a noi non Le pare che la mia risposta possa essere giustificata rispetto a quanto Lei ha scritto? O pensa che si tratti veramente di paranoia estensibile anche ad altri lettori che, se pur non rispondono o partecipano, hanno magari avuto la stessa “impressione”?
Non ho dubbi sulla sua buona fede ma dovrebbe convenire che c’erano e ci sono nel suo scritto punti, che ho sottolineato, tali da suscitare dei dubbi.
Lo stesso Mari ed il gentile sig. Angelo, che saluto, hanno avuto la stessa reazione. E dunque?
Ho sempre pensato che questo dei “forum” sia uno strumento non solo moderno ma il più adatto alla “comunicazione fattiva” specie per le comunità locali. Non a caso il mio ultimo intervento finiva, dopo aver tentato di dimostrare la “continuità” storica che lega il territorio ai suoi abitanti, finivo appunto con proporre come ulteriore sviluppo della discussione “i muri della Gerico all’incontrario” riferendomi al disastro ecologico, sociale e quindi culturale vissuto dalla nostra comunità dopo il secondo conflitto mondiale. Ma come vedesi a questa specie di “remiggio” non vuole abboccare nessun Cefalo.
Chiudo questa mia facendo notare all’amico Vincenzo, e spero che lo sia, che Lui, in definitiva, nella sua risposta ha precisato, senza fare alcun riferimento per lo meno a qualche punto posto in evidenza dal sottoscritto, che le sue intenzioni erano comunque elogiative e finiva poi col portare esempi di grandi uomini che tuttavia pur nella loro grandezza sono stati in definitiva nel privato dei poveri infelici avendo dei retrocervelli problematici.
Fortunatamente per mio padre e per me il caso non è tanto grave: noi siamo solamente un poco permalosi, di carattere difficile e con qualche fisima in più che ci viene diagnosticata e lasciata a noi stessi non avendo alcuna importanza. Mi va bene così lo stesso.
Anch’io saluto caramente augurando buona domenica a tutti
Ciccio Raimondo


ID: 4265  Intervento da: Angelo Guarino  - Email: AngeloJG@aol.com  - Data: sabato 2 settembre 2006 Ore: 22:17

Caro Vincenzo Speranza,
anzitutto e sopratutto sarei veramente onoratiiiiiiiisssssiiiiiiiimmmoooooo di essere un Raimondo, uno storico capillare, ma io sono Angelo, lo zio americano di Serena e questo mi sta anche bene. Ho letto la tua arringa e francamente non ho capito un fico secco.
So che sono lontano dalla terra di Dante da oltre 60 anni, ma questo non mi dovrebbe impedire di "capire" la tua "presa" in riguardo la discussione delle spiaggie rubate e la distruzione dei patrimoni locali da parte di avvoltoi. Qual e' la tua posizione al riguardo? ne hai una? da quale parte sei? Mia nonna mi diceva sempre che se non hai qualcosa di buono da dire "statt zitt".
Io non rispondero' alla tua lettera per non entrare in un argomento acidoso. Sono sicuro che qualqun'altro ti rispondera' .....a colore.
Per finire, ti voglio dare un consiglio e cioe' fai tesoro di un vecchio detto:

"La critica e' bella quando e' costruttiva".

Da Rockaway, magrado tutto cio' , vogliamoci bene,
Angelo


ID: 4264  Intervento da: Vincenzo Speranza  - Email: vincenzo.speranza@tin.it  - Data: sabato 2 settembre 2006 Ore: 22:09

Gentile signori Mari e Raimondo.

Non amo le polemiche, nè le permalosità. Ritengo che questo forum abbia un indirizzo costruttivo. Non mi soffermo sui peli nell'uovo, quindi su preterizione "non noto" che il Dott. Raimondo ha scritto scuro al posto di oscuro. Solo Nostro Signore è perfetto!
Ciò perché sono un torrese che risiede da anni almeno cinquecento chilometri distanti dal Vesuvio e certe sfaccettature negative del caratteriale corallino sono scemate.
Ma la mia risposta vuole solo chiarire che, (linguaggio figurato o meno, povertà scrittoria o quant'altro), l'intenzione del mio post era solo, non dico un'apologia, ma almeno un elogio a Raimondo Padre e Raimondo Figlio, presi come campione dell'intellighentzia torrese "fattiva".
Le sfumature caratteriali sono ben altra cosa. Se leggiamo in rete le biografie dei grandi, compresi gli storici, i romanzieri, i saggisti, ecc. rabbrividiamo per il loro retroscena psicologico che talvolta rasenta la paranoia. Non parliamo dei grandi politici, anche italiani che tengono testa a schieramenti interi con preparazione e compertenza saldissime, eppure vanno dal mago per la previsione elettorale.
Giusto il Dott. Franco Penza, giorni or sono, in questo forum ha citato lo studio che ha condotto uno psicologo italiano sui "retrocervelli" bizzarri e irrazionali dei politici italiani.
Nel caso dei Raimondo, "è e fu" grazie a Dio, affiora solo un po' di permalosità, ma questo non toglie nulla al valore della loro dillogia su Torre del Greco fatta con amore, abnegazione e sacrificio.
Per conclurere: il mio messaggio era ed è una espressione di ammirazione e consenso per i sigg. Raimondo per i loro studi e lwe loro ricerche, e adesso aggiungo il Mari, per quello che fa oggi, anche se sembra che nessuno se ne accorga. Se poi ci son sotto delle realtà caratteriali, delle intemperanze, delle personalità dfficili, non mi interessa. Degli uomini io sottolineo solo il valore, (tutti ne hanno un po') le loro fisime le lascio a se stessi; comunque non servono a nulla, né a me né a loro.

Cari saluti
Vincenzo Speranza


ID: 4263  Intervento da: Amministratore .  - Email: info@torreomnia.com  - Data: sabato 2 settembre 2006 Ore: 19:19

Ciao Vincenzo,
ho letto questo Tuo, quanto meno, "strano" messaggio. Strano innanzitutto per la sua errata collocazione, quindi contraddittorio perché parla di una "utenza" che si sente come ad un concorso di bellezza e poi Tu stesso appari in passerella senza allinearti nelle risposte della discussione proposta da angelo Guarino.
Io sono convinto, però, che Tu non abbia voluto ledere nessuno, ma la tua forma, non chiarissima, può lasciar intravedere un senso ironico in qualche frase.
Soprattutto quanto riguarda il titolo e la conclusione esplicita verso gli storici Raimondo.
Questo mio intervento ha senso di moderazione e non è polemico, aggressivo, tanto meno sussiegoso e perentorio di una presunta"autorità gestionale" del Forum. Questa è una piattaforma libera e liberale, ma nominando persone reali è necessario essere chiari.
Il concetto del Tuo messaggio, invece, è ben chiaro. C'è una potenzialità creativa storico-letteraria a Torre anche da parte anche di non professionisti come i Raimondo, che, però, non viene bene maturata; e, per giunta, esposta male. Infatti in risposta al messaggio di Angelo Guarino, analitico, pungente, ma anche costruttivo, si allineano il messaggio di Arturo, descrittivo a mo' di "guida geo-storico-turistica", ma con punte evidenti di personalizzazione che non lasciano dubbi sull'interpretazione oculare; e, infine, il mosaichetto storiografico di Ciccio Raimondo, insomma la "pagina" avanzata che sottolinea sfumature e substrati geo-storiografici a cui siamo da decenni abituati, circa il territorio marittimo indicato dal Guarino.
Ciccio non si è fatto ancora sentire, (1) spero che Tu aggiunga, per così dire, delle chiose ad un post troppo figurato per riferimenti a personaggi con nome e cognome, là dove si dovrebbe essere il più possible lneari per non dare adito a dubbi di senso ironico e polemico.
L'amministratore

(1) Nel mentre stavo inviando il messaggio mi sono accorto che Ciccio ha fatto prima di me.



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