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Argomento presente: « Consigli della nonna per PC »
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ID: 3943  Discussione: Consigli della nonna per PC

Autore: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Scritto o aggiornato: martedì 5 dicembre 2006 Ore: 02:46

E' un titolo ironico, ma significativo. A volte con metodi semplicissimi, La oceanica rete di tutti e di nessuno tracima di virtuosisi web, ma i cosiddetti addetti ai lavori soffrono di individualismo. Siamo ritornati alle gelosie di mestiere medioevali. C'è il rimedio per tutto, ma chi ne scopre uno buono non lo diffonde.
Uno dei problemi maggiori della rete sono i virus. Ce nè un altro fastidiosissimo che va dal semplice meccanismo di non far chiudere un sito a quello di importi il sito ad aeternam e funziona solo quello nel PC fino a chenon sei costretto a formattare l'hard partizione "C" e cominciare daccapo. Vorrei sapere chi si affeziona, compra o scambia pareri o idee con siti del genere, così irritanti.
Il rimedio è uno solo ed è pure veloce, quando queste angherie non intaccano l'hardware, ma è rearo, grazie a Dio. IL BACK-UP.
Solo dieci persone su cento adottano questo rimedio utilissimo in caso di angherie subdole frequentissime della posta elettronica. Si preferisce formattare, riinstallare i programmi e drives vari ed effettuare gli odiosissimi settaggi, anziché spendere solo 10 minuti per un restore.
Vi sono molti programmini efficientisssimi per un BAK-UP infallibile. Col Windows 98 ho sempre usato il Drive-Image. Al minimo problema ho restorato sempre. Migliaia di volte, in 10 miunuti, sempre in modo infallibile.
Con l'XP il programmino di Back-up deve stare tutto sul dischetto perché l'XP non vede la altre partizioni "D", "E", ecc. dove era presente il programmino Back-up, poiche questi lavorano solo sotto DOS, nel senso che l'intera partizione "C" windows contenente i programmi viene annullata per essere riscritta per intero.
E' chiaro che le altre partizioni contenente materiale personale salvato musica, suono, testo, ecc. non vengono toccate.
Per questo conviene tenere una partizione "C" di due-tre giga solo per i programmi e le altre "D", "E", ecc. con tutti i voluminosi file personali, altrimenti il Back-up sarebbe enorme ed inutile perché virus e quant'altro intaccano solo la partizione "C" con il sistema operativo ed i programmi, gli applicativi, drives, ecc.
Sembra un fatto macchinoso e complesso, ma è semplicissimo. 10 minuti per fare un Back-up e conservarlo su un DVD o su una partizione, magari su hard disk diverso; quindi in caso di "casino" solo 10 minuti per rimettere a posto tutto.

L'amministratore
 
 
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ID: 5206  Intervento da: Francesca Mari  - Email: stelle_di_stelle@hotmail.com  - Data: martedì 5 dicembre 2006 Ore: 02:46

A proposito della condizione di "vecchiaia" hai ragione, zio, quando dici che tutto dipende dai vissuti e dallo stato psico-fisico. In effetti, a pensarci bene, non esiste un'età precisa in cui si può ritenere vecchia una persona. In base alle caratteristiche di cui tu parlavi, con l'aggiunta di una buona dose di buon senso soggettivo, capita sovente di vedere novantenni che si sentono giovanissimi e trentenni che si sentono vecchi. Dunque, come in ogni cosa, tutto è relativo e lo stesso termine "vecchiaia" può, a mio parere, assumere un significato di relatività. Il termine vecchiaia, senza andare a disturbare il Zingarelli, ma affidandoci, non al significato tecnico e preciso, ma anche, a volte, ad una sorta di libero rapporto con il senso delle parole, evoca “degenerazione”, “sfacelo”, “deterioramento”. Sostantivi che, chiaramente, sono legati alla terza età ed, in particolare, alla biologica trasformazione della materia. Ma è ingiusto, secondo me, che ci si debba definire vecchi se, sì il corpo un po’ si “affloscia”, ma le caratteristiche psichiche e intellettive sono così “sode”, rafforzate anche da una sana e formativa esperienza, che il termine “vecchio”, per accezione dispregiativo, diventa improprio.

A proposito di questo, vorrei raccontare un piccolo aneddoto che mi è capitato proprio stasera e che mi sta facendo riflettere su alcune cose proprie della condizione di “vecchiaia” e, oltre a raccontarlo, lancio pure una proposta di riflessione, rivolta ai due fronti che “combattono” in questo forum: giovani e meno giovani.

Ero al Mercadante seduta in un palchetto del terzo piano quando mi sono accorta della presenza, nella poltroncina accanto alla mia, di un sessantenne, credo, che a primo acchito sembrava Gino Paoli. Identico. Un vero sosia. E, a vederli, assicuro, è impressionante. L’ho osservato per un po’ anche perché, il suo modo di assistere allo spettacolo mi ha incuriosito. “Questo è un critico o un giornalista” mi son detta e, per la mia curiosità e sensibilità verso certe cose, ho cercato, in sordina, di studiarlo. Nel corso dell’intermezzo, all’accensione delle luci, quest’uomo si è voltato verso di me e ha incominciato a criticare l’audio, la regia, e le persone che applaudono a teatro, così, senza una totale fiducia nel gesto. “Che tipo” ho pensato… ma ho continuato ad ascoltare le sue lamentele per vedere dove volesse arrivare. Poi, così all’improvviso, attraverso l’impiego di una dialettica impressionante, che in meno di 10 minuti l’ha portato a spaziare dal teatro all’educazione familiare e, qui lo volevo, al confronto tra generazioni, ha tirato fuori la storia della maleducazione delle nuove generazioni rispetto a quelle vecchie. “Io sono vecchio”, ha detto più d’una volta, anche se io tanto vecchio non lo vedevo. Poi mi ha raccontato un aneddoto familiare e quello “snobbismo altezzoso” che i bambini di oggi hanno nei confronti dei propri nonni.
“Mia nipote di sette anni, alla richiesta di darmi un bacio, mi guarda con un’aria sprezzante che è inconcepibile, ma io non gliela faccio buona. Anche con una certa prepotenza il bacio me lo deve dare.” ha detto
Io allora gli ho chiesto, visto che mi sembrava una persona alquanto intelligente e aperta al dialogo, se fosse il caso di trattare con prepotenza i bambini e, non ,invece, cercare di fargli capire le cose importanti attraverso il dialogo e la ponderatezza.
“Mio nonno, quando ero piccolo, mi minacciava con un coltello, per il gusto di farmi paura. Il pugno forte ci vuole, anche se, è ovvio, bisogna trovare il giusto mezzo”.
All’inizio del periodo ero ormai certa che fosse un folle, poi verso la fine si è salvato. E’ vero, ci vuole il giusto mezzo, anche se, ovviamente, la violenza sui bambini oggi, anche solo verbale, è condannabile. Sembra pedagogia spicciola, ma, in molte case non si conosce nemmeno questa.
Comunque dopo tanti e tanti discorsi, è venuto fuori che il tizio è un comunista, anche se non ho capito di cosa si occupasse.
Ad un certo punto, chiaramente appassionato ad un discorso che stavo facendo, si è presentato con enfasi dicendo:
“Piacere, sono l’Imperatore”
Per educazione non ho voluto chiedere cosa intendesse con questa definizione, ma, mi ha stranita. In che senso ha usato questo termine?
Mah! Forse un po’ folle lo è davvero, ma in termini Pirandelliani, quella follia sana, così napoletana, visto che certi incontri solo qui si fanno. Incontri che, tutto sommato, fanno riflettere.
In fondo questo confronto mi porta a discutere con voi sul giusto modo di educare i figli, e forse il senso dell’incontro con “l’imperatore” era per scatenare questa discussione.

A proposito, per chi si fosse incuriosito del personaggio, che, vi assicuro, è davvero particolare, dopo lo spettacolo ho chiesto ad un artista che si era esibito, chi fosse quel tipo che somigliava a Gino Paoli, e lui, mi ha detto:
“Ah, certo, quello scoppiato. E’ presente a tutte le rappresentazioni teatrali e televisive, segue lo stesso spettacolo anche più di una volta. C’è sempre, insomma, anche se nessuno sa chi è e cosa fa”.
Perché scoppiato? In fondo l’Imperatore avrà le sue buone ragioni per seguire così tanto la cultura, e se ha scelto di vivere così, senza, necessariamente un’identità, non può essere giudicato. Anzi, va ammirato, perché, checchè se ne dica, l’Imperatore ha il coraggio di parlare e far parlare di se. E, pure se oggi è facile fare questo, non in un modo così geniale e… teatrale.
FRANCESCA




ID: 5191  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: domenica 3 dicembre 2006 Ore: 16:26

Cara Francesca,

In riferimento al tui id 5183 di questa discussione.
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>"Quant'è bella giovinezza che sì fugge, tuttavia, chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza".
Lorenzo, detto il Magnifico

"Quant'è bella la vecchiaia, che rimane, tuttavia chi vuol esser lieto è, sol del corpo non v'è certezza".
Francesca Mari

(La vecchiaia) E' quella in cui si son potute fare tante di quelle esperienze e si vive con una tale tranquillità, oltre che arricchimento d'animo, che nulla pare più scalfire>.
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Grazie innanzitutto per l'entusuiasmo e la costanza con cui scrivi gli ultimi post.

Si può essere felici e sereni oppure devastati e condizionati dall'angoscia, altrimenti starne a mezza strada a tutte le età. Tutto dipende dal temperamento e dai vissuti personali: ambiente, malattie, ecc.

Posso assicurarti, comunque, con una citazione nostrana, che la vecchiaia "è quasi sempre una carogna", specie oggi con gli accanimenti terapeutici: "Mamma e giuventù s'apprezzano quanno nun se teneno cchiù".

Da giovani la finibilità umana sembra lontana, ma da vecchi quasi quotidianamente capita un'occasione di avvertire il memento mori (letteralmente: Ricordati che devi morire) come m molti sanno è una nota locuzione dell'ordine monastico dei frati trappisti di clausura fondato nel 1140, i quali si ripetevano tra loro continuamente la frase, e si scavavano - un poco ogni giorno - la fossa destinata ad accoglierli, con lo scopo di tenere sempre presente l'idea della morte e quindi il senso della vita, destinata a finire.

Quindi essendo l'indiscutibile senso della vita la morte, la vecchiaia non può che rappresentarne l'anticamera.
La felicità, in vecchiaia, consiste nell'ignorare il più possibile il "memento mori" e pregare Dio e la natura che ci tenga lontani dalle insidie umane: calamità naturali, malattie e "gli altri", che sono rincrudite nelle aree geografiche dove una qualità della vita rasenta il valore zero e dove le calamità naturali (esempio Vulcano) stanno sulla psiche come una spada di Damocle.

Non posso che concludere col chiaroveggente, se pur pessimista, Leopardi:

"Garzoncell(a) scherzos(a), cotesta età fiorita/ è come un giorno d'allegrezza pieno/giorno chiaro, sereno/che precorre alla festa di tua vita./ Godi, fanciull(a) mia, stato soave/ stagion lieta è cotesta./Altro dirti non vo', ma la tua festa/ ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

Oggi, purtroppo, molti giovani, a causa dei deterioranti modelli sociali diseducativi dei media nazionali, planetari e soprattutto locali, e dalla fine dell'umanesimo, non riescono a godere della immensa fortuna della gioventù e la sprecano con abbandono, paradisi artificiali, ecc.

Luigi Mari






ID: 5184  Intervento da: Francesca Mari  - Email: stelle_di_stelle@hotmail.com  - Data: sabato 2 dicembre 2006 Ore: 17:44

Piccolo chiarimento che potrebbe essere utile per usare, in modo giusto questo forum:

Ho ripescato questo post, di qualche tempo fa, perchè mi sto ingegnando, da sola, visto che deficit vari non mi consentono di rivolgermi ad altri, a risolvere alcune problematiche del mio pc.

Tra gateway, client, hardware e affini sto scoppiando, e fare un giretto nelle pagine di questo forum, che come un'enciclopedia o un vocabolario va sempre sfolgliato tutto per cercare ciò che ti serve, ho letto questo utile post.

Lo dico soprattutto ai giovincelli...

Siamo più pratici e sappiamo usare gli strumwnti che abbiamo a disposizione...

SmACK


ID: 5183  Intervento da: Francesca Mari  - Email: stelle_di_stelle@hotmail.com  - Data: sabato 2 dicembre 2006 Ore: 17:34

Una vecchia strofa ironica e attualissima di un famoso nobile ed uomo politico del '400, appartenente alla famiglia dei Medici recitava:

"Quant'è bella giovinezza che sì fugge, tuttavia, chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza".

Nulla togliendo all'osservazione di quest'arguto signorino (non sono certa che quando ha fatto quest'affermazione era giovane, ma posso intuirlo) Lorenzo, detto il Magnifico, io mi azzardo a stravolgere la strofa, a modo mio:

"Quant'è bella la vecchiaia, che rimane, tuttavia chi vuol esser lieto è, sol del corpo non v'è certezza".

A parte il birichino gioco, in realtà voglio dire che la vecchiaia, secondo me, è la fase più bella dell'esistenza. E' quella in cui si son potute fare tante di quelle esperienze e si vive con una tale tranquillità, oltre che arricchimento d'animo, che nulla pare più scalfire. E' una sensazione che posso solo immaginare o raccolgiere, come testimonianza, diretta e indiretta, dai racconti di qualcuno che ha qualche anno più di me. Ma è quasi una certezza!
D'altronde Pablo Picasso, pare aver detto:

"Ci vogliono tanti e tanti anni per diventare giovani".

Cavolo, io che non ne ho molti ho già capito che più si va avanti e più si capisce, un pochettino, il senso della vita, senza più farsi prendere da tante ansie e paure inutili. Figuariamoci a 80 anni!
Certo, c'è il discorso delle forze fisiche, e a volte, anche intellettive. Ma, che la vita non sia una preparazione dalla nascita alla vecchiaia, fino alla morte che è il famoso trapasso, semplicemente verso uno stadio più alto della mente dell'uomo?

Pongo questo argomento di discussione a grandi e piccoli...

Come mi è venuto?

Prima di tutto perchè ho capito (nel senso che l'ho provato sulla mia pelle, perchè sono consapevole che prima di me l'hanno capito già diecimila persone) che nella vita davvero c'è un disegno, non so ancora se divino, ma comunque spirituale, e tutti gli incontri, le persone che si conoscono, i confronti, anche un piccolo consiglio, può servire a ognuno, positivamente, per raggiungere lo scopo per cui è predestinato. Come diceva Goethe (e cito per rispetto alla sua paternità) "il cerchio della vita" si chiude sempre, e, io credo, che tutte le esperienze e le componenti, di cui prima, siano gli anelli indispensabili che servono a chiudee quel cerchio.

Poi, perchè ho pure capito! (troppo tardi?)

Che la conoscenza, in senso lato, non è settoriale. Che per vivere a trecentosessantagradi bisogna sapere, o fare in modo, di sapere un po' di tutto. Senza ovviamente sentirsi onnipotenti e andare contro le proprie capacità fisiche e psichiche (è da qui che proviene lo stress negativo).

(Arrivo al dunque, che poi è il motivo per cui ho inserito questi pensieri in questo post)

Lo spirito libero sa che, seppure è particolarmente propenso per una disciplina, deve aprirsi a tutto. Il computer, per esempio, come ogni cosa se presa a giuste dosi (gli antichi dominano) è il mioglior amico dell'uomo, oggi.
Permette che la cultura, quella sana, sia alla portata di tutti, anche di coloro che non possono permettersi di comprare un libro a settimana e di andare a teatro ogni week-end.

Ma saper usare il computer significa anche averne cura, e i consigli dello zio (che umanamente ha denominato "I consogli della nonna"), sono sacrosanti (e parla una che l'ha fatto sbattere perchè ha seguito il consiglio del back up solo dopo anni) e, ancora una volta, non so se l'avete notato, zio ha messo una sua conoscenza (frutto di fatica ed anni) a servizio di tutti.

"Torre del Greco. Malgrado tutto, ti amo". E' la dichiarazione d'amore che molto tempo fa zio ha fatto alla sua città.

Non vorrei sembrare sentimentalista e patetica ma... visto che in questi giorni si parla tanto di amore disinteressato, fraterno etc. etc.
Non è questa, forse, una scelta d'amore mantenuta, negli anni, con grande coerenza? Non è un atto d'amore questo sito?

Non mi piace essere ripetitiva e forse non lo dirò più... ma che ci posso fare se mi esce dall'anima perchè, a parte gli amici cari, vedo così pochi riconoscimenti da parte dei torresi, e un po', da cittadina, me ne rammarico?

Comunque, concludo, e chiudo il cerchio, gli intelligenti, i furbi, gli arguti, sanno che avere consigli e informazioni (soprattutto per quanto concerne la cultura) è ricevere tanto, perchè dietro la cultura e la conoscenza il lavoro è tosto. Ma quando si riceve qualcosa in cambio, ogni tanto non farebbe male dire "GRAZIE", perchè sennò quelle cose è come se fossero RUBATE.

GRAZIE zio e GRAZIE a chi come te...

FRANCY

P.S. (se a qualche giovincello è venuta la curiosità di saperne di più su quel giovanotto di nome Lorenzo (che chiamavano il Magnifico, forse, eprchè, come i ragazzotti d'oggi voleva fare lo "spavaldo", non gli fa male farsi un giretto, per cominciare su:

http://web.tiscali.it/lorenzo_il_magnifico/

e poi, se vuole approfondire se la vede lui!

heheheh


ID: 5003  Intervento da: Giovanni Raiola  - Email: raiolagiovanni@virgilio.it  - Data: venerdì 10 novembre 2006 Ore: 14:53

Caro Luigi
ti ringrazio per il consiglio di effettuare un back up del sistema. Ero schiavo dei virus ed ogni qual volta dovevo formattare il PC e riorganizzare l'Hard disk sprecavo giornate intere.
Adopero il "ghost" su dischetto che agisce sotto dos. Il Back up è l'unica soluzione veloce e radicale. Gli antivirus sono un palliativo. Inoltre a volte il sistema operativo si guasta anche per cancellazioni accidentali dei file di sistema o delle librerie di sistema. Il Backun è l'unica soluzione.

Giovanni




ID: 3949  Intervento da: luca merlino  - Email: luigi.merlino@fastwebnet.it  - Data: giovedì 20 luglio 2006 Ore: 15:52

Zio LUI' tu" sei una persona fantastica, sapete sempre trovare le parole giuste al momento giusto con il garbo che ci vuole!
Ce ne sono poche di persone così e sono contento di averti conosciuto. Da Totore non me la sarei mai aspettata una risposta del genere dato che al massimo le cose buone che dice quando stiamo in compagnia e il suo nome cognome e indirizzo.
Ache voi campate cento anni ve lo assicuro io che sono il "MAGO MERLINO"!


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