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Argomento presente: « UNA VITA SBAGLIATA? »
ID: 3819  Discussione: UNA VITA SBAGLIATA?

Autore: Antonio Fedele Cesi  - Email: fratellino.50@email.it  - Scritto o aggiornato: giovedì 19 ottobre 2006 Ore: 10:45

UNA VITA SBAGLIATA?

S I N T E S I

FRANCO PENZA

La poesia qui espressa parte dagli ideali dell’ermetismo per volare sui nostri lidi
E' nato il 3 maggio del 1942.
Ha frequentato le Università di Salerno e di Napoli (Lettere e Filosofia e Medicina e Chirurgia).
Ha scritto lavori teatrali, di cui è stato attore-autore-regista e poesie. Dirige dal 1964 il periodico mensile L’Infinito e partecipa alla vita artistica nazionale con rassegne personali e collettive dal 1962.
Collabora in qualità di critico d’arte a riviste specializzate dal 1963.
Si realizza con, per e nell’arte.

Maggio 1975

LE STAGIONI
Culla/giovinezza/Senilità/bara/
rivolo travolgente
MAK P 100
Cento i giorni di Napoleone/
Cento per il gran cimento/
Cento gli aneliti del cuore/
LA CADUTA
Pennellata/sogno/Petalo appassito/
Raccolta nel cestino

SOGNARE
Un verdeggiar di monti/Una valle/ Una mente
Un ruscello/ Un uccello/Un fruscio di fronde
PARENTESI
La giovinezza vola/La senilità posa
DIMENTICARE
Per un attimo/Scorda le miserie
Ed accogli/La felicità
L’AMORE
Un usignolo cinguettante
In verdi zolle
OFFERTA
Il profumo di un fiore/Accetta con avidità
LA VITA
Luci tremolanti/Gioie illusioni
Elegante satira
LA FELICITA’
Lembo di cielo/Di primava
DETTATO
La vita/La vita è/ La vita è la morte
MONOTONIA
Nascere/Crescere/Morire
Crescere/Nascere/Morire
L’ESISTENZA
Alberi/Foglie/Speranze/Palpiti
L’UNIVERSO
Cielo/Mare/Terra/Paura
PASQUA
Campane /Cristo /Ramoscello d’olivo
Nel cuore
NATALE
Presepio/Abete/Amore/Speranza.

UNA VITA SBAGLIATA di Antonio Fedele Cesi
IL CONVENTO DEGLI ZOCCOLANTI E L’INFINITO
Capitolo I di Guido Cafiero

Il Convento dei frati Francescani “Zoccolanti” e la Chiesa Madonna delle Grazie si trovano all’ingresso della città di Torre del Greco. La Chiesa e il convento, in una posizione incantevole, ospitavano i francescani minori (detti osservanti) che rimarranno in quella sede per oltre due secoli (1578 al 1811) fino alle leggi di soppressione degli ordini. A sinistra della chiesa, Capo La Torre, un piccolo spazio a giardino con un monumento che ricorda l’eruzione del 1861. Il convento costituiva l’infermeria di Santa Maria La Nova di Napoli, di fronte all’Ambulatorio della Carità. Il complesso d’antica costruzione forse è opera del fra Domenico Della Torre e dell’arcivescovo Ottavio Acquaviva. La lava del 1794, che aveva distrutto la porta di Capo La Torre, arrivò per metà dell’altezza della chiesa. Il livello del suolo prospiciente la parte frontale della chiesa è rimasto da allora sollevato. La chiesa fu ristrutturata e restaurata per la parte che si era salvata e il finestrone del secondo ordine fu convertito nell’attuale porta d’ingresso. Il convento invece si presenta con una mole rude e massiccia. Dopo l’eruzione del 1861 ospitò un Asilo d’Infanzia Municipale. Attualmente occupato dalle suore dell’Addolorata, conserva nel chiostro al piano terra, con accesso dalla sottostante Via Madonna del principio, numerosi affreschi settecenteschi. Sono ancora leggibili episodi della vita di S. Francesco d’Assisi. Nella campagna esterna all’edificio, il terreno di sepoltura dei monaci. Il convento divenne la sede dal 1825 del Ritiro della Visitazione per giovanette orfane. Nel 1930, per volontà del rettore Don Pietro D’Amato, fu arricchita d’affreschi dal pittore Raffaele Sammarco, con episodi della vita della Madonna, degli Evangelisti e degli Angeli.
Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, un gran numero di famiglie e di civili si allontanarono dai luoghi di maggior rischio bellico, raggiungendo in qualche modo le zone abitate ad una certa distanza da Napoli.
Erano i cosiddetti sfollati. Quanti napoletani, nati in quel periodo e in quei luoghi, conservano tuttora nei ricordi e nella formazione, l’impatto emotivo di quegli anni trascorsi in maniera precaria e difficile. Tuttavia in molti quella condizione ha temprato lo spirito e la coscienza. Era un esilio di speranza per avere un domani. Un domani che da quei luoghi prendeva radici mentre nel tempo il passato si andava trasformando in ricordo mitizzato, che diventava sempre più un valore, su cui improntare il futuro. Lo spirito dei francescani segue ancora ovunque Franco Penza. Nel convento sono nati L’INFINITO, IL PENZATORE, le poesie italiane e napoletane di Giuseppe Penza, Peppino, sfollato con altre famiglie. Alcuni numeri de IL PENZATORE sono stati composti a mano da Franco giovinetto con i caratteri mobili nella nascente tipografia Mari. Quei giornali tentarono di guidare e di essere di sprone alle amministrazioni sonnolente dell’epoca ed esplorare il mondo e l’Arte. Molte di quelle voci non si sono ancora sopite.

Vai nei link seguenti:

www.timbritarghe.com/forum/bacheca/penza/penza.htm

www.torreomnia.it/Testi/enrico_penza/Enrico_penza01.htm

www.torreomnia.it/Pittori_scultori/terracciano/terracciano.htm
 
 

ID: 4736  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: giovedì 19 ottobre 2006 Ore: 10:45

Ha avuto ampio consenso la storia del filosofo medico Francesco Penza, fratello del Dott. Enrico Penza da quel degli Zoccolanti.
Preghiamo l'utenza di esprimere gli assensi pubblicamente nel forum.
Complimenti a Franco e a chi l'ha scritta. A Franco perché ancora lotta per la povertà napoletana esponendosi in prima persona.

La redazione



ID: 4108  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: venerdì 4 agosto 2006 Ore: 00:17

Aggiunto la sezione
PENZA-STORY LA VITA DEL TORRESE DOTT. FRANCO PENZA

www.torreomnia.it/Testi/penza_story/template/Sel_Img_Mouse6.htm

LINK CORRELATI:
Profilo nel Forum:

www.timbritarghe.com/forum/bacheca/penza/penza.htm

Totte le poesie del Padre Giuseppe:

www.torreomnia.it/Testi/gius_penza/giuseppe_penza01.htm

Le poesie del fratello Errico:

www.torreomnia.it/Testi/enrico_penza/Enrico_penza01.htm

Terracciano di Franco Penza

www.torreomnia.it/Pittori_scultori/terracciano/terracciano.htm

Il Teatro Torrese anni 70:

www.torreomnia.it/Attori\Teatro\foto_teatro06_.htm

La redazione



ID: 3916  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: martedì 18 luglio 2006 Ore: 12:00

Io aspro con Franco?
Antonio Fedele Ce', ma che vai pensando?
Come potrei essere contro un anima di Dio?
E poi chi mi darebbe il diritto di essere aspro o cattivo con chicchessia?
Anzi Ti dirò che mi aspettavo maggiore testo e testimonianze, Franco merita di più.
La Torre del Greco perbenista ed elitaria ha fatto molto male a questo ragazzo di buon cuore, nipote d'arte (con origini da Donna Peppa, Scarpetta fino ad Eduardo e via dicendo).
Il suo torto? non essere allineato nelle fila dei benestanti corallini ed alloggiare, nell'infanzia, in un locale di fortuna del Monastero degli Zoccolanti.
Quindi porte chiuse per la suo talento culturale poliedrico. Egli non si è mai arreso anche se con donchisciottesca veemenza.
Poi... poi... è divenuto plurilaureato, anche la famiglia ha acquisito un giusto posto nella società. Egli ha scelto di stare nella Napoli di stampo oleografico. Si è fermato alla Serao e a Mastriani, e non la Napoli di Forcella o di Scampia; ma non ha mai disdegnato la terra vesuviana corallina che lo vide nascere, che accolse, comunque, i suoi entusiasmi, lo slancio di gioventù, l'impetuosità di reagire alle piaghe sociali inflittegli dai "benpensanti".
Oggi Franco Penza è un diciottenne con l'esperienza di un sessantacinquenne. Un anziano? Macché: è un ex giovane.
Luigi Mari



ID: 3915  Intervento da: Antonio Fedele Cesi  - Email: fratellino.50@email.it  - Data: martedì 18 luglio 2006 Ore: 11:41

Ti ringrazio per l'ospitalità de La vita sbagliata? di Franco Penza, che ho completato. Che il tuo commento non sia aspro, anche perchè il capitolo sul giornalismo di Franco è tuo.
Ti abbraccio
Antonio Fedele Cesi.



ID: 3863  Intervento da: Amministratore .  - Email: info@torreomnia.com  - Data: sabato 15 luglio 2006 Ore: 14:52

Un appello ad Antonio Fedele Cesi.
Desidereremmo naggiori delucidazione su questa storia. Le foto sono abbondanti, ma il testo? E' pronto solo il capitolo Primo?

L'amministratore


ID: 3820  Intervento da: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Data: giovedì 13 luglio 2006 Ore: 11:23

Un ricordo di Franco Penza che risale a molti anni fa.
Non ero ancora nata quando Franco insieme a mio padre pubblicasvano il "PenZatore" e L'"Infinito"

Vedi qui:

www.torreomnia.com/attualita/giornali_torresi/le_testate2.htm

E chi non ricorda Giuseppe Penza nel Cinema Corallo?

www.torreomnia.com/Testi/gius_penza/giuseppe_penza01.htm

Torre del Greco a volte inconsapevolmente, per leggerezza, per mancanza di solidarietà, di altruismo omette qualche giusta valutazione.
Ah Torre del Greco cattolicissima!

La redazione


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