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Argomento presente: « Da Torre a Londra »
ID: 207  Discussione: Da Torre a Londra

Autore: Rosy Montgomery  - Email: rm@earlyactiongroup.co.uk  - Scritto o aggiornato: domenica 16 gennaio 2005 Ore: 11:18

Torrese di nascita vivo in Inghilterra, ma giro il mondo per lavoro. I miei genitori vivono in Gran Bretagnna da trent'anni, ma il loro cuore è a Torre del Greco. Sarà il magnetismo dei fossili vesuviani, Torre del Greco è il loro Polo-Nord. Vorrei scambiare idee con i compaesani o sentimpi sulla chat di Torreomnia. Rosy Incarico-Montgomery.
 
 

ID: 658  Intervento da: Luigi Mari  - Email: gigiomari@libero.it  - Data: domenica 16 gennaio 2005 Ore: 11:18

Signori,
mia nipote Rosy Incarico-Montgomeri si scusa per telefono con mia moglie e dice che il primo messaggio glie l'ha scritto un maestro di italiano londinese.
Ora quì esorto Rosalba di scrivere nel torrese che sa (eredità di mamma Pupetta) in ultima analisi scriverà in inglese. La rete è zeppa di traduttori on-line.
Di' a Sua eccellenza Marcella e al Baronetto Ciro se si degnano di mandarci due righi o la loro odierna posizione di "imprenditori britannici" glie lo vieta?
Sarò un tormentone finché non mandate giù due righi.
Per Antonio Abbagnano: La famiglia Incarico abitava sulla vesuviana nel fabricato dove "stava di casa" il Professore Iannelli.
Luigi Mari
P.S. - E' vero che i fratelli Incarico hanno difficoltà a scrivere in Italiano.



ID: 604  Intervento da: Maria Rosaria Maliardo Mari  - Email: veronicamari@libero.it

Cara Rosalba,
ma come sei capitata in questa gabbia di matti?. Vedi, a furia di girare il mondo sei incappata nel tuo paese d'origine. "Bella della zia" come dice Mara Venier. Ma tu mi sei nipote davvero. Non volli ascoltarti quando mi sconsigliasti questo "sturcio" di mio marito. Eppure allora avevi una diecina d'anni ed eri torrese punto e stop.
Tutta colpa di mia madre, si: nonna Virginia, un continuo lavaggio del cervello: "Meglio nu marito spuncillo che n'amante 'mperatore". E così quell'...infausto giorno entrai in tipografia per caso, ma egli mi faceva gli occhi dolci, come si dice, da pesce lesso, da triglia: ma insudiciato ed unto, con i capelli arruffati sembrava un calamaro fritto. Cosa vuoi, occhi di merluzzo oggi, occhi di spigola domani, un bel giorno diventò polpo ed allungò i tentacoli: gli passò tutta la timidezza, tutta l'afasia, come dice lui e non servì che gli dicessi che ero lì solo per rapporti di lavoro.
Mi prese per la testa: nel senso che mi scriveva almeno dieci poesie al giorno; hohh, ma stampate, mica scritte a mano. Tali da far pensare che erano di altri scrittori, strappate da libri. Invece parlavano di me, dei miei occhi, dei miei capelli del mio sguardo. Com'erano belle, devo confessarlo, ancora le conservo gelosamente. Ricordi, Rosalba, era cosi fragile, così insicuro e così... cretino. Soffrivo del complesso del samaritano, per questo ci cascai.
Prima un sorriso, poi un bacio. Andavo a casa che puzzavo di petrolio, di nero fumo e di grasso filante.
Zzio Gicci, si, parlo di lui, come ancora lo chiami adesso. Proprio Zzio Gicci, che dopo un paio d'anni ogni bacio mi costava una figlia femmina. Quattro me ne ha fatte fare. Egli che con tanti bastoncini di piombo si è fatto mancare proprio gli "ippisilonne" Y per concepire mezzo maschio.
L'ho voluto e me lo tengo spungillo e com'è.
Ti ricordi quando mi portasti a vedere il cambio della guarda a Londra? e le scorpacciate nei ristoranti cinesi; la tua mansarda londinese; il tuo matrimonio fastoso e tuo marito con la gonnellina scozzese; il tuo ufficio sconfinato. Nei cinque miei giorni a Manchester hai fatto Londra New York tre volte andata e ritorno. E tuo fratello Ciro che due giorni prima della tragedia si trovava nelle torri gemelle.
Un altro mondo siete voi a scegliere il lavoro e le aziende e quando vi licenziate vengono a pregarvi sotto casa. Ma il mondo, o almeno l’occidente non è uno solo?
E lui, invece, il tipografo torrese, mi assillava per telefono perché quei pochi "pidocchi" che gli feci investire sui "bilanciati" calavano giorno per giorno; e tu per consolarlo gli dicesti via cavo col tuo torrese-britannico: "zzio zzio che te ne fotte povero eri e povero rimani".
Un saluto ai tuoi genitori Pupetta e Antonio, a Ciro, a Marcella e ai due vostri "pisellini" neonati e ai vostri spungilli: Martin e Jerry.
Maria Rosaria Maliardo Mari



ID: 600  Intervento da: Pina Busiello  - Email: pip67@libero.it

Hello Rosy,
da come ti sei espressa non trapela per te lo stesso amore che i tuoi "parents" hanno per la loro città. Sbaglio?
forse è il lavoro errante che ti priva di fissare radici?
Anch'io sono stata più volte in Inghilterra per studio e Scozia e Irlanda per vacanze. Paese bello ma sono troppo legata alla mia terra x pensare di viverci, forse perchè non ho esigenze di lavoro, visto che insegno da circa 10 anni.
Ti saluto con " a big hug"
Bye Pina


ID: 208  Intervento da: Antonio Abbagnano  - Email: usn123@libero.it  - Data: sabato 19 ottobre 2002 Ore: 18:34

Cara Rosy, mando un saluto a te e i tuoi genitori.
Se mi dici di quale posto di Torre erano o che cosa facevano o se avevano un soprannome, forse li ricorderei.
Ciao e grazie.


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