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Argomento presente: « OSPEDALE MARESCA POST SCIOPERO »
ID: 14089  Discussione: OSPEDALE MARESCA POST SCIOPERO

Autore: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Scritto o aggiornato: giovedì 14 luglio 2011 Ore: 15:05

STORICO OSPEDALE MARESCA
5 SECOLI DI ESISTENZA


L'Ospedale Agostino Maresca, affonda le radici nel Rinascimento. Dopo cinque secoli vogliono sopprimerlo. Cose da far rivoltare Giuseppe Moscati nella tomba, il quale, da buon medico santo non farebbe male a tirare nella notte per i capelli i fautori di questa decisione.
In origine era un Ospedale con annessa chiesa di S. Maria del Popolo in Torre del Greco, sulla allora Strada Regia verso Napoli, nel 1570, come fa rilevare una lapide in cui si pubblica, con bolla concessa dal Papa Pio V l’11 Gennaio di tale anno, l’indulgenza a coloro che visitavano detta chiesa recitando un ”Pater” e un’ ”Ave” avanti a ciascuno dei suoi cinque altari e a quelli che, confessati e contriti, visitavano ancora la chiesa nel giorno della natività della Vergine.

Francesco Balzano racconta invece che tale Ospedale con la chiesa fu edificato nel 1586 come dipendenza di quello degli Incurabili di Napoli dal gentiluomo napoletano don Ferrante Bucca di Aragona, essendosi eretto quello di Napoli nel l521.
La chiesa omonima di quella dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, era baroccheggiante, ad una sola navata, con volta a botte e tutta decorata di stucchi; sull’altare maggiore di marmi intarsiati troneggiava il quadro raffigurante la Madonna del Popolo col Bambino che accoglie sotto il manto fedeli infermi supplicanti in ginocchio, privo della firma dell’autore, attribuibile al napoletano Giulio di Angelo alias D’Acunto ,vivente nel 1562.
L’Ospedale era di costruzione massiccia, aveva l’accesso da un largo portone, un’area scoperta con pozzo, luminose corsie. Dallo stesso don Ferrante fu ccostruita accanto una cappella di S. Maria della Misericordia (anche questa omonima di quella degli Incurabili di Napoli) che ospitò la Congregazione dei Bianchi della Giustizia fondata nel 1575.

L’Ospedale, nel 1927 era stato riscattato e intitolato al benemerito medico Agostino Maresca non molto famoso come Giuseppe Moscati.

Dopo qualche tempo l’ospedale Maresca fu trasferito nella Villa comunale ex sede del fascio mussoliniano. Col boom economico l’Ospedale fu costruito alle falde del Vesuvio dove risiede.

Don Filippo Eredità, il parroco torrese da poco defunto ci raccontava nel 1990 che:
"La vecchia struttura fu bombardata nel 1943. La Chiesa e l’ospedale, come dipendenza di quello degli Incurabili a Napoli, furono edificati dal gentiluomo napoletano don Ferrante Bucca d’Aragona.
Le suppellettili della Chiesa ricordavano una ricchezza notevole ed alcuni oggetti sacri erano doni offerti dagli ammalati dell’ospedale e da benefattori. Ricordo vari oggetti in argento cesellato, pianete in damasco, calici preziosi e un organo a canne che noi ragazzi amavamo tanto perché si faceva a gara a tirare le funi per dar aria alle canne dell’organo suonato da un bravo maestro.
Il tutto oggi ora giace sotto terra, coperto dalla massa di detriti caduti per il bombardamento del 13 settembre 1943 che colpi l’ospedale Maresca e la Chiesa.
Quindi l’Ospedale torrese fu per secoli succursale degli Incurabili di Napoli e da questi amministrato e diretto dalla fine del settecento fino a quando nel 1927 ottenne l’autonomia.
Difatti l’Ospedale nel 1927 fu riscattato dall’Ente Autonomo diretto dal medico Agostino Maresca. Da allora l'ospedale divenne indipendente.
Nel novembre 1929 la "Chiesa dell’Ospedale", cosi era chiamata, ma dedicata a S. Maria del Popolo, fu eretta a Parrocchia dal Card. Alessio Ascalesi e fu la prima parrocchia dopo la secolare guida pastorale di S. Croce in tutta Torre del Greco.
Il primo parroco nominato dal Cardinale fu Mons. Giuseppe Vitelli, cappellano dell’ospedale e membro del Consiglio di amministrazione. Mons. Vitelli aveva il suo appartamentino da cappellano nell’ambito dell’ospedale fin dal 1901.
L’erezione a Parrocchia della "Chiesa dell’ospedale" cioè di S. Maria del Popolo avvenne gradualmente. Promosse varie azioni pastorali e in modo particolare si costituì un attivo movimento giovanile di Azione Cattolica.
I confini dell'ospedale e della Parrocchia nel 1929 erano compresi tra via Fiorillo (confino con Ercolano), via Calastro, Corso Vittorio Emanuele, via Vittorio Veneto, parte di via Guglielmo Marconi, via Maresca, via Cimaglia, Circumvallazione e strade limitrofe.
La chiesa più grande e più bella di Torre del Greco (m 28x30) fu costruita tra alterne vicende e sospensioni per il costo dell’opera e per nuove integrazioni e soltanto il 23 dicembre 1950 fu riaperta al culto.
Tra i principali mezzi di azione dell'Ospedale della Chiesa (alias Agostino Maresca) rileviamo la concezione patogenetica unitaria della tubercolosi, dovuta al suo illustre e altamente benemerito Direttore, onore dell'Università, con un metodo di cura che porta ancora oggi il suo nome. Esso consiste soprattutto nell'aver introdotto fra tanti lavori e studi concernenti i diversi aspetti di quella malattia, una dottrina e un sistema che diagnostica e chiarisce il suo processo di evoluzione, permette di prevederne la direzione e apre così un cammino sicuro al medico pratico.
Molti ammalati di tisi trovarono cura e riposo a Torre ospitati nel famoso "Convalescenziario" oggi Bottazzi. Anche grazie al clima generoso della nostra città.
Si ignora in quali terribili forme questa malattia può talvolta presentarsi. Voi avete veduto malati resi immobili da anni, gravemente minorati nel corpo e nelle facoltà spirituali, sottoposti a lunghe e dolorose cure. Alcuni sono privi di famiglia e di amici, e lottano soli contro il male che li opprime, con penose alternative di speranza e di sconforto".
Luigi Mari




 
 

ID: 14090  Intervento da: Veronica Mari  - Email: veronicamari@libero.it  - Data: giovedì 14 luglio 2011 Ore: 15:05


 









 

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