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Argomento presente: « poesia »
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ID: 3086  Discussione: poesia

Autore: simplicio cataratta  - Email: pako78@msn.it  - Scritto o aggiornato: martedì 2 maggio 2006 Ore: 19:08


volevo leggervi una mia poesia se cosi si vuol definire che suona cosi:

Era la sintesi della dolcezza,
con poche parole, qualche sguardo ed un sorriso,
e un abbraccio lungo una vita...
Quando la bellezza sa di esistere
non si esime dal mostrarsi sotto altre forme,
Si misura in tanti modi....

end

ciao buona giornata....

ps . accetto commenti
 
 
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ID: 3094  Intervento da: Amministratore .  - Email: info@torreomnia.com  - Data: mercoledì 26 aprile 2006 Ore: 00:21

Caro Simplicio Cataratta,

grazie per aver inviato in redazione i Tuoi veri dati. Serena sarà felice di riconoscere, sembra, un suo amico che vive all'estero,così ha accennato Virna. Sono certo che domattina la moderatrice Ti scriverà mantenendo l'anomnimato pubblico sino a che Tu così vorrai.
Un ultima cosa: dammi del Tu, non farmi sentire più vecchio bacucco diquello che sono.

L'amministratore


ID: 3091  Intervento da: virnapaola mari  - Email: virnapaola@hotmail.com  - Data: martedì 25 aprile 2006 Ore: 17:22

e quali sono per te, caro simplicio, le altre forme della bellezza?

ID: 3089  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: martedì 25 aprile 2006 Ore: 16:18

Mio caro Simplicio,

Una certa misura di ermetismo poetico l'ho notata nelle poesie dell'Ing. Argenziano pubblicate pure in Torreomnia. In poche righe Egli ha trasmesso molto significato e parecchie sensazioni. L'ermetismo è sempre da interpretare, ma quando la poesia diventa di notoria lettura pur se stringata e di forte metafora allora ci si avvicina al capolavoro come "Ed è subito sera" di Cardarelli.
La metafora, invece, adoperata dal Dott. Aniello Langella nel suo "Divano di Sigmud" pubblicato pure in Torreomnia è meno ermetica, ma di forte presa. Un argomento come Vulcano-vesuviani espresso quasi nel "dialogo interiore" joiciano è di forte interesse proprio perché si escludono le tinte forti della narrazione lineare e si esprime la creatività, finalmente, fra tanta zavorra che mettiamo in rete convinti di fare cultura.
Col termine Ermetismo si indica un tipo di poetica che sorge intorno agli anni '20 e si sviluppa negli anni compresi tra le due guerre mondiali. Fondatori della poesia ermetica sono considerati Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale e la definizione fu coniata in senso dispregiativo dalla critica tradizionale che intendeva condannare l'oscurità e l'indecifrabilità della nuova poesia, ritenuta difficile in confronto alle chiare strutture della poesia classica. Il nome deriva da Ermete o Mercurio, il dio delle scienze occulte, e fu adoperato in senso dispregiativo appunto da Francesco Flora nel suo saggio "la poesia Ermetica".
I versi ermetici vanno analizzati. Tu hai dubitato, ingiustamente, che si potesse attribuire impropriamente il termine di poesie alle Tue "frasi":

> Era la sintesi della dolcezza,
con poche parole, qualche sguardo ed un sorriso,
e un abbraccio lungo una vita... <

Il soggetto sottinteso, ma non esplicito, lascia pensare ad un partner che per antonomasia è quello domestico della relazione coniugale gomito a gomito. Ma la seconda frase compiuta:

> Quando la bellezza sa di esistere
non si esime dal mostrarsi sotto altre forme,
Si misura in tanti modi.... <

allarga ad estuario il concetto del dolce e del bello e lo estrapola da un soggetto preciso individuale al punto di attribuirne l'apprezzamento ad un collega di lavoro, un buon amico, non solo, ma anche ad un vegetale, un animale domestico, fino ad un feticcio, in ultima analisi. Il concetto del bello nell'arte e nel sentimento non è necessariamente rivolto all'essere umano.
L'ermetismo,intanto, non è vaghezza, accostamento indiscriminato di termini o frasi, ma proposizioni in cui bisogna mettere una chiave di lettura, nascosta sì, ma individuabile, come nei rebus. Se non c'è quasta chiave non si toglie valore ai versi. Anzi più sono ermetici, più l'ermetismo spazia purché tutti diano una lettura consimile, ma è difficile senza una chiave almeno appena intellegibile. Il vero significato rimarrebbe soffocato nella mente dell'autore.

Ai Tuoi versi si può dare una interpretazione poliedrica, non personalizzata, come la tua identità sul forum, da dove si può cogliere, in fondo, il nettare dell'espressione poetica: il concetto di dolce e di bello che si puo carpire ovunque, ma soprattutto dell'essere umano dotato di sensibilità artistica sia oggettivamente che soggettivamente. In ultima analisi si evinte un moto di sentimenti dell'animo ragionato e pragmatico senza bisogno di interiezioni e senza cadere nella trappola delle nostalgie.
Comunque complimenti. Affinando certi canoni avremo un nuovo poeta torrese.

Luigi Mari



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