Puoi anche Tu inserire qui
un nuovo
argomento

  Torna all'indice
Comunità

Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

Argomento presente: « PENSIERI IN LIBERTA’ »
ID: 1693  Discussione: PENSIERI IN LIBERTA’

Autore: Francesco Penza  - Email: fratellino.50@email.it  - Scritto o aggiornato: giovedì 29 settembre 2005 Ore: 10:03

Cari amici del forum,

pur se pratico a Napoli la mia professione di medico e l’attività di giornalista il mio cuore è rimasto nella città natale. Propongo modestamente alcuni miei

PENSIERI IN LIBERTA’.

Non stimo gli uomini politici, che hanno sete di potere.
Disprezzo i pupari e i guitti, senza tecnica, senza idee, senza nulla.
Non ammiro gli imbroglioni, perché prevaricatori.
Amo le mogli fedeli, perché deliziano le case.
Non mi allieta più una partita, perché ai calciatori darei uno stipendio di un operaio.
Rifiuto i saccenti e i parassiti, perché mi stancano.
Non interessano i ricchi, perché non sono vicino ai poveri.
M’infastidiscono l’udito i cantanti, che accelerano l’aterosclerosi.
Maledico i guerrafondai, perché producono morte.
Scuso i bigotti, perché gente paurosa senza spirito.
Odio i giornalisti, che cercano il sensazionale per soldi con accanimento mediatico.
Non desidero l’essere umano, che domina il mondo economicamente e permette la morte di fame, che chiama globalizzazione.
Non vedo principi di libertà, solidarietà e giustizia sociale.
Per la presenza della malavita, per il degrado ambientale, per la distruzione del patrimonio paesaggistico, per le periferie urbane abbandonate, per 1’agricoltura eliminata, per i vagoni della spazzatura in viaggio per la Germania e per altri paesi d’Europa in attesa di un termovalorizzatore in Campania sento disagio.
Il mondo-azienda-business compra l’anima dell’uomo, in cambio di miseria.
Rielezione della coalizione nella Regione Campania con i suoi esterni, conclave a Roma, distante da me duemila anni di Storia, i funerali del Papa per via satellitare per intere settimane, milioni di pellegrini formano la sostanza dei mass media, che hanno la capacità di plagiare miliardi di persone.
Dopo la TV infantile, la guerra, oggi la morte come spettacolo quotidiano e notturno, a prescindere dal personaggio noto o ignoto.

Dott. Francesco Penza
Direttore del Giornale l’Infinito
Redazione Via Carlo De Marco 21B - Napoli


 
 

ID: 2644  Intervento da: messaggio libero  - Email: email@inesistente.00  - Data: giovedì 29 settembre 2005 Ore: 10:03

Buon giorno,
Non ho scritto nulla in questi giorni sugli ultimi tragici 10 giorni in Iraq, sono rimasta ammutolita, dopo aver visto l'insipienza dei nostri giornalai, sul massacro precedente di oltre 1000 iracheni all'uscita dalla moschea, per i missili sparati contro la folla, per il terrore seminato ad arte, per il veleno che normalmente si usa per i topi, messo nei loro cibi. Non ho letto una parola di solidarietà vera.
Dentro di me si è aperta una lacerazione profonda, un'incazzatura indicibile e poi è successo il tragico attentato contro una folla di operai disoccupati, perpetrato con tanta cattiveria, con tanta mirata intenzione di fare male il più possibile, che mi sarei attesa dai compagni operai italiani, di questi sventurati iracheni, almeno un rigurgito di solidarietà di classe, un singulto di ribellione… ed invece non è successo niente.
Non ho visto nemmeno un piccolissimo gruppo di quel popolo tanto orgoglioso da chiamarsi “popolo della pace” con le loro belle bandierine multicolori, con il faccione di Che Guevara stampato su magliette o bandiere rosse, con qualche kefiah, anche se è passata di moda, con le falci e martello che tutto significano tranne che lavoro, ma che si riempie la bocca di slogan quando sfila per le strade di Assisi, in una manifestazione faziosa e totalmente in contrasto con la pace, perché la pace nasce solo dalla fatica, dalla capacità di evolversi indipendentemente da chi ti vuole con la schiena piegata e il volto nella polvere, nasce dalla lotta, dalla ribellione e non dalla quiescenza, dall’appiattimento sotto le idee del più prepotente, del terrorista che ti chiede sottomissione totale o ti scanna come un agnello sacrificale, esibendo un falso dio, creato ad hoc per castrare ogni iniziativa di libertà, o anche solo di indipendenza.
Quella che chiede il popolo della pace, che non usa il pensiero, ma che segue gli indottrinamenti è la pace sì, ma è quella eterna.
Ebbene, non ho visto un lumino acceso alle finestre, eppure si sono sbragati per la Sgrena, per le due Simone, ma per gli operai disoccupati iracheni: NULLA IL VUOTO ASSOLUTO, L’INDIFFERENZA TOTALE.
Ada Ingrao di Orado


ID: 2227  Intervento da: nicola scognamiglio  - Email: nicoscogna@libero.it  - Data: mercoledì 1 giugno 2005 Ore: 13:13

Esimio Dott. Penza,
auguri per il Suo giornale, se potesse spedirmelo a Milano mi farebbe piacere. La Sua vecchia amicizia con Mari me ne garantisce la valentìa a priori.
Come ho fatto per Argenziano oggi ho spulciato uno suo di messaggio e le rispondo in questa Sua proposta di discussione.
Le frivolezze lasciano inevasi molti post interessanti. Lei mi ricorda Marinetti con le sue "Parole in libertà". Ciascuno di noi, però predica la Giustizia a modo proprio. Ciascuno di noi si modella le virtù addosso non già secondo il proprio modus vivendi, ma secondo la propria logica personale. La logica comune è un'utopia.
Lei è un altro figlio di Torre che vive ed opera fuori le mura, pur se sta ad un tiro di schioppo da questa martoriata città che soccombe al vulcano e alle incomprensioni. Ho letto per caso un paio di Suoi libri una raccolta di racconti ed un saggio, tramite un amico comune residente a Linate.
Complimenti perché non li fa mettere in rete da Mari?
Quanti valori restano nell'ombra nper la modestia dei denentori e Lei è un medico, uno scrittore ed un giornalista modesto. Nulla è poco.

"Etiam capillus unus habet umbram suam".
Anche un solo capello fa la sua ombra.
Publilio Siro

Nicola


ID: 1694  Intervento da: Ada Ingrao Di Orado  - Email: ingrao@libero.it  - Data: martedì 26 aprile 2005 Ore: 17:17

Niente può più farmi male

Amici del forum Torreomnia,
a tanta asprezza e dolenza del mio Direttore aggiungo un po’ di rimembranze della terra vesuviana. Il miglio d'Oro, Portici, Resina, Torre del Greco, fino a Castellammare.
Consentitemi un volo dei miei pensieri, dei miei sogni, delle mie nostalgie.
In casa accarezzando la mia micia, per le strade affollate e bollenti, sotto un cielo assolato, sotto un cielo di stelle, guardando uno splendido alone intorno alla luna, pensando a ”Lui”, tuffandomi nell’acqua fresca del mare, sempre, sempre! Questa gioia violenta, giovane, invaghita dell’amore e dell’esistenza. Felice per gli amici che mi ascoltano, che possono indovinare tutto da un mio sorriso o da un repentino scintillio dello sguardo. Grata per la giornata luminosa e per i biscotti freschissimi, per la mia bicicletta che mi trasporta nell’aria e nella fantasia di oggi e anche in quella di domani. Gioia di stare ad aspettare la sera per annegarmi ancora nei sogni, felice delle mie gambe agili, del mio cuore che pulsa come cantando, dei capelli al vento, della morbida sabbia.
E cammino, incontro gente, posso ridere e scherzare, non ricordo il dolore, non ho memoria della sofferenza. Ogni parola e ogni gesto che gli altri mi regalano, io li rendo con una semplicità che ci avvicina tutti, che ci rende uguali. Oggi. Questa giornata cosi, una giornata da non perdere, da assaporare fino in fondo per rendermi conto di essere felice.
Gli occhi di un bambino, nerissimi, furbi, vivaci, nel piccolo viso abbronzato. Il suo sorriso di striscio, come se non lo facesse a me, ma al mondo. Eppure il suo sguardo complice sembra dirmi:”Io e te sappiamo!”
Il ricordo dei miei figli, con me o lontani. Disporre di me, della mia voce, delle mie dita veloci sul pianoforte e sulla macchina da scrivere. Decidere nella mia mente tutto quello che fa bene alla vita e ai sogni. Alimentare questa gratitudine con progetti irrealizzabili, credendo che potrà arrivare a tutto, ancora e ancora, basta che io lo voglia veramente con ogni mio pensiero.
Ritrovare realtà dimenticate, sapere con certezza che sono li, con me, malgrado gli altri e me stessa. E nonostante io, talvolta, le abbia rinnegate.
Riscoprire gli odori e i suoni appena percettibili, con la mia anima cosi innamorata delle cose e delle astrazioni. Parlare, ridere, giocare con le parole e con i pensieri, confondendo gli uni con gli altri per ricreare una favola e farla durare nel tempo. Non chiedere più qual e il sogno e quale la realtà: perché sono quelli che voglio. Artefice del mio mattino della mia notte: artefice del mio destino.
Niente può farli male, non oggi, perché questo momento incantato e sceso insieme alla luce del giorno e io sono riuscita ad afferrarlo. Lo tengo dentro di me, lo abbraccio, lo stringo al mio cuore ed e come un bacio profondo.
Una data: ”Oggi”. Vuol dire qualcosa, vuol dire essere viva. Tra gli altri, quelli non ostili, e perché no, anche tra quelli indifferenti che non mi faranno nulla. Guardarmi allo specchio e vedere la realtà del mio viso e del mio sguardo, del mio corpo, sia come sia; accettarmi ed esprimermi con la mente e con tutta me stessa, senza domande. Volermi bene.
Conoscere un viso nuovo, una giovane donna disponibile e simpatica. Un bicchiere di vino bevuto insieme, scoprendo di avere tanti gusti in comune. Parlare con chi non mi piaceva e notare che si possono trovare ugualmente agganci, idee, ricordi, tante piccole fragili cose che accomunano alla persona più lontana.
Tutto, oggi, in questa gioia violenta che può darmi 1’estate. Oggi. A settant’anni.

Ada Ingrao di Orado
Giornalista del giornale “L’infinito”



Puoi anche Tu intervenire a questo argomento o invia un post alle e-mail private

 Ogni risposta fa saltare la discussione al primo posto nella prima pagina indice del forum. L'ultima risposta inviata, inoltre, che è la seconda in alto a questa pagina "leggi", aggiorna sempre pure data e ora della discussione (cioè il messaggio principale),
pur se vecchio.

T O R R E S I T A'

Autore unico e web-master Luigi Mari

TORRESAGGINE