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Argomento presente: « Spigolature di Franco Penza »
ID: 2678  Discussione: Spigolature di Franco Penza

Autore: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 5 ottobre 2005 Ore: 15:18

Sono Franco Penza, Buongiorno a tutti

I CONSIGLIERI REGIONALI GUADAGNANO PIU’ DEI MANAGER D’AZIENDA

Ai dirigenti industriali 75 mila euro l’anno, ai rappresentanti eletti 187 mila. Tra i presidenti Bassolino precede Formigoni.

Un consigliere regionale della Campania che non fa parte di commissioni, non presiede gruppi consiliari o ricopre altri incarichi, percepisce annualmente più del doppio dello stipendio medio di qualunque dirigente d’industria campano. Il calcolo è elaborato al lordo, ma non per questo riduce la sua clamorosa portata.Il dato emerge con evidenza dalla comparazione tra le indennità dei rappresentanti della regione Campania e gli stipendi dei manager dei quadri, degli impiegati e degli operai così come riportati dal 5 Rapporto sulle retribuzioni in Italia 2004 curato da Od&M, società di consulenza direzionale specializzata nella gestione e nella valorizzazione delle risorse umane e nella progettazione di sistemi organizzativi.
Un dirigente d’industria campano riceve annualmente in busta paga una somma media lorda di 75 mila99 euro.Un consigliere regionale senza incarichi intasca 187mila 682 euro lordi l’anno, cifra comprensiva di benefit, che va sotto le voci di diaria (2 mila 621,52 euro il mese) e di rimborso a forfait per missioni nel territorio regionale (3 mila 71,28 euro mensili).
Questo riguarda le indennità base di ciascun consigliere regionale. Ogni rappresentante dell’assemblea campana è presente in più commissioni consiliari o accumula più incarichi (a volte incompatibili). Tentiamo di aggiornare il dato associandolo agli eventuali impegni supplementari: i segretari di commissione partono da un’indennità di base di circa 500 euro mensili in più (10000 444,83 euro) rispetto a quella del semplice consigliere; i vicepresidenti delle commissioni da una maggiorazione di circa 1000 euro mensili (10000 mila 817,86 euro); i segretari del consiglio regionale e i presidenti delle commissioni consiliari da 11 mila 190,89 euro il mese, gli assessori regionali da un’indennità mensile di 11 mila 812,60 euro; il vicepresidente del consiglio e il vicepresidente della giunta da una retribuzione base di 11 mila 812,60 euro; e, infine, il presidente della giunta regionale da una somma di 13 mila 056,04 euro il mese sino a 24 mila euro il mese secondo la regione.. Indennità di base, cui va aggiunte ogni mese la diaria e il rimborso a forfait per missioni. Sotto questa voce il 38% dell’indennità del consigliere.
Mediamente la somma annua delle indennità di un consigliere regionale campano supera di due volte lo stipendio di un manager, il rapporto con un quadro delle nostre fabbriche è ancora più sbilanciato: infatti, la retribuzione lorda di un quadro aziendale si attesta sui 40 mila 332 euro annui; quella di un impiegato sulle 21 mila 119 euro l’anno e infine la somma annua di un operaio dipendente di un’azienda campana sulle 18 mila 832 euro.

ISTITUTO ANCELLE DI CRISTO RE
Via S. Giuseppe dei Nudi, 36- NAPOLI

L’Associazione Culturale L’INFINITO

presenta San Francesco martedì 4 ottobre 2005 alle ore 10

canti poesie, barzellette delle ospiti anziane con Nunzia Marino, Franco Penza, Antonio Fedele Cesi e Concetta Esposito..

Dott. Franco Penza
direttore del Giornale L'Infinito

 
 

ID: 2680  Intervento da: Penza Francesco  - Email: francopenza@interfree.it  - Data: mercoledì 5 ottobre 2005 Ore: 15:18

APPUNTI DI VIAGGIO – LA NOTA DEL SALUMIERE

Agosto, tempo d’evasione, gara fra gli italiani a cercare un posto al sole e tuffarsi nell’acqua inquinata. Oggi tutti hanno bisogno di dimostrare agli altri i propri complessi.
Marina, una dolce creatura, ed io ci partiamo da Napoli e, dopo vari cambi di treni, eccomi a Sibari, antica colonia della Magna Grecia sul mare Ionio, presso la foce del fiume Crati.
Siamo ospiti di Don Gerardo Battigaglia. Là conosciamo un simpatico personaggio, sedicente comunista, Don Giovanni Novello, che si fa apprezzare, oltre che per le doti di bontà, anche come bravo pittore.
Al mattino ci accompagnano alla spiaggia, immensa, libera, acqua trasparente. Ci tuffiamo, ci rituffiamo da mattina a sera, sino alla noia, che non t’assale mai. Siamo al tramonto.
Gli ultimi raggi del sole ci baciano, mentre due ragazzi s’accarezzano prima sulla sabbia rovente e poi nel mare limpido, dimenticando per pochi attimi le convenzioni sociali degli esseri mortali sentendosi incontaminati, come gli elementi naturali, che ci circondano. Torno a casa dopo pochi. giorni, che porteremo scolpiti per sempre dentro di noi per la genuinità del luogo.
Note di trent’anni fa, ma sempre attuali: dimentichiamo i nostri posti campani, senza togliere i meriti a nessuna regione d’Italia, ammettendo che gli altri sappiano gestirsi il poco o il molto che hanno.
E dopo trent’anni mi ritrovo tra le mani la nota del salumiere, in altre parole l’elenco dei medicinali che il paziente chiede su carta oleata. Spontaneamente alla mente viene la domanda: “Quo vadis, medico?”
La tecnologia ha complicato la vita umana per noi del secolo passato. La burocrazia, creata dai non addetti ai lavori, ha completato il discorso, dando più importanza alle carte. Il medico di base distribuisce farmaci ed incarichi agli specialisti: il paziente esigente, con la personale richiesta, non permette di visitarlo, perché sa tutto di sé e degli altri.
Da qui la difficoltà del medico, che, seduto, offre ricette come un salumiere.Per non avere prescritto un farmaco, un giovane paziente ritornò in ambulatorio con un carabiniere…
Non si può cambiare immediatamente, ma, come si stabiliscono le regole in alto, in basso dire all’utenza che bisogna tornare all’antico per non vanificare l’intervento di medicina.
Il paziente bussa, entra con il braccio rigido e scoperto e chiede la misurazione della pressione arteriosa, che già ha controllato dal farmacista più volte nella giornata. Si tira a campare, dimenticando che stiamo parlando della salute dell’uomo. Nell’Azienda sanitaria nel discorso prevale a logica dei costi a danno della salute. Il problema resta la progressiva trasformazione della medicina in industria della salute, dove il mercato diventa sempre più dominante. Occorre un nuovo codice della professione capace di rispondere alla domanda etica della società, che è a rotoli o all’avanguardia del progresso, dipende da quale punto di vista ci poniamo. L’industria bellica dona soltanto morte o risorsa monetaria e quali sono gli indirizzi? La TV è l’Università della medicina?
Lasciamo stare. Godiamoci il sole malato. Un po’ d’umiltà del paziente migliorerebbe le cose. Buone vacanze.

Dott. Franco Penza


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