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Argomento presente: « FRATI,MAFIA E DELITTI DI FRANCIONE »
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ID: 13437  Discussione: FRATI,MAFIA E DELITTI DI FRANCIONE

Autore: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Scritto o aggiornato: lunedì 22 settembre 2014 Ore: 08:30

AL GASSMAN " FRATI, MAFIA E DELITTI. IL CONVENTO DEL DIAVOLO" DI LUCIA NARDI, GENNARO FRANCIONE E LUIGI DI MAJO
Teatro Nuovo Sala Gassman
di Civitavecchia
il 17 dicembre ore 21 - il 18 dicembre ore 18,30 e 21


Associazione Culturale Centrarte Mediterranea e Teatro91

presentano

Frati, Mafia e Delitti. Il convento del Diavolo
Tratto da "La Terribile istoria dei frati di Mazzarino" di Giorgio Frasca Polara
e dagli atti del processo di Lucia Nardi, Gennaro Francione, Luigi di Majo

con

Narratore Alessandra D’Asaro
Presidente del Tribunale Chiarenza Millemaggi
Pubblico Ministero Luigi di Majo
Avvocato Difesa Antonio Buttazzo
Padre Agrippino Valter Tulli
Padre Venanzio Paolo de Sanctis Mangelli
Padre Vittorio Filippo Chiricozzi
Padre Carmelo Giuseppe Chiaravalloti
Padre Costantino Ferdinando Abbate
Rosalia Verdigiglio Lucilla Tamburrino
Maresciallo De Stefano Giuseppe Rombolà
Suor Elena Marina Binda
Ernesto Colajanni Alessandro Lunetta
Signora Cannada Maria Teresa Condoluci
Giovanni Stuppia Alessandro Lunetta
Filippo Nicoletti Ferdinando Abbate
Giuseppe Salemi Corrado Sabellico
Gerolamo Azzolina Fabio Risi
Ufficiale Giudiziario Mario Orsini

Regia: Luigi di Majo;
Aiuto regia: Mafalda Guarente Mastrocola
Coordinamento generale: Lucilla Tamburrino;
Pubbliche relazioni: Beatrice Sciarra e Antonella Michieletto

Trasposizione teatrale di un clamoroso processo ad un gruppo di frati che, negli anni 50, a Mazzarino, in Sicilia, si trovarono al centro di un giro di estorsioni, ricatti, suicidi, delitti e stupri.
La vicenda ha dato origine ad un clamoroso processo, sul finire degli anni '50, che ha diviso l'Italia in colpevolisti e innocentisti, aprendo un aspro dibattito sul problema "Mafia e Religione"
Non si è trattato solo di gravi episodi isolati che hanno interessato determinati religiosi ma di una più vasta ed estesa mentalità e diffuso costume, ormai secolare, tendente ad eludere, ostacolare e violare i cardini e i principi dello stato laico e democratico. Ciò spiega in parte le ragioni storiche e culturali della tolleranza, dell'ambiguità e a volte della connivenza di una parte del clero e del ceto altolocato nei confronti del fenomeno mafioso.
La vicenda, tragica ma anche grottesca e con alcuni spunti inevitabilmente comici, sarà rappresentata da giudici ed avvocati a simboleggiare un'unione artistica ed umana tra categorie contrapposte nelle aule di giustizia.

@@@@@@@@

TEMA: Mafia e Religione

Processo ai Frati di Mazzarino (CL)

Caltanissetta 1960


Quattro monaci del convento di Mazzarino, vicino Caltanissetta vengono arrestati nel febbraio 2960 insieme ad altri laici.
I quattro frati, padre Agrippino (37 anni), padre Carmelo(81) anni, padre Vittorio (41 anni) e padre Venanzio (44 anni) sono accusati di associazione a delinquere, concorso in estorsione e omicidio.
La vicenda prende avvio da una lettera minatoria, inviata nel 1957 dal farmacista di Mazzarino, Dott. Colajanni con la quale veniva richiesta una tangente di tre milioni di lire onde evitare l’incendio della sua farmacia.
Il Colajanni non si lascia intimidire e dopo circa dieci giorni la farmacia va a fuoco. Dopo l’incendio due dei quattro frati si recano dal dott. Colajanni per scongiurarlo di pagare la somma richiesta dai banditi dai quali hanno avuto, senza conoscere la loro identità, l’incarico di fare da intermediari, sotto minaccia di morte.
Padre Agrippino, infatti, subito dopo l’incendio della farmacia, viene intimiditi con alcuni colpi di lupara esplosi dentro la sua cella, da ignoti.
I giudici ritengono che il tutto è stato architettato da alcuni malviventi identificati ed arrestati che erano concordi con i frati. Un attentato, quello della cella di Padre Agrippino, chiaramente simulato dai frati di concerto con i malviventi, per giustificare il particolare clima di terrore che stavano vivendo a causa delle minacce ricevute, a parer loro, da ignoti personaggi di malaffare.
Nel frattempo, il Colajanni intimorito dall’accaduto, cede alle minacce dei criminali, pagando in più riprese la somma di tre milioni. Il danaro viene consegnato ai monaci avvolto in un giornale, dalla moglie del farmacista, che lo fa recapitare puntualmente nel confessionale del convento.
Successivamente viene preso di mira un altro possidente del paese, il Cavalier Angelo Cannada- Bartoli, il quale oppone decisa resistenza alle ripetute minacce pervenutegli dai malviventibche lo uccidono brutalmente il 25 maggio 1958, in presenza della moglie e del figlio minore che successivamente diventano anche loro oggetto di minacce da parte degli assassini del cavaliere. Conseguentemente all’accaduto la moglie del Cannada-Bartoli, terrorizzata ed indifesa, cede ai malviventi e consegna loro la somma di due milioni di lire attraverso i frati.
Nel frattempo una guardia comunale che era venuta a conoscenza di alcuni elementi che collegavano i malviventi ai frati, veniva fatto oggetto di tentato omicidio.
Viene ritrovato dai carabinieri il fucile da caccia usato per l’attentato alla guardia, nascosto nell’orto del convento. Si perviene così all’arresto di Salvatore Lo Bartolo ortolano del convento, considerato dai giudici l’anello di collegamento trai frati ed i banditi.
Il Lo Bartolo poco prima di essere interrogato dai giudici in carcere, viene trovato impiccato nella sua cella di isolamento. Il Suicidio-Omicidio dell’ortolano accade in un momento di distrazione delle guardie carcerarie. I frati vengono prima assolti e poi ritenuti colpevoli poiché i giudici d’appello ritengono che le lettere minatorie inviate al Colajanni ed a Cannada-Bartoli, sono state scritte con la macchina da scrivere di padre Vittorio, anche se la perizia di ufficio non ne stabilisce con assoluta certezza la provenienza. I frati hanno sempre protestato la loro innocenza, sostenendo di essere stati succubi dei banditi e di aver dovuto intermediare perché minacciati di morte.
Altre accuse pendono nei confronti di alcuni cappuccini del convento, come la violenza carnale nei confronti di una ex suora, stuprata in un locale attiguo alla sacrestia del convento.

@@@@@@@@

Dove: Teatro Nuovo Sala Gassman

Largo Italo Stegher, 2 00053 Civitavecchia

Come arrivare: http://www.blueintheface.net/index.php?pag=dove

Per prenotazioni 0766.501606 - E-Mail : info@blueintheface.net7

Archivio foto degli atti del processo:
http://archiviofoto.unita.it/index.php?valorernd=2&pagina=8&codset=CRO&pg=3

IN FACE BOOK
http://www.facebook.com/profile.php?id=1633929201#!/event.php?eid=146442442075328

ADRAMELEK THEATER:
http://www.antiarte.it/adramelekteatro





 
 
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ID: 16564  Intervento da: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Data: lunedì 22 settembre 2014 Ore: 08:30

FRANCIONE A GIALLO LATINO CON "I DELITTI DEI BEATI PADRI DI MAZZARINO" (NOVECENTO EDITORE)
Dopo aver vinto il Premio Suio Terme Noir festival con "I delitti dei Beati Padri di Mazzarino", Francione presenta il suo romanzo storico noir a Giallo Latino
Quando:giovedì 25 settembre ore 21
Dove Ristorante L'arco Via Cavour 16 di Latina.

Il romanzo

GENNARO FRANCIONE - I DELITTI DEI BEATI PADRI DI MAZZARINO (Novecento Editore - Milano 2014)

I delitti dei Beati Padri di Mazzarino di Gennaro Francione è la rielaborazione in chiave millenaristico-medioevale del processo che fece epoca negli anni '50 e '60: quello ai frati di Mazzarino, accusati di collusione con la mafia in reati che andavano dalle estorsioni all'omicidio. Chiave di lettura multipla, uso al fulmicotone del tempo reale e del flash back, intrusioni medioevali apocalittiche alla Rodolfo il Glabro fanno del romanzo un'opera fratta, che nasconde sotto apparenti schemi retorici, antiquati, regionali, la forte spinta del romanzo storico-d'appendice in avanguard 2000.

Per informazioni 340-5468462

Evento su Face Book
https://www.facebook.com/events/863820433636147/

- ADRAMELEK THEATER:

http://www.antiarte.it/adramelekteatro

SU FACE BOOK:

http://www.facebook.com/group.php?gid=106617610104&ref=ts


- Il CYBEROMANZO DI FRANCIONE: http://www.antiarte.it/cyberomanzofrancione

SU FACE BOOK

http://www.facebook.com/groups/109728122407240/?fref=ts




ID: 16549  Intervento da: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Data: venerdì 12 settembre 2014 Ore: 11:34

PREMIO NOIR FESTIVAL-SUJO TERME A FRANCIONE PER "I DELITTI DEI BEATI PADRI DI MAZZARINO" (NOVECENTO EDITORE)
Sabato 20 settembre terza edizione del SuioTerme noirfestival
Delitti noir tra i vapori delle terme
Ospiti il giornalista Pino Nazio, gli scrittori Stefano Di Marino, Roberto Riccardi e il magistrato Gennaro Francione
Il noir inteso come senso dell’inquietudine, come mistero e come elemento primordiale dei conflitti sociali. Tanto da diventare un piccolo festival, dove si riconoscono premi a chi con la propria attività svolta pone i toni e le sfumature di un colore che non lascia presagire nulla di buono. Così l’associazione De Gasperi e il Comune di Castelforte danno vita alla terza edizione del SuioTerme NoirFestival, cercando di utilizzare cultura e intrattenimento come un veicolo per promuovere il territorio e farlo conoscere oltre gli stretti steccati provinciali. Chi sa che le proprietà delle acque sulfuree di Suio sono tra le migliori d’Italia? In pochi. E questo basta. Comunque per chi è mosso da curiosità sabato 20 settembre nella cornice dell’Hotel Vescine (non a casa in via delle Terme, nella frazione di Suio, comune di Castelforte) verranno premiati personaggi che nel 2014 hanno legato il proprio nome a questo genere, ognuno nel proprio campo.
Se la mattina è prevista alle 10.30 l’incontro con gli studenti dell’istituto comprensivo Fusco dal titolo ‘La narrativa come veicolo di promozione turistica' con gli scrittori Alessandro Vizzino, Pierluigi Felli, Biagio Proietti e Stefano Di Marino, il pomeriggio dalle 18.30 l’attesa premiazione presso il complesso termale Vescine. La giuria, composta dal sindaco di Castelforte Patrizia Gaetano, il Comandante della Polizia Provinciale Pasquale Fusco, l’assessore alla cultura della Provincia di Latina Fabio Bianchi, il presidente dell’associazione De Gasperi Francesco Sessa, più i testimonial Biagio Proietti, regista e scrittore, e Andrea G. Pinketts, scrittore, hanno selezionato i seguenti lavori meritevoli del premio: Roberto Riccardi, colonnello dei Carabinieri e scrittore, sezione narrativa nazionale per il romanzo ‘Venga pure la fine’, Pierluigi Felli, scrittore, sezione narrativa locale per il romanzo ‘Il ritorno del camerata’, Gennaro Francione, magistrato, sezione romanzo storico noir per ‘I delitti dei Beati Padri di Mazzarino’, Stefano Di Marino, scrittore Mondadori, sezione narrativa applicata al territorio per il romanzo ‘Mosaico a tessere di sangue’, Pino Nazio, giornalista Rai (è coautore di celebri trasmissioni nere, tra cui ‘Chi l’ha visto?’), sezione indagine giornalistica per il true crime ‘Il mistero del bosco – L’incredibile storia del delitto di Arce’.
Alle 21 il momento conviviale è rappresentato da “Mind Crime Show”, spettacolo dalle tinte noir e crime, dove il pubblico è invitato a partecipare ad esperimenti che riguardano la risoluzione di gialli e delitti e che affrontano in maniera suggestiva e originale temi cari a serie televisive crime come “The Mentalist” e “Lie to Me”.

LE OPERE PREMIATE E GLI AUTORI

I DELITTI DEI BEATI PADRI DI MAZZARINO – GENNARO FRANCIONE

I delitti dei Beati Padri di Mazzarino di Gennaro Francione è la rielaborazione in chiave millenaristico-medioevale del processo che fece epoca negli anni '50 e '60: quello ai frati di Mazzarino, accusati di collusione con la mafia in reati che andavano dalle estorsioni all'omicidio. Chiave di lettura multipla, uso al fulmicotone del tempo reale e del flash back, intrusioni medioevali apocalittiche alla Rodolfo il Glabro fanno del romanzo un'opera fratta, che nasconde sotto apparenti schemi retorici, antiquati, regionali, la forte spinta del romanzo storico-d'appendice in avanguard 2000. Il giudice Gennaro Francione è nato a Torre del Greco e vive a Roma dove oggi svolge attività di artista e animatore socio- culturale. E’ romanziere, saggista ma soprattutto drammaturgo, continuando la tradizione di Ugo Betti (anch’egli giudice), di cui è definito dal Centro Ugo Betti il “naturale erede”. Ha rappresentato in Italia e all'estero sue opere teatrali, vincendo numerosi premi. Fondatore dell'EUGIUS (Unione Europea dei Giudici Scrittori), di cui è Presidente, ha ideato il Movimento Utopista-Antiarte 2000 (www.antiarte.it ), basato sulla Fratellanza del Libero Spirito Antiartistico. E’ stato consulente artistico del Museo del Cinema di Roma e membro del comitato scientifico del Csig (Centro Studi Informatica Giuridica) di Firenze. Gli è stato assegnato il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli anni 1995-1997-2003-2005.

http://www.novecentoeditore.it/libro_padri.php
I MISTERI DEL BOSCO – L’INCREDIBILE STORIA DEL DELITTO DI ARCE - PINO NAZIO
Hanno chiesto un mese di proroga gli uomini del Ris che stanno effettuando le comparazioni tra le impronte dattiloscopiche e le tracce di Dna rinvenuti sul corpo di Serena Mollicone e i campioni prelevati a oltre 200 persone entrate nella rosa dei sospettati per la morte l’occultamento di cadavere della diciottenne di Arce. Il capo della procura di Cassino Mario Mercone ha concesso al Ris fino al prossimo 7 gennaio, data in cui si potrà sapere se qualcuno dei prelievi avrà dato esito positivo.
“Questa proroga è un buon segno”, ha dichiarato Guglielmo Molicone, il padre di Serena, “vuol dire che gli inquirenti –a distanza di 12 anni- hanno in mano degli elementi che stanno valutando. Questo mese in più servirà sicuramente a mettere insieme altre prove a carico di chi ha ucciso e portato il corpo di Serena nel bosco di Fontecupa”.
La storia della studentessa di Arce è così diventata un libro firmato da Pino Nazio. Dopo un’attività di ricerca presso la cattedra di Sociologia della Comunicazione dell’Università degli Studi “La Sapienza”, la consulenza alla comunicazione dell’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali, e gli esordi come giornalista in circuiti radio e tv nazionali, nel 1991 approda in Rai, dove, fino al 2001, collabora in qualità di autore e inviato. Lavora ai programmi televisivi Parte Civile, Chi l’ha visto?, Confini, 8262, Indagine, seguendo importanti casi di cronaca, tra i quali l’omicidio di Simonetta Cesaroni, Elisa Claps e di Maurizio Gucci, la banda della Magliana, la strage di Ustica, la banda della Uno bianca, il caso di lady golpe Donatella Di Rosa, la morte della contessa Francesca Vacca Agusta e le sparizioni di Emanuela Orlandi e d Denise Pipitone. Dal 2001 al 2008 è direttore responsabile dei canali satellitari di Unire Tv, poi autore e inviato Rai per i programmi Cominciamo bene, TeleCamere, TeleCamere Salute e Chi l’ha visto?.
Serena Mollicone scomparve da Isola Liri il primo giugno del 2001. Due giorni dopo, una squadra della protezione civile trovò il corpo della studentessa in un boschetto. Aveva le mani e i piedi legati, un sacchetto di plastica le avvolgeva la testa, e una ferita vicino all’occhio provocata da un colpo violento che non poteva averla uccisa. Serena era morta dopo una lenta agonia ed era stata portata nel bosco poche ore prima del ritrovamento. La caccia all’assassino e ai suoi complici è ancora aperta. Quello scritto da Pino Nazio”, ha commentato Guglielmo Molicone, “è il primo libro sulla storia di Serena, sulla sua personalità, sulla sua vita, sulle orribili vicissitudini che l’hanno inghiottita. Finalmente un libro che va incontro alla verità, e non favorisce depistaggi come è stato per tutti quelli pubblicati finora. Nessuno degli autori precedenti ha rappresentato veramente ciò che era Serena e ciò che ha significato per la comunità di Arce. È come se la morte di Serena avesse liberato energie, in un paese dove i giovani morivano di droga e dove imperava la corruzione. Una morte che è stata una sorta di purificazione collettiva”.
MOSAICO A TESSERE DI SANGUE – STEFANO DI MARINO
Fine estate, litorale pontino. Un poliziotto, ferito nel corpo e nello spirito, serial killer in fuga, una 'strana coppia femminile', un attempato playboy, una famiglia felice. Tutti in un albergo, l'unico ancora aperto in un panorama incantato e inquietante. Poi, improvvisa, esplode una violenza folle, devastante, dalla quale non si può fuggire. Ma non è un caso se sono tutti lì e, come in un mosaico, prende forma un piano di vendetta lucido e tagliente come una lama di rasoio. E il poliziotto è costretto a usare il cervello, la sola arma che ha, per risolvere il mistero e salvare la pelle. Da uno dei più celebrati maestri della spy story italiana e del romanzo d’avventura un thriller teso e avvincente, che inchioda il lettore fino all’ultima riga.

IL RITORNO DEL CAMERATA – PIERLUIGI FELLI
Sante Corbara, detto Barabba, mercenario bianco caduto nel 1981 in Rhodesia, attuale Zimbabwe, per mano del condottiero nero Otto Pezzi, dopo quarant’anni esce dal coma e torna a casa. Latina, la sua città, è irrimediabilmente cambiata, e ancor di più la vicina Sabaudia, che è divenuta un Sultanato indipendente, in mano ai Sikh e abitato esclusivamente da extracomunitari.
Cosa accadrà quando gli estremisti di destra dell’Esercito dei 100 Samurai, i lealisti del F.E.R.T., i tradizionalisti cattolici della Lacrima Christi e i padani della Serenissima Flotta decideranno di volerla liberare dallo straniero, riconsegnandola di conseguenza al Fascismo che l’ha fondata, ai monarchici che vi si rispecchiavano nel nome e ai nipoti di quei veneti che per primi l’hanno abitata? Barabba, oramai sessantenne, avrà la forza e soprattutto la convinzione ideologica per schierarsi ancora nella nuova battaglia che si sta profilando all’orizzonte? E poi come si comporteranno Sandokan, Yanez, Tremal-Naik (anzi Tremal-Nike...) e tutte le Tigri della Malesia che hanno occupato Sabaudia eleggendola a Nuova Mompracem?
Dietro l’elemento surreale di quest’impossibile avventura, l’autore - che dimostra di conoscere a memoria l’intero ciclo dei pirati di Salgari - inserisce serietà e arguzia nel saper cogliere i reali mutamenti di una società, che da italiana e cattolica sta diventando sempre più multietnica e interreligiosa.


VENGA PURE LA FINE – ROBERTO RICCARDI
La giustizia internazionale è un'importante frontiera della civiltà moderna: la via perché davvero, come vuole fin dal 1948 la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, tutti i cittadini nascano "liberi ed eguali in dignità e diritti". Il romanzo Venga pure la fine di Roberto Riccardi, che muove dalla sospetta ingestione di farmaci nocivi da parte di un criminale della guerra in Bosnia, sulla quale indaga un ufficiale italiano, affronta il tema con il ritmo proprio di un noir, uno stile narrativo contemporaneo e il realismo di chi conosce la materia. Perché Riccardi, colonnello dell'Arma, l'uniforme delle missioni di stabilizzazione l'ha indossata due volte, la prima in Bosnia e la seconda nel Kosovo. La tragedia dei Balcani, nel libro, è occasione per riflettere sugli orrori dei conflitti e sull'eterna giustificazione dei carnefici: "non ho fatto che eseguire degli ordini". Saranno i due protagonisti, il tenente Rocco Liguori e il colonnello Milan Dragojevic, a confrontarsi su questo assunto, e lo faranno a colpi di Elsa Morante e Ivo Andrić, dei quali hanno letto gli stessi testi per giungere a conclusioni diametralmente opposte. Sullo sfondo, fra una Sarajevo devastata e L'Aja sede del Tribunale penale per i crimini commessi nella ex-Yugoslavia, il ruolo del nostro Paese, sempre in bilico nel difficile equilibrio fra il rispetto della propria Costituzione e gli obblighi imposti dalle varie Alleanze. Roberto Riccardi è colonnello dell’Arma e direttore della rivista Il Carabiniere. Ha lavorato per anni in Sicilia e Calabria e ha comandato la Sezione antidroga del Nucleo investigativo di Roma svolgendo indagini in campo internazionale. Ha esordito nel 2009 con Sono stato un numero (Giuntina) a cui è seguito il thriller Legame di sangue (Mondadori, 2009), il romanzo storico La foto sulla spiaggia (Giuntina, 2012) e il giallo I condannati (Giallo Mondadori, 2012). Per le Edizioni E/O è uscito nel 2012 Undercover.





ID: 16479  Intervento da: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Data: domenica 22 giugno 2014 Ore: 10:43

I DELITTI DEI BEATI PADRI DI MAZZARINO. LA SICILIANITA’ DI FRANCIONE, GIUDICE SCRITTORE CAMPANO.

di Maria Angela Casano

“L’udienza poteva cominciare”. Così recita la frase che conclude il prologo dell’ultima fatica letteraria del giudice scrittore Gennaro Francione, dal titolo I delitti dei Beati Padri di Mazzarino (Novecento Editore)
Mai parole furono più appropriate!
L’opera appartiene alla raccolta “Versus”, una collana di narrativa creata per raccogliere romanzieri che si occupano professionalmente di diritto. E’ la rielaborazione in chiave millenaristico- medioevale di un famoso processo che negli anni’ 60 fece grande scalpore.
Con uno stile “ vivo” fluente e verace, lo scrittore invita i lettori a rivivere uno dei casi giudiziari più inquietanti della storia italiana dei metà secolo scorso, ambientata in un piccolo convento di Mazzarino in provincia di Caltanissetta .
Il monastero è passato alla storia dal momento in cui i frati furono accusati di collusione con l’ organizzazione criminale più crudele dei nostri tempi: la mafia. E Francione, da valente prosatore, descrive con maestria il “modus vivendi” di un retroterra siciliano in mano alla malavita.
I delitti dei Beati Padri di Mazzarino non è solo un libro cronachistico avvicente, le cui trame sembrano essere state intessute dalla realtà stessa con una maestria degna del miglior scrittore di questo mondo. La stesura di Francione segue le linee del dramma storico ma ci gioca sopra, avvalendosi di una scrittura a scansione ironica. Il magistrato vi si “appella” per offrire al lettore momenti di comicità pura, sia pur tra le pieghe del riso castigando i costumi e la meschinità dell’uomo. A completare l’ordito, grazie alla profonda conoscenza psicologica di tutti i personaggi, lo scrittore ci rende attivamente partecipi alla loro vita.
La storia è corredata da ardenti storie amorose i cui intrecci fra i protagonisti, nel parallelo con analoghe tresche accadute prima dell’avvento del pauroso Anno Mille, la rendono più fervente.
I luoghi tratteggiati in forma quasi fiabesca ci fanno calare nelle campagne sicule, nelle viuzze di paese, in mezzo a usi e costumi di questa terra tanto bella quanto amara.
Lodevole la scelta di riportare nella lingua siciliana parecchi dialoghi all’interno dell’opera.
Il romanzo, infine, è scritto con atteggiamento teatrale. Leggerlo è come assistere a una prima. Difatti, tra le molteplici attività che l’autore di sangue campano svolge vi è quella di drammaturgo, attore e regista teatrale.
I delitti dei Beati Padri di Mazzarino è un romanzo intrigante e avvincente pieno di intrigo e suspence, generosamente elargiti nelle 237 pagine.
Ottimo libro, lo consiglio!

http://www.novecentoeditore.it/libro_padri.php


ID: 16405  Intervento da: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Data: venerdì 9 maggio 2014 Ore: 16:50

NOI E I PADRI MAFIOSI DI MAZZARINO CI SIAMO AL SALONE DEL LIBRO. E TU?
http://www.novecentoeditore.it/libro_padri.php Novecento Editore, con le sue collane "Calibro 9" e "Versus", vi aspetta al padiglione 1 stand B52 del Salone di Torino. https://www.facebook.com/novecentoeditore


ID: 13912  Intervento da: la redazione  - Email: info@torreomnia.it  - Data: lunedì 9 maggio 2011 Ore: 22:37




ID: 13911  Intervento da: Gennaro Francione  - Email: azuz@inwind.it  - Data: lunedì 9 maggio 2011 Ore: 21:54

RASSEGNA TOGHE IN GIALLO ALLA SALA UNO: FRATI, MAFIA E DELITTI. IL CONVENTO DEL DIAVOLO

Associazione Culturale Centrarte Mediterranea e Teatro91

Per la rassegna “Toghe in giallo”

il 17-18-19 maggio ore 21,00
c/o Teatro Sala Uno
Porta san Giovanni 10 Roma
http://www.salauno.it/

presentano
12 Avvocati, 4 Magistrati in

Frati, Mafia e Delitti. Il convento del Diavolo

Tratto da "La Terribile istoria dei frati di Mazzarino" di Giorgio Frasca Polara
e dagli atti del processo di Lucia Nardi, Gennaro Francione, Luigi di Majo

con

Narratore Alessandra D’Asaro
Presidente del Tribunale Chiarenza Millemaggi
Pubblico Ministero Luigi di Majo
Avvocato Difesa Antonio Buttazzo
Padre Agrippino Eugenio Mele
Padre Venanzio Valter Tulli
Padre Vittorio Filippo Chiricozzi
Padre Carmelo Giuseppe Chiaravalloti
Padre Costantino Ferdinando Abbate
Rosalia Verdigiglio Lucilla Tamburrino
Maresciallo De Stefano Giuseppe Rombolà
Ernesto Colajanni Alessandro Lunetta
Signora Cannada Maria Teresa Condoluci
Giovanni Stuppia Alessandro Lunetta
Filippo Nicoletti Ferdinando Abbate
Giuseppe Salemi Corrado Sabellico
Gerolamo Azzolina Fabio Risi
Ufficiali Giudiziario Mario Orsini

Regia: Luigi di Majo;
Aiuto regia: Mafalda Guarente Mastrocola
Coordinamento generale: Lucilla Tamburrino;
Pubbliche relazioni: Beatrice Sciarra e Antonella Michieletto

Trasposizione teatrale di un clamoroso processo ad un gruppo di frati che, negli anni 50, a Mazzarino, in Sicilia, si trovarono al centro di un giro di estorsioni, ricatti, suicidi, delitti e stupri.
La vicenda ha dato origine ad un clamoroso processo, sul finire degli anni '50, che ha diviso l'Italia in colpevolisti e innocentisti, aprendo un aspro dibattito sul problema "Mafia e Religione"
Non si è trattato solo di gravi episodi isolati che hanno interessato determinati religiosi ma di una più vasta ed estesa mentalità e diffuso costume, ormai secolare, tendente ad eludere, ostacolare e violare i cardini e i principi dello stato laico e democratico. Ciò spiega in parte le ragioni storiche e culturali della tolleranza, dell'ambiguità e a volte della connivenza di una parte del clero e del ceto altolocato nei confronti del fenomeno mafioso.
La vicenda, tragica ma anche grottesca e con alcuni spunti inevitabilmente comici, sarà rappresentata da giudici ed avvocati a simboleggiare un'unione artistica ed umana tra categorie contrapposte nelle aule di giustizia.

Ingresso: il prezzo è € 10 + 2 per l'iscrizione all'associazione culturale Sala 1.
Per informazioni prenotazioni
contattare i seguenti numeri dalle 17.00 alle 20.00:
Tel: +39 06 88976626
Cell: +39 345 6956719
Mail : info@salauno.it
Per locandina, altre informazioni anche sugli altri spettacoli
http://www.antiarte.it/adramelekteatro/sala_uno.htm
http://www.facebook.com/event.php?eid=218260988201544
Archivio foto degli atti del processo:
http://archiviofoto.unita.it/index.php?valorernd=2&pagina=8&codset=CRO&pg=3

ADRAMELEK THEATER:
http://www.antiarte.it/adramelekteatro




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