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Argomento presente: « NEWS MARITTIMI TORRE-TRAGEDIA »
ID: 11361  Discussione: NEWS MARITTIMI TORRE-TRAGEDIA

Autore: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 3 giugno 2009 Ore: 18:26

Traghetto Napoli-Palermo in fiamme, aperte due inchieste
Venerdi 29 Maggio 2009
Sono in salvo i 526 passeggeri e i componenti l´equipaggio del ´Vincenzo Florio´, il traghetto della Tirrenia, diretto da Napoli al capoluogo siciliano, che, intorno alle 03.30 di questa mattina, ha preso fuoco mentre navigava all´altezza di Ustica. A bordo della nave, trainata verso terra da due rimorchiatori, si trovano ancora 27 marinai e ufficiali, tra cui il comandante e il direttore di macchina.
Non ci sono feriti. Alcuni passeggeri che accusavano fastidi respiratori, per le esalazioni del fumo, e una donna incinta sono stati portati in ospedale a bordo di ambulanze scortate dalla polizia.
Secondo le prime ricostruzioni, riferite dall´ammiraglio Ferdinando Lavaggi della Capitaneria di porto, il rogo si sarebbe sviluppato nella stiva all´altezza del ponte. A prendere fuoco potrebbe essere stata stata un´auto o la cella frigorifera di un tir: poi, le fiamme si sarebbero propagate agli altri veicoli e, successivamente, alla struttura del traghetto. Sulla vicenda sono state aperte due inchieste: una penale della Procura di Palermo; l´altra amministrativa del ministero dei Trasporti, condotta dalla Guardia Costiera. I magistrati hanno disposto il sequestro del traghetto.
L´incendio avrebbe avuto due fasi. "Una prima- racconta il comico palermitano Sergio Friscia che era a bordo - attorno alle 3.30. Siamo stati svegliati, fatti uscire dalla cabina e portati sul ponte. Era pieno di fumo, ma la nave ha proseguito il viaggio". Dopo un´ora, però, sarebbero riprese le fiamme e il fumo si sarebbe fatto più denso. A quel punto è stata decisa l´evacuazione. Attraverso le scialuppe sono state portate in salvo 534 persone: 44 - comprese una donna incinta e una bimba-, hanno raggiunto Palermo su una motovedetta della Capitaneria; le altre 490 sono state fatte salire sulla nave della Snav Sardegna, che navigava a poca distanza.
Alle operazioni di soccorso e di spegnimento delle fiamme hanno partecipato, oltre alla Capitaneria e ai vigili del fuoco, carabinieri e polizia.

La testimonianza: "Il traghetto si è inclinato"
Venerdi 29 Maggio 2009
"La nave poco prima delle quattro si è inclinata su un lato e si è riempita di fumo". Così racconta le prime fasi dell´emergenza Maria, 39 anni, napoletana, che stava andando in vacanza in Sicilia. Il traghetto, secondo le prime testimonianze dei passeggeri e anche di alcuni componenti dell´equipaggio, si è riempita di fumo improvvisamente ed ha colto nel sonno tutti i passeggeri. Il comandante, secondo una testimonianza, ha subito dato ordine di abbandonare la nave e gli uomini dell´equipaggio, dopo aver avvisato chi stava ancora nelle cabine, hanno fatto spostare i passeggeri sui lati della nave per poi imbarcarli sulle scialuppe, che sono state calate in mare, in attesa dell´arrivo della nave Snav. "Siamo stati svegliati dal fumo e dalle grida - racconta un componente dell´equipaggio - non abbiamo capito dove si sono sprigionate le fiamme. In un primo momento credevamo che l´incendio si fosse spento, ma dopo poco il fumo è tornato a intensificarsi e così il comandante ha ordinato di abbandonare la nave. Molti dei sistemi elettronici, forse a causa delle fiamme, non hanno più funzionato, compresi gli interfono per comunicare ai passeggeri l´allarme, ma anche il timone, che non rispondeva più ai comandi".

I passaggeri: "Pensavamo di morire"
Venerdi 29 Maggio 2009
Pensavamo di morire. Ci siamo resi conto dell´incendio quando è suonato l´allarme alle 03.45. Siamo subito corsi fuori dalla cabina e siamo saliti sul ponte". Lo dice Alessandra Basile, 23 anni, una delle passeggere che si trovava sul traghetto Florio quando è divampato l´incendio. La giovane è giunta nel porto di Palermo a bordo della motovedetta della guardia costiera. "Ci eravamo tranquillizzati - aggiunge - dopo che il primo incendio sembrava fosse stato domato. Ma quando abbiamo visto che le fiamme avevano ripreso vigore dopo mezz´ora ci siamo angosciati sul serio e abbiamo pensato al peggio". "Verso le 05.30 - prosegue - cono cominciate le operazioni di
trasbordo: sulle scialuppe hanno trasferito le persone portandole sulla motovedetta e sull´altra motonave".
Sull´imbarcazione c´era anche una bimba di 4 anni con la zia che, arrivata in porto, è stata subito assistita dagli operatori del 118.


 
 

ID: 11409  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: mercoledì 3 giugno 2009 Ore: 18:26

Incendio sulla Tirrenia, la nave tornerà in funzione
La Vincenzo Florio, la nave della Tirrenia all'interno della quale è scoppiato un incendio mentre raggiungeva Palermo, potrà essere recuperata. Lo dicono i tecnici che si sono occupati anche delle operazioni di spegnimento ormai quasi concluse.A parte la zona dell'incendio e i saloni sovrastanti, la nave è sostanzialmente integra: il rogo non ha infatti danneggiato né l'opera viva (cioé la struttura portante del traghetto che è quella sommersa) né la sala macchine. Secondo l'ammiraglio Ferdinando Lavaggi della Capitaneria di Porto, che ha coordinato le operazioni di soccorso in mare, i portelloni del traghetto potrebbero essere aperti già domani in modo da verificare i danni all'interno della stiva dove erano parcheggiate 50 mezzi pesanti e 104 auto. L'incendio, secondo le prime ipotesi, potrebbe essere stato innescato da un corto circuito da parte di un camion dotato di celle frigorifere. La nave è attualmente sotto sequestro su ordine dei Pm Ferdinando Asaro e Carlo Lenzi che coordinano l'inchiesta giudiziaria



ID: 11372  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: sabato 30 maggio 2009 Ore: 14:10

Palermo, incendio traghetto: nave in rada avvolta dal fumo. Passeggeri in hotel Oggi sopralluogo dei tecnici e degli investigatori,allo studio l'ipotesi affondamento a 300 metri di profondità
PALERMO (30 maggio) - È ancora in rada nel golfo di Palermo, a circa due miglia e mezzo dal porto, il traghetto della Tirrenia Vincenzo Florio a bordo del quale è scoppiato all'alba di venerdìun incendio che ha costretto il comandante a evacuare la nave. La Florio, avvolta da una densa nuvola di fumo nero, è trainata da cinque rimorchiatori ed è scortata da due motovedette della Guardia costiera e da due motobarche dei vigili del fuoco.Oltre duecento le persone che hanno dormito in un albergo cittadino e sono in attesa di riavere i propri bagagli e le auto al seguito
Il traghetto, sotto sequestro su ordine della procura di Palermo che ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio colposo, potrebbe attraccare in mattinata alla diga foranea per consentire ai vigili del fuoco di ultimare le operazioni di spegnimento del rogo e compiere un sopralluogo a bordo.
Non è ancora del tutto estinto l'incendio divampato all'alba di ieri sul traghetto Vincenzo Florio della Tirrenia. È questo il risultato di un sopralluogo lampo avvenuto a bordo della nave. Un'ispezione durata pochi minuti, ma che ha consentito di accertare la presenza di alcuni focolai, come ha confermato l'ammiraglio Ferdinando Lavaggi, della capitaneria di Porto di Palermo, che ha coordinato le operazioni di soccorso in mare. In particolare la temperatura è ancora altissima all'interno del garage della nave, dove si è sviluppato il rogo. I risultati del sopralluogo verranno esaminati nel corso di una riunione che si svolgerà in Capitaneria.Secondo le prime ricostruzioni, l'incendio si sarebbe sviluppato nel garage della nave a causa di un cortocircuito scoppiato dalla cella frigorifera di un camion e si sarebbe poi propagato agli altri veicoli. In salvo sono stati portati i 513 passeggeri e i 53 componenti dell'equipaggio.
Il traghetto potrebbe essere affondato a oltre trecento metri di profondità. È una delle ipotesi al vaglio della Capitaneria di porto, che su invito del Ministero dei Trasporti ha aperto un'inchiesta amministrativa per accertare i motivi che hanno sprigionato le fiamme sulla nave.L'incendio non è ancora stato domato del tutto e una nuvola di fumo circonda la nave, «ormai più un relitto che un traghetto», come sottolineano gli inquirenti. Un'altra ipotesi potrebbe essere quella di incagliare il traghetto su un fondo basso una decina di metri «per permettere eventuali sopralluoghi dei tecnici per effettuare le perizie».
La nave non ha più il timone, andato distrutto nel disastro, e questo rende molto più difficili le operazioni. Impossibile l'ipotesi che possa essere portata in porto.
In apprensione i parenti di Giuseppe Pesce. La sua salma è sulla nave e non si sa ancora se sarà possibile portarla sulla terraferma.


ID: 11366  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: venerdì 29 maggio 2009 Ore: 23:10


INCENDIO SU TRAGHETTO NAPOLI-PALERMO
PALERMO - Cresce il numero delle persone, coinvolte nell'incendio del traghetto Florio, che hanno dovuto fare ricorso alle cure dell'ospedale Civico. Alle 29 iniziali - 8 delle quali erano componenti dell'equipaggio - se ne sono aggiunte 10, sempre del personale della nave. Altre undici, secondo fonti del nosocomio, sarebbero in arrivo. Anche i nuovi pazienti presentano livelli di carbossiemoglobina superiori alla norma e sintomi come cefalea, vertigini e nausea. In peggiori condizioni, tanto da rischiare di trascorrere la notte al Civico per essere sottoposti a un nuovo trattamento nella camera iperbarica, sarebbero i componenti dell'equipaggio che hanno lasciato la nave per ultimi. I due bimbi ricoverati al Di Gristina sono in Rianimazione per motivi precauzionali. Il neonato è sotto la tenda ad ossigeno.

ANCORA IN FIAMME LA 'NAVE MALEDETTA'
Quattro incidenti in meno di 10 anni le sono valsi il sinistro appellativo di "nave maledetta". Lo raccontano, con un sorriso che non riesce a celare il timore, tre marinai, costretti, insieme ai 513 passeggeri e agli altri componenti dell'equipaggio, ad abbandonare il Florio, il traghetto della Tirrenia che copre la rotta Napoli-Palermo, devastato all'alba da un incendio. Nel 2004 l'imbarcazione, in un mare in burrasca, fu teatro di un episodio analogo: il fuoco invase il garage. Sulla vicenda, che, come 5 anni fa non ha fatto vittime e avrebbe potuto avere un bilancio ben più tragico dei 50 intossicati finiti in ospedale, sono state aperte tre inchieste: quella penale della Procura del capoluogo siciliano, quella amministrativa, che il ministero dei Trasporti ha affidato alla Guardia Costiera, e quella della compagnia. Le fiamme ancora alte impediscono l'accesso alla stiva della nave: luogo dal quale, secondo gli inquirenti, si è sprigionato il rogo. Il Florio continua a bruciare. La sagoma dell'imbarcazione, trainata verso il porto da due rimorchiatori, é visibile, in lontananza, dal molo Santa Lucia. E' sovrastata da una densa colonna di fumo. Il tentativo di domare l'incendio, spruzzando acqua dalle motovedette che affiancano il traghetto, finora è stato vano. Tanto che i vigili del fuoco stanno pensando di fare attraccare l'imbarcazione alla diga foranea per consentire l'apertura del portello e il getto diretto all'interno. Secondo le prime ricostruzioni - possibili grazie alla testimonianza del comandante e dei 52 componenti dell'equipaggio - le fiamme sarebbero state causate dal corto circuito dell'impianto elettrico della cella frigorifera di un camion, parcheggiato nel garage del Florio. Il rogo si sarebbe poi propagato ai veicoli che si trovavano accanto: 104 auto e 50 mezzi pesanti, tutti completamente distrutti. Solo le indagini tecniche daranno, però, una risposta certa sull'origine del rogo: il pm Fernando Asaro, che coordina l'inchiesta e ha ipotizzato il reato di incendio colposo a carico di ignoti, affiderà ad un tecnico la redazione di una consulenza. E a un esperto si è rivolta anche la compagnia, che farà arrivare a Palermo uno specialista da Londra. Se sulle cause dell'incidente è ancora tutto da scoprire, sembra chiara, ormai, la dinamica. Tutto ha inizio intorno alle 3 della scorsa notte. I passeggeri vengono svegliati all'improvviso dal personale, che li avverte di un principio di incendio, e vengono fatti salire sul ponte. Contemporaneamente, via radio, si informa la Capitaneria. Il traghetto rallenta la navigazione, ma tutto sembra rientrato. Dopo un'ora, quando la nave ha raggiunto l'isola di Ustica, le fiamme tornano a divampare e l'aria diventa irrespirabile. I passeggeri vengono fatti spostare verso l'altro lato della plancia, ma il fuoco non si arresta e si decide l'evacuazione. Intanto, nel tratto di mare in cui si trova l'imbarcazione arrivano le motovedette della Capitaneria, quelle dei carabinieri e dei vigili del fuoco, che hanno chiesto rinforzi ai comandi di Trapani e Messina, e la nave Sardegna della Snav, partita, come il Florio, da Napoli. Trentasei persone, tra le quali una donna incinta sotto shock e una bimba, vengono fatte salire su un'unità della Guardia Costiera. Gli altri passeggeri e alcuni componenti dell'equipaggio vengono presi a bordo della Sardegna. Il capitano Aurelio Oliveri, al comando anche quando, nel 2004, la Florio ebbe un incidente simile a 25 miglia da Palermo, restano a bordo. Abbadoneranno la nave solo nel pomeriggio. Decine di ambulanze, volontari della croce Rossa, della Protezione Civile, agenti di polizia e carabinieri attendono l'arrivo di passeggeri e marinai. Ancora sotto shock i protagonisti del drammatico incidente raccontano la loro esperienza. In bus vengono portati alla stazione marittima dove é stato allestito un punto di accoglienza. Moltissimi i bambini. Più divertiti che spaventati. A bordo del Florio, anche una scolaresca di Avellino in gita a Palermo. "Non ci aspettavamo di vivere un'avventura simile", dicono, eccitati, mentre aspettano di far colazione.


ID: 11364  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: venerdì 29 maggio 2009 Ore: 22:06

PALERMO: INCENDIO TRAGHETTO, NAVE IN ARRIVO AL PORTO MA FIAMME ANCORA NON DOMATE
ultimo aggiornamento: 29 maggio, ore 20:57
Palermo, 29 mag. (Adnkronos) - Sta arrivando nel porto di Palermo la nave traghetto 'Vincenzo Florio' che all'alba di oggi ha preso fuoco al largo dell'isola di Ustica. Sulla nave c'e' una densa nuvola di fumo nero. I vigili del fuoco, nonostante siano trascorse piu' di 12 ore non sono ancora riusciti a domare l'incendio. Non e' escluso che la nave Florio, su cui si trovano ancora tutti i bagagli e i mezzi dei circa 500 passeggeri, possa essere attraccata alla diga Foranea


ID: 11363  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: venerdì 29 maggio 2009 Ore: 20:55

Incendio sul traghetto Tirrenia: salvi i 526 passeggeri
Momenti di panico questa mattina, poco dopo le sei, sul traghetto della Tirrenia "Vincenzo Florio" in navigazione Napoli-Palermo per un incendio scoppiato a bordo della motonave. Le fiamme si sono sviluppate nella stiva della nave, come confermano dalla Capitaneria di porto, quando la nave si trovava ad una ventina di miglia da Palermo, all'altezza dell'isola di Ustica. A bordo c'erano 526 passeggeri, ma nessuno sarebbe ferito, come spiega il Comandante della Capitaneria Ferdinando Lavaggi. Sedici persone risultano intossicate.
A prendere fuoco potrebbe essere stata stata un'auto o la cella frigorifera di un tir: poi, le fiamme si sarebbero propagate agli altri veicoli e, successivamente, alla struttura del traghetto. Sulla vicenda sono state aperte due inchieste: una penale della Procura di Palermo; l'altra amministrativa del ministero dei Trasporti, condotta dalla Guardia Costiera. I magistrati hanno disposto il sequestro del traghetto.Sei motovedette della Guardia Costiera hanno raggiunto la motonave per trasbordare i passeggeri, che hanno abbandonato la nave con le scialuppe. Alcuni di loro sono stati fatti salire su un altro traghetto della Snav che ha raggiunto la Tirrenia. Per spegnere l'incendio sono al lavoro i vigili del fuoco provenienti da diversi comandi della Sicilia. «I passeggeri del traghetto Florio, tra i quali 65 bambini, sono tutti in salvo. Nessuno di loro è ferito» dice all'Ansa l'ammiraglio Ferdinando Lavaggi, della Capitaneria di Porto di Palermo.«Solo 36 persone, tra cui una donna incinta - spiega l'ammiraglio - sono rimasti a bordo di una nostra motovedetta che dovrebbe giungere in porto tra circa un'ora (9.30 di mattina, ndr)». «A bordo della Florio - aggiunge Lavaggi - si trovano i 27 uomini d'equipaggio, che stanno collaborando con i vigili del fuoco nelle operazioni di spegnimento dell'incendio, mentre altri 8 uomini d' equipaggio sono ancora sulle scialuppe calate in mare per consentire l'evacuazione dei passeggeri».
29 maggio 2009

«Sembrava di stare sul Titanic, nessuno voleva far passare prima bimbi e donne»
L'attore Sergio Friscia era sul traghetto andato a fuoco: «Ressa incredibile al momento di salire sulle scialuppe»
PALERMO - Sembrava di essere sul Titanic. Quando ognuno cercava di salvarsi incurante degli altri. C'era anche l'attore palermitano Sergio Friscia sul traghetto della Tirrenia "Vincenzo Florio", che ha preso fuoco all'alba al largo di Palermo. «Poco dopo le cinque l'equipaggio ci ha svegliati bussando a tutte le porte delle cabine - ha detto al telefono all'agenzia Adnkronos -, ci hanno gridato di uscire subito e di metterci il salvagente. Noi abbiamo subito visto che il nostro piano era pieno di fumo, così ho preso un asciugamano e l'ho bagnato, mettendomelo sul viso».
SCENE DI PANICO - Friscia racconta poi che ci sono state scene di panico tra i passeggeri. «Però dopo 10 minuti sembrava che la situazione fosse tornata alla normalità e il traghetto ha ripreso a navigare - racconta -. Ma dopo neanche altri 10 muniti la nave era di nuovo piena di fumo nero. Così ci hanno detto di andare tutti verso le scialuppe». Lì però è scoppiato l'inferno. «Sembrava di stare sul Titanic - dice ancora Friscia -. Nessuno voleva seguire le indicazioni dell'equipaggio, che volevano fare scendere prima i bambini e le donne. Non si capiva più niente. C'era una ressa incredibile. C'è voluto del tempo per riuscire a riportare la situazione sotto controllo».
SALVI PER MIRACOLO - «Siamo vivi per miracolo. Credevamo di morire - racconta una 27enne che era bordo con la nipotina di 4 anni -. Il primo allarme è scattato verso le 4. Ci hanno fatto uscire dalle cabine c'era fumo e odore di bruciato e ci hanno accompagnato all'esterno. La nave ha rallentato ma poi è ripartita. Dopo un'ora il fumo ha ripreso a salire e ci hanno fatto spostare dal punto dove eravamo. Poi ci hanno detto di salire sulle scialuppe e di abbandonare il traghetto». «Stavo dormendo con mio figlio quando ho avvertito l'odore intenso del fumo - dice un'altra donna -, siamo vivi per miracolo e ringrazio i soccorritori».
TRAGICO E AVVENTUROSO - «È stato un po' tragico, ma anche avventuroso - racconta una bambina di 10 anni che fa parte della scolaresca di Avellino -. È stato un po' spaventoso svegliarsi all'improvviso di notte ed essere costretti ad abbandonare la cabina. Però, ad essere sinceri, ci siamo anche divertiti perché non ci aspettavamo di vivere un'avventura così. C'era panico, però sia i marinai che i nostri genitori che ci accompagnavano ci hanno rassicurato. La cosa brutta è che non abbiamo più niente: bagagli e tutto il resto sono rimasti sulla nave».
NON SI VEDEVA NULLA - «Ci siamo spaventati molto, il momento più brutto è stato quando ci hanno fatto salire sulle scialuppe. C'era un fumo nero denso e non vedevamo assolutamente nulla». È il racconto di Giuseppe, 10 anni, un altro dei bambini della scuola elementare delle 'Immacolatine' di Avellino. «Le maestre ci rassicuravano - spiega un'altra bambina - ma noi avevamo una grande paura. C'era fumo ovunque e non si vedeva niente. Sembrava di stare in un film. Invece era tutto vero». Insieme ai bambini c'erano anche due suore delle Immacolatine. «Siamo stati accanto a loro per rassicurarli - dicono - ma molti hanno avuto paura». Sono tanti i bambini ancora in pigiama perché svegliati all'alba mentre stavano ancora dormendo.
SOLIDARIETA' - L'amministratore delegato della Snav, Raffaele Aiello, esprime la propria soddisfazione per come il personale della nave Sardegna ha saputo aiutare i passeggeri ed il personale della Florio. «La grande legge del mare - dice Aiello - è stata pienamente rispettata. Ciò che è accaduto stamani all'alba ci fa comprendere come, al di là delle battaglie commerciali, esista una grande solidarietà tra i gruppi che operano in mare e una grandissima professionalità dei lavoratori marittimi. Questo riguarda sia il personale della Snav che quello della Tirrenia, che hanno gestito la drammatica crisi con grande competenza, sangue freddo ed abilità marinara».


ID: 11362  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: venerdì 29 maggio 2009 Ore: 18:39

La soddisfazione della concorrente Snav: rispettata la grande legge del mare.
L'ad Aiello: «Al di là delle battaglie commerciali, esiste una grande solidarietà tra i gruppi che operano in mare.
NAPOLI - L’amministratore delegato della Snav, Raffaele Aiello, esprime la propria soddisfazione per come il personale della nave «Sardegna» ha saputo aiutare i passeggeri ed il personale della Florio, il traghetto della Tirrenia a bordo del quale è scoppiato un incendio e che è stato necessario abbandonare. «La grande legge del mare - dice Aiello - è stata pienamente rispettata. Ciò che è accaduto stamani all’alba ci fa comprendere come, al di là delle battaglie commerciali, esista una grande solidarietà tra i gruppi che operano in mare ed una grandissima professionalità dei lavoratori marittimi. Questo riguarda sia il personale della Snav che quello della Tirrenia, che hanno gestito la drammatica crisi con grande competenza, sangue freddo ed abilità marinara». «Per questo - conclude l’amministratore delegato della Snav - ho fatto giungere a Ciro Festevole, il comandante della nostra nave, la Sardegna, i miei complimenti che estendo anche al comandante della Florio, la nave della Tirrenia sulla quale è scoppiato l’incendio e al personale di entrambe le imbarcazioni».
Aiello ha raccontato che la nave della Snav viaggiava sei miglia avanti rispetto alla Florio. All’altezza dell’isola di Ustica, alle 4 del mattino, il comandante della Sardegna ha ricevuto una richiesta di intervento dalla capitaneria di Porto. La nave della Snav, con una rapida manovra, è tornata indietro, ha raggiunto il luogo in cui la Florio era bloccata e l’ha affiancata. Alle 5.30 il comandante della Florio ha deciso l’abbandono della nave. Le due imbarcazioni hanno calato in mare zattere e lance ed è cominciata una complessa e delicata operazione di spola tra le navi che si è conclusa soltanto quando tutti i passeggeri sono saliti a bordo del traghetto della Snav



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