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Argomento presente: « TORRE DEL GRECO - NEW YORK »
ID: 2494  Discussione: TORRE DEL GRECO - NEW YORK

Autore: Carmen Lombardo  - Email: carmenlombardo@hotmail.it  - Scritto o aggiornato: lunedì 20 novembre 2006 Ore: 22:41

Buon giorno a tutti,
Sono lieta di riportare una notizia che fa onore a Torre del Greco.
Sono infarinata nel campo della cucina avanzata, se permettete.

TONY MAY: da TORRE DEL GRECO A NEW YORK

L'ambasciatore della cucina italiana nel mondo
Tony May: da Torre del Greco a New York

E’ il nostro ambasciatore, e non solo negli Stati Uniti d’America.

E’ l’uomo che forse più ha fatto, e ancor più sta facendo, per la valorizzazione all’estero del nostro patrimonio culinario.

E’ la figura che più si identifica, oltreconfine, con la cucina italiana di qualità, il punto di riferimento dell'Haute Cousine italiana all'estero.

Insomma: è l’imprenditore romantico, il manager appassionato, il gourmet professionista che ha fatto sì che i piatti portentosi delle nostre tante tradizioni venissero apprezzati nella loro versione migliore, ghiotta e fedele, da una schiera composita di avventori, soprattutto americani: dal grande attore alla cantante di successo, dal politico irrangiugibile all’autore del più esplosivo best seller.

Fare sosta al leggendario San Domenico di New York (a Central Park Manhattan), il suo locale più celebre, un tempio di classe e raffinatezza, significa aggiungere una tappa significativa alle tante che da quelle parti si potrebbero collezionare: alla stregua del Central Park o del Greenwich Village.

Il San Domenico è stato aperto nel giugno del 1988: a solo un mese dall’inaugurazione Bryan Miller, critico del “New York Times”, gli assegna le “tre stelle” riconoscimento che non aveva mai dato prima ad un ristorante italiano. Nello stesso anno la rivista “Exquire Magazine” definisce il San Domenico “The Best of the Year”, il miglior ristorante italiano in USA.

La luce soffusa, i pavimenti in cotto fiorentino, le sedie in pelle ed il servizio impeccabile fanno di questo locale a Manhattan uno dei più eleganti della città, in cui gustare cibo italiano ai massimi livelli.

I raviolini con ricci di mare e ragù di cappesante, l’uovo in raviolo al burro nocciola tartufato, il cannolo aperto con ricotta di pecora sono solo alcuni esempi della raffinata cucina del ristorante, opera della chef italiana Odette Fada, un’altra grande protagonista della cucina italiana ad altissimi livelli, un’italiana poco più che trentenne che ha al suo attivo collaborazioni con i più grandi maestri dei fornelli.

Nella vasta ed esclusiva cantina del San Domenico il Brunello di Montalcino vanta un posto in prima fila. La lista dei vini e di super-Tuscan sono quanto di meglio esiste: un dato avvalorato da Wine Spectator.

Tutto questo, e molto altro, è Tony May: un italiano di TORRE DEL GRECO che un bel giorno di circa quarant’anni fa decise di spostarsi negli USA, iniziando una carriera che lo avrebbe portato non soltanto a soddisfare i golosoni impenitenti d’Oltreoceano, ma lo avrebbe reso un apostolo rigoroso del messaggio gastronomico del Belpaese (“sta provocando una rivoluzione: gli italiani scavalcano i francesi nel mondo della Haute Cuisine”, scriverà anni dopo l’Economist).

Spingendolo all’apertura di ristoranti dediti esclusivamente alla cucina tricolore, destinandolo ad onoreficenze di ogni tipo (Oscar Luigi Scalfaro, durante il suo mandato presidenziale, lo nominerà Commendatore della Repubblica Italiana, per il bene fatto alla nazione), ma anche ad intraprendere iniziative didattiche, culturali e umanitarie che porteranno a divulgare il suo pensiero in ogni anfratto del globo terracqeo, spingendo tantissimi addetti ai lavori e appassionati a partecipare alle molteplici iniziative da lui indette.

Tony May è portavoce e presidente del Gruppo Ristoratori Italiani.

Da emigrante a re del ristorante, il grande chef afferma: “L'importante connubio fra territorio, cultura gastronomica e prodotti tipici della bella Italia, viene portato con grande orgoglio anche in America. Noi chef cerchiamo di cogliere quanto di positivo può essere trasferito nei nostri ristoranti d’America per far conoscere quella genuinità e quella freschezza che contraddistingue la cucina regionale italiana. In un momento in cui tutti sembrano voler litigare l’uno con l’altro, le persone si uniscono davanti ad un buon piatto e riscoprono il gusto di stare insieme in un linguaggio, quello culinario, che non ha bisogno di traduzioni”.

Tony May é stato inserito nel Hall of Fame del “Distinguished Restaurants of North America" (DiRoNa) .L’ambito premio viene attribuito solo ai ristoranti in grado di offrire un’esperienza culinaria eccellente sotto tutti i punti di vista.Il San Domenico ha superato ben 75 rigorose valutazioni condotte anonimamente (i ristoranti non sanno di avere un'ispezione in corso) da professionisti del settore.

Fonte per approfondire: www.syrenuse.it

Carmen in carne e ossa
è meglio precisare.

 
 

ID: 5084  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 20 novembre 2006 Ore: 22:41

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

TONY MAY di Torre del Greco
Presidente ICIF

Fondatore dell’ICIF nel 1991 insieme ad altri prestigiosi nomi della ristorazione italiana ed internazionale, Tony May è uno dei più rispettati ristoratori del Paese ed ha lavorato diligentemente per quattro decenni allo scopo di migliorare l’immagine della cucina italiana in America.
Fa parte del Consiglio del Gruppo Ristoratori Italiani (GRI), Distinguished Restaurants of North America (DiRoNa) e del Culinary Institute of America (CIA), dove è stato molto attivo nell’aprire il Ristorante Caterina de’ Medici ed istituire un corso di studi sull’autentica cucina italiana per studenti americani.


Il signor May è attualmente il Presidente dell’Italian Culinary Institute for Foreign Professionals (ICIF) di Costigliole d’Asti, Italia.

Nel 1989, il signor May è stato scelto da un distinto gruppo di suoi pari per essere incluso nel prestigioso “Who’s Who of Cooking in America” e nel 1990 gli è stato consegnato il Piatto d’Argento per la categoria Independent Restaurant Operator dalla International Food Service Manufacturers Association (IFMA).

Il signor May ha gestito il Rainbow Room fino al 1986 e qui ha ricevuto il suo primo IVY Award.

Nel 1992 ha ricevuto il suo secondo IVY Award come riconoscimento per il suo Ristorante San Domenico NY.
Nel maggio 1992 al signor May è stato consegnato il Silver Spoon (Cucchiaio d’Argento) dalla rivista Food Arts per i successi conseguiti nei precedenti 25 anni come ristoratore e figura di primo piano nel campo della ristorazione.
Nel 1993 è stato inserito nella “Fine Dining Hall of Fame” della rivista Nation’s Restaurant News.

Il signor May è anche l’autore di “Italian Cuisine: Basic Cooking Techniques”, un libro di testo finanziato dal Ministero Italiano per l’Agricoltura, distribuito nelle scuole di cucina in tutti gli Stati Uniti. Il libro, ora alla sua seconda edizione, è per la prima volta disponibile anche al grande pubblico.


Nel 1996 il suo ristorante San Domenico NY è stato uno dei 24 ristoranti in tutto il mondo a ricevere la prima Insegna del Ristorante Italiano dal Presidente della Repubblica Italiana, un riconoscimento che contraddistingue i migliori ristoranti italiani all’estero.

A seguito del suo impegno di tutta una vita, è stato insignito del titolo di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana per i suoi sforzi a favore della gastronomia del suo paese natale.


ID: 2509  Intervento da: ciccio raimondo  - Email: ciccioraimondo@libero.it  - Data: mercoledì 14 settembre 2005 Ore: 20:40


Napoleone e Messalina e stiamo freschi! E’ vero io non posso ne voglio usare l’anonimato e quando lo faccio subito dopo esco fuori e mi paleso anche perché faccio in modo che mi si possa identificare. E allora perché non ci siano equivoci dirò che i miei interventi sono stati gli ID 2487 e 2489 in Siti Bizzarri e il n.2497 di quest’argomento di discussione.
Perché l’ ho fatto? Perché volevo verificare che cosa si prova nell’esercitare questa modalità e per farmi due risate cosa che è avvenuta con il buon Giggino e che ho confessato poi. In verità ho verificato che mi dà fastidio rimanere nascosto e confesso che mi sforzo di capire come altri vi riescano. Comunque venendo a noi, cara Messalina, io devo confessarti che la scelta di questo famoso nome da parte Tua mi pone necessariamente in una posizione di attenzione e di precauzione. Salì il patibolo la sunnominata l’anno 41 d.C.
A 15 anni la bellissima giovanetta si unì al bruttissimo e deforme Claudio che alla tragica morte di Caligola era stato acclamato Imperatore. Tacito la definì: crudele, dispotica, dissoluta, una ninfomane perversa il tutto a soli 22 anni. Aveva dato alla luce Ottavia e Britannico. Il bellissimo Silio, suo amante, fece la stessa fine, fu ammazzato. Era diventata tanto audace la povera Messalina da “operare” perfino nel palazzo imperiale proprio sotto il naso del marito e addirittura con le persone di alto rango che venivano in udienza!
Vedi tu, dunque, se non devo stare preoccupato. Posso fidarmi? Non mi tratterai pure tu male? Non mi farai soffrire? Vorresti che io ti parlassi del carteggio privato intercorso con una certa persona che io non nominerò? Non posso farlo per rispetto a questa stessa persona e per rispetto a me stesso. Però posso esprimere la mia opinione circa questa telematica vicenda che sarà evidentemente soltanto una opinione e non un fatto certo.
Sono convinto,contrariamente a quanto mi hanno spiegato alcuni amici esperti più di me di simili diavolerie, che il personaggio principale con cui ero in contatto sia vero così come sia vero anche quello che a un certo punto le si è affiancato e cioè la monaca di Monza. Attorno a quest’ultima credo che ci sia però una esigua, o folta schiera non saprei, di donne che mi conoscono, che sanno di me troppi peli per cui potrebbe darsi che qualcuna di loro mi abbia potuto conoscere, anche se per brevissimo tempo, biblicamente. La dott. ssa psicologa che io continuo a stimare e a giustificare in qualche modo, ha conosciuto me attraverso il racconto "La prima volta di Enzuccio" e da persona sensibile e devo dire di buon gusto lo ha apprezzato e ha apprezzato anche il suo autore. Di questo sono stato e sono lusingato. Tutto qui. Si stava intrecciando una simpatica corrispondenza tra questa giovane e il sottoscritto che si svolgeva nel forum sotto gli occhi di tutti. Ad un certo punto della storia si inserisce la monaca di Monza e qui sono iniziate le difficoltà. Questa persona o questo gruppo di persone forse hanno interferito in questa innocente e lecita corrispondenza ponendo in ingiustificato allarme privatamente la dott. ssa psicologa che ad un certo punto ha assunto un atteggiamento strano e come di nascosta critica nei miei riguardi fino ad interrompere qualsiasi contatto. Le avevo chiesto di passare per il nostro comunicare allo strumento telefono proprio per porre su un piano di leale rapporto questa nostra “storia telematica” ma non vi è stata disponibilità in questo senso. Questa circostanza mi faceva dubitare perciò dell’esistenza stessa del personaggio. Sono convinto tuttavia che questa persona sia reale e mi dispiace veramente che la cosa sia finita in questo modo inglorioso. Non saprei dirti più di tanto, cara Messalina, salvo che ribadire che questa storia mi ha messo addosso una inquietudine e che questo non sia una buona cosa. Queste persone se hanno un poco di buon senso dovrebbero perciò dichiararsi e uscire allo scoperto. A me tutti mi sanno, standomene sotto il riflettore, sono loro che rimangono nell’ombra avendo certamente vergogna di mostrarsi con i loro difettucci. “Le donne hanno occhi speciali per le altre donne” dici, allora, cara Messalina, con la Tua grande esperienza vedi Tu di fare qualcosa, sbroglia questo nodo. Aspetto notizie e Ti saluto Ciccio


P.S. “Qualche suo difetto? Non si rende conto che sono finiti i tempi in cui col potere e la disponibilità si ottiene tutto”
Questo concetto che si ha di me come rappresentante di una classe “padrona” è assolutamente falso e non so da dove è scaturita ed è la prova che non ci si conosce. La considererei una offesa se non fossi convinto che viene fuori da una “svista”.


ID: 2498  Intervento da: messaggio libero  - Email: email@inesistente.00  - Data: martedì 13 settembre 2005 Ore: 21:33

Gentile sig. anonimo non Napoleone,
vi sono alcuni professionisti ed impiegati torresi che vengono ad inzuppare il pane nel forum Torreomnia, perché altrimenti si dovrebbe ripiegare con i soliti settimanali di pettegolezzi. Sa, si ha il computer sulla scrivania da mane a sera e, anche per rompere la monotonia del lavoro, si clicca di tanto in tanto sulle cose della propria città.
La questione di cui lei accennava è di pubblico dominio, anche per i pendolari; ma stranamente, invece di cadere nella solita critica alla torrese, si apprezzava il dialogo bidirezionale intelligente, colto, inconsueto, fino a che, mesi or sono, fu bruscamente interrotto.
E' ripreso con lievi accenni anonimi, ma in malo modo, perché da qualche passo si evince che l'epistolario era sostenuto e consolidato privatamente. Cose da mal di pancia solenni! Immagini se la TV interrompesse un film a tre quarti ogni volta che ne trasmette uno.
Poi silenzio assoluto. Nessun poliziotto che si rispetti riuscirebbe a capire il perché, visto che la presunta rottura con le sue modalità è avvenuta dietro le quinte.
Questi fatti le hanno fatto acquisire popolarità nelle stanze delle "cartelle per atti" di tutta Torre perché lei è un personaggio che conosciamo di fatto. Dovrebbe rallegrarsi, la sua immagine ne ha guadagnato. Non dia retta all'amministratore, non v'è bisogno di apporre lo pseudonimo, i suoi messaggi si riconoscono facilmente.
Intanto lei è un uomo colto e di animo buono. Senza questo forum non l'avremmo mai saputo. Qualche suo difetto? Non si rende conto che sono finiti i tempi in cui col potere e la disponibilità si ottene tutto.
Potrebbe a questo punto mettere quella questione sul tappeto e accennare ai contenuti dei messaggi privati, se sono leciti. Si potrebbe venire a capo di qualcosa migliore del silenzio definitivo. Le donne hanno occhi speciali per le altre donne.
Messalina


ID: 2497  Intervento da: messaggio libero  - Email: email@inesistente.00  - Data: martedì 13 settembre 2005 Ore: 20:17

Trattandosi di materia culinaria la gentile signora ha tenuto a precisare di essere una persona fatta di carne ed ossa speriamo più in carne che in ossa perché: melius est abundare quam deficere. Ma il nostro amministratore ha tenuto a porre in evidenza la “precisazione a margine”, volendo fare allusione a certe presenze diafane e misteriose e quasi “ectoplasmatiche” che ogni tanto circolano per il forum con inquietanti effetti su coloro che vengono in loro contatto.
Quindi attenzione sembra dire, anzi dice la signora Carmen, che evidentemente anche lei “ha visto ed udito”, io sono una persona reale. Speriamo bene!
Una domanda però la voglio fare sull’argomento ed è questa: Se Tony May non si fosse allontanato da questa grande e generosa città, che è Torre del Greco, avrebbe fatto fortuna così come è avvenuto? A parte ovviamente le personali sue capacità. Potrei firmarmi Napoleone ma sarei definito un megalomane a meno che si voglia pensare a quei Napoleone con l’imbuto in testa e la sinistra nel panciotto che mi starebbe pure bene.Un saluto


ID: 2496  Intervento da: Amministratore .  - Email: info@torreomnia.com  - Data: martedì 13 settembre 2005 Ore: 16:22

Un altro link relativo al nostro prestigioso culinario torrese di fama internazionale:

http://www.ldvinternational.com/Simposio_italiani.asp


ID: 2495  Intervento da: Luigi Mari  - Email: info@torreomnia.com  - Data: martedì 13 settembre 2005 Ore: 16:08

Carmen, c'è posta privata per Te da parte di mia figlia. Controlla la casella.
E poi, cosa sono queste precisazioni a margine?
Mi fa piacere perché vuol dire che il forum viene seguito passo passo, ma sarebbe così bello cavarsi i peli dalla lingua.

Inoltre, gentilmente, se puoi, fornisci pure i link di pagina e non di home page. Nel forum Torreomnia il sospetto del fittizio è di casa. Mi hai fatto faticare parecchio per trovare il link preciso che segue sul grande Tony May di Torre del Greco in quel di New York.
http://guide.supereva.com/vino/interventi/2004/06/164154.shtml

Luigi Mari


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