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Argomento presente: « Medico o salumiere? E' uguale »
ID: 4243  Discussione: Medico o salumiere? E' uguale

Autore: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Scritto o aggiornato: venerdì 15 settembre 2006 Ore: 20:28

MEDICO O SALUMIERE?

In agosto in ambulatorio mi ritrovo la nota del salumiere, in altre parole l’elenco dei medicinali che il paziente chiede su carta unta di olio. Spontaneamente alla mente viene la domanda:”Quo vadis, medico?” La tecnologia ha complicato la vita umana per noi del secolo passato. La burocrazia, creata dai non addetti ai lavori, ha completato il discorso, dando molta importanza alle carte. Il medico di base distribuisce ricette per farmaci e impegnative per specialisti: il paziente esigente, con la personale richiesta, sa tutto di sé e degli altri, vanificando ogni intervento.
Da qui la difficoltà del medico, che, seduto, offre ricette come un salumiere.
Non si può cambiare immediatamente, ma come si stabiliscono le regole in alto, in basso dire all’utenza che bisogna tornare all’antico per non vanificare l’intervento di medicina. Per ridurre la disoccupazione medica occorrerebbe affidare al sanitario dai 250 ai 500 pazienti per una buona gestione.
E non di più.
Il paziente bussa, entra con il braccio rigido e scoperto e chiede la misurazione della pressione arteriosa, che già ha controllato dal farmacista più volte nella giornata. Si tira a campare, dimenticando che stiamo parlando della salute dell’uomo. Nell’azienda sanitaria nel discorso prevale la logica dei costi a danno della salute. Il problema resta la progressiva trasformazione della medicina in industria della salute, dove il mercato diventa sempre più dominante.
Occorre un nuovo codice della professione capace di rispondere alla domanda etica della società, che è a rotoli. L’industria bellica dona soltanto morte o risorse monetarie e non indirizzi sociali. Non la si potrebbe cambiare in industria alimentare?
La TV è l’Università della medicina? Lasciamo stare. Godiamoci il sole malato. Dott. Francesco Penza Via C.De Marco, 21 B-NA

Al Direttore Dr Giuseppe Scalera Bollettino Ordine dei Medici della Provincia di Napoli

Inedita di Errico Penza

Melopee popolari
‘O BENE ‘E MAMMA
di Enrico Penza

T’aggio cresciuto ‘int’e fasce,
t’aggio dato a zucà ‘o llatte,
t’aggio ‘mparato a cammenà.
Io dicevo:”Accorto ‘o ninno,
ca se po’ ffa male.
Tu corrive contento
int’e bbracce ‘e mamma toia.
‘O ssaccio, mo’ si crisciuto,
te si ffatto ommo.
T’aggio levato ‘e meglio sfizie,
ca se ponne levà ‘e ccriature.
Po’ all’improvviso ‘na femmina
Ca te sposa e te dice:”Nun he vedè
Cchiù ‘a mammeta!”
Tu ‘a staie a ssentì
E a mamma toia nun ‘a vuò vedè.
Mo’ tiene ‘nu figlio pure tu.
E ssaie ched’è ‘o delore ‘e ‘na mamma.
Tu si ffiglio e ppate e io mamma e nonna.
Però, he sentì ‘o stesso delore,
ca sento pe tte!
Vurria comme a ‘na vota
Ca tu currisse dint’e bbracce
‘e mamma toia, t’astrignisse a me,
e me dicisse:”Te voglio bbene!”
Nun può capì ‘o bbene ‘e mamma
Quanto po’ essere gruosso!


 
 

ID: 4366  Intervento da: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Data: venerdì 15 settembre 2006 Ore: 20:28

DOVE SONO I POLITICI? Ottobre 2006
di Franco Penza

Non si può affermare che il mondo ieri funzionasse bene. Anzi, forse era peggiore. L’uomo delle caverne doveva porre davanti alla supposta porta una pietra, quasi un sepolcro. Gli animali lo costrinsero a creare le palafitte che sull’acqua lo isolavano dalla terra. Ma per cercarsi il cibo, doveva rischiare la vita. Adamo ed Eva non c’entrano. La necessità cominciò a spingere l’uomo fuori dei suoi ambiti per difendersi e per offendere. E così cominciò la grand’avventura umana. Il più forte impose la sua volontà e fu il ricco, il più debole dovette soccombere e fu il povero. La storia è questa ed arriviamo ad oggi con i troppi ricchi e i troppi poveri con le organizzazioni malavitose e i politicanti che non si sa che cosa sono e cosa fanno per il popolo, ma guadagnano una barca di soldi senza lavorare, distribuendo chiacchiere. Suppongo grandi lobbjes di gente in malafede e venditori di fumo. Lo scollamento tra politica e massa è totale.
Dopo il cosiddetto Risorgimento e la guerra partigiana è stata distrutta una nascente democrazia. Le ultime elezioni testimoniano uno stato di disagio: abbiamo votato a scatola chiusa i parlamentari, scelti dai vari partiti. Anche i riottosi ad accettare la verità sono concordi per un tempo di ribellione. Il problema però nasce nel momento che l’uomo ha bisogno della gruccia per la sua immaturità. Un incarico, un posto importante ed ecco che spariscono le idee salutari. Allora succhiatevi le idee. Da chi lo volete. Bastano quattro calci ad un pallone, una donna di classe e tutto va bene.
Leggete i giornali e ascoltate la TV: inorridite. Tre ragazze violentano e torturano una quattordicenne. Scoperti in Iraq sessantasei cadaveri mutilati. Lei lo rifiuta, lui la uccide a coltellate. Guerra di camorra infinita. Edicolante ucciso. Droga a Scampia. Abusi ripetuti su ragazzine di quattro anziani pedofili. Traffico infernale. Strage in un college a Montreal. Uragani killer e oceani bollenti, colpa dell’inquinamento. Immigrazione selvaggia.
Occorre un governo di salute pubblica.
Ma lo permetterebbero i grandi del mondo?

RELIGIONE
In molti hanno chiesto l’origine del termine biblico Nabatei. Rivolgiamo la domanda a Mons. D. Gianfranco Ravasi della Diocesi di Milano e Biblista.

Caro Dottor Penza, sui nomi di popoli la ricerca etimologica è molto ardua. Per i Nabatei qualcuno ha pensato a un collegamento con Nebiot, figlio maggiore di Ismaele (Gn 25,13), ma senza reale conferma. Moab è ancora più oscuro, tant’è vero che neppure la Bibbia ci prova, a differenza di quanto fa per il fratello eponimo di un altro popolo Ammon (Gn 19,37-38).
Cordialmente,
D. Gianfranco Ravasi

ARTE
Corso di pittura: dalla tela alla fotografia e oltre presso il Liceo Scientifico F. Silvestri Portici-Napoli, anno scolastico 2005/2006 ad opera del Docente Nicola Cuciniello, (classe 1946) di formazione artistica, che lavora con installazioni multimediali, copy-Art, tecniche fotografiche, comunicazione e video. Presente in numerose mostre collettive in Italia e all’estero, è ordinario di Disegno e Storia dell’arte nei Licei. Opera a Torre del Greco in via Nuova Trecase 62.

POESIA
Premio Nazionale di poesia “Alessandro Tanzi”-V Edizione 2007 –Contrada della Tartuca-Siena.

‘O SILENZIO di Enrico Penza
Zitto! Nun dicere niente!/ Nun voglio sentì parole /vacante p’’o viento, / stunate, alluccate, jastemmate./ Voglio ‘o silenzio ‘e ll’uocchie tuie, /’na lamparella ca s’appiccia,/quanno tu me guarde./Zitto! Nun dicere niente. ‘O delore è ‘o nuosto.

Dott. Franco Penza
direttore giornale "L'Infinito"


ID: 4268  Intervento da: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Data: domenica 3 settembre 2006 Ore: 22:02

I farmaci da banco, cioè senza obbligo di prescrizione (S.O.P.), sono quei farmaci, inseriti nella classe C e quindi totalmente a carico dei cittadini, che sono acquistabili liberamente in farmacia senza la ricetta medica.
È da ricordare che il loro impiego non è privo di rischi: un loro uso improprio può causare effetti indesiderati e nocivi, soprattutto di natura allergica o tossica.
Tutti i farmaci da banco devono essere contrassegnati da un bollino di riconoscimento, stampato o incollato in posizione visibile su tutte le confezioni. Tramite il bollino, il consumatore può così riconoscere chiaramente quali sono i farmaci da banco tra tutti quelli esposti.
Con il Dl n. 87/05, i farmacisti possono applicare uno sconto del 20% sui farmaci da banco.
L'espressione ''medicinali da banco'' deriva dalla libera traduzione dell'inglese ''over the counter'' (d'ora in poi abbreviato con Otc), termine inglese che, letteralmente, vuol dire ''sopra il banco'' e indica i medicinali che il farmacista può tenere sul banco per la libera vendita.
In italiano è più corretto parlare di medicinali da automedicazione: nelle nostre farmacie infatti nessun medicinale può essere esposto sul banco e prelevato dal cliente. Esiste una norma che impone al farmacista di consegnare direttamente i medicinali.

Cosa dice la legge
Il decreto legislativo 539/1992 ha definito per la prima volta la categoria dei medicinali non soggetti a prescrizione medica, stabilendone le caratteristiche:
non devono presentare pericoli rilevanti per la salute in condizioni normali di utilizzo non devono contenere sostanze ancora poco conosciute nei loro effetti
non possono essere somministrabili per iniezione intramuscolare o endovenosa
possono essere consigliati dal farmacista.

L'automedicazione
I medicinali da banco sono dunque farmaci idonei all'automedicazione. Per automedicazione si intende la decisione autonoma da parte del paziente di assumere sostanze farmacologicamente attive per trattare disturbi di lieve entità e di breve durata, che incidono transitoriamente sullo stato di salute e sono facilmente riconoscibili per comune esperienza del paziente stesso.

Ogni comportamento difforme da quanto indicato espone a tutti i rischi che possono derivare dall'assunzione incontrollata di un farmaco.

Qui troverete i lunghissimi elenchi dei cosiddetti FARMACI DA BANCO che si possono comprare come le caramelle.

www.dica33.it/servizi/farmaci_alpha.asp

www.dica33.it/servizi/farmaci_banco.asp

Veronica Mari


ID: 4255  Intervento da: Mario Fusco  - Email: fuscotono2@virgilio.it  - Data: sabato 2 settembre 2006 Ore: 13:18

Daccordo Dott. Penza,
ma a giudicare dall'uso sostenuto di medicinale che si fa nei paesi ricchi vesuviani, almeno si combatte la speculazione, per i farmaci, semplici, s'intende.

Farmaci al supermercato, il risparmio si vede.

Si è parlato tanto, anche nel nostro blog, della questione “farmaci al supermercato”. Ebbene, dopo tante parole, si è arrivati finalmente ai fatti. Pochi giorni fa infatti i cittadini di Carpi, Ferrara e Bari hanno trovato, primi in Italia, i farmaci di automedicazione all’interno degli ipermercati Coop.

E la risposta della gente è stata a dir poco entusiasta: si sono formate addirittura delle code , neanche si dovesse fare la scorta per la guerra. Sembrano dimenticate quindi le polemiche e le serrate dei mesi scorsi, o forse no, i cittadini hanno semplicemente scelto, com’era lecito aspettarsi, il risparmio.

Del resto era arduo sostenere, come qualche farmacista, che l’operazione poteva comportare rischi per la salute dei cittadini; inoltre è probabile che se qualcuno avesse voluto acquistare e consumare centinaia di aspirine in un giorno, avrebbe potuto farlo anche prima.
Ai banchi degli ipermercati erano comunque presenti farmacisti, proprio per fronteggiare eventuali richieste e domande.

Quali e prodotti e quale risparmio? i prodotti presenti sono attualmente circa 200 – analgesici, gastrointestinali, antinfluenzali, dermatologici - gli sconti praticati vanno dal 20% al 30%.

Qualche numero (prezzi praticati dalla Coop di Carpi): l’Aspirina C costa 3,11 anziché 4,15 euro, l’antistaminico Polarimin 5,25 euro invece di 7,50. E come auspica Eddy Gambetti, direttore commerciale Coop, in futuro si potrebbe determinare un ulteriore calo dei prezzi, se la la grande distribuzione e l’industria farmaceutica riuscissero a dar vita a processi produttivi più efficienti.


Mario


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