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Argomento presente: « NEWS MARITTIMI TORRESI »
ID: 11189  Discussione: NEWS MARITTIMI TORRESI

Autore: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Scritto o aggiornato: mercoledì 13 maggio 2009 Ore: 14:51

Tirrenia, marittimo di Torre del Greco protesta col cappio al collo

Torre del Greco Vincenzo Accardo dopo essersi arrampicato sul traghetto Bithia nel porto di Genova, ha telefonato a casa. Ha spiegato prima cosa stava accadendo ai familiari a Torre del Greco (Napoli), ha parlato della sua protesta alla vigilia dell´incontro di domani a Roma tra i sindacati della Tirrenia e i responsabili dei ministeri dell´Economia e del Lavoro, poi si è fatto passare il figlio,Saverio, di 6 anni."Gli ho detto di stare tranquillo - riferisce Accardo telefonicamente - di non preoccuparsi di cosa avrebbero detto a scuola domani se fosse giunta la notizia. Poi gli ho detto di studiare sempre: ´Vedi tuo padre per non andare a scuola che fine ha fatto?´ gli ho continuamente ripetuto". A casa di Vincenzo Accardo la notizia è arrivata inaspettata, anche se da anni il 35enne torrese è impegnato nel sindacato della Tirrenia: "Sono un delegato di bordo della Cgil - dice - anche se sul traghetto ho portato le bandiere di tutte le sigle, le ho sempre con me".Il padre di Vincenzo è un pensionato e l´anno scorso fu coinvolto in un grave incidente stradale a Torre del Greco. "E´vivo per miracolo - ricorda adesso il figlio -. Sono orgoglioso di lui e di mia mamma, che è casalinga. Mi hanno fatto crescere con sani principi. Ecco perché mi sono sentito in dovere di informarli di quanto stava accadendo e soprattutto di parlare con Saverio".Martedi 12 Maggio 2009 da Metropolis

Denuncia della CGIL, pensioni per amianto, marittimi dimenticati.
Marittimi «categoria dimenticata». Ignorata dalla politica «solo perché non hanno capacità negoziale, non possono portare una nave di fronte a Palazzo Chigi e parcheggiarla lì, per protesta contro una vicenda che sfiora l’assurdo». La Cgil scende in campo sul fronte dei lavoratori del mare che per anni hanno prestato servizio su navi interamente coibentate con l’amianto e per questo sono a forte rischio di ammalarsi di asbestosi.
Ad oggi, infatti, le agevolazioni previdenziali sono praticamente un miraggio per i marittimi: una giungla burocratica sbarra la strada a chi fa domanda. Il presidente della Regione Claudio Burlando per il prossimo 18 maggio, ha convocato un tavolo con i lavoratori, sindacati, parlamentari, Autorità portuale, Inps e Ipsema (l’ente previdenziale dei marittimi) con l’obiettivo di fare pressing sul governo per cambiare l’attuale decreto che, ad oggi, rende praticamente impossibile il riconoscimento ai marittimi di quello che gli spetta. Ma non c’è solo questo, accusa la Cgil: «Non vorremmo - sostiene Guido Fassio, segretario Filt - che dietro gli impedimenti burocratici ci fosse la volontà di difendere gli armatori che non vogliono assumersi responsabilità sui rischi legati all’esposizione all’amianto». Accusa rispedita al mittente da Confitarma, l’associazione che riunisce gli armatori privati: «Semplicemente ci vengono chiesti documenti che non possiamo produrre. Una soluzione l’abbiamo sollecitata anche noi, è il governo che deve intervenire, cercando una soluzione politica». La questione, ridotta ai suoi minimi termini, è abbastanza semplice: per ottenere i benefici previdenziali legati all’esposizione all’amianto, è necessario che i lavoratori producano un curriculum fornito dall’armatore che attesti l’esposizione continuativa all’asbesto. Una cosa praticamente impossibile da ottenere per lavoratori che hanno prestato servizio per diverse compagnie, alcune magari estere, a bordo di navi in gran parte già demolite. Anche perché, accusa il sindacato, gli armatori non vogliono rilasciare dichiarazioni che attestino l’esposizione all’amianto per non correre il rischio di doversi sobbarcare, in caso di malattie professionali, parte dei costi di assicurazione. Ma, spiega Confitarma, se gli armatori rilasciassero una dichiarazione del genere, dichiarerebbero il falso perché «possiamo attestare che sulle navi c’era l’amianto, non l’esposizione continuativa. è una cosa impossibile da verificare ad anni di distanza». Ad ogni modo, le domande presentate, e inevase, sono al momento trentamila.

 
 

ID: 11198  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: mercoledì 13 maggio 2009 Ore: 14:51

Tirrenia: tregua con i sindacati, Matteoli vede regioni
Si è concluso con una tregua almeno temporanea il primo round del ministro dei Trasporti Altero Matteoli con i sindacati sul nodo Tirrenia. Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Federmar hanno incassato l´impegno del ministro ad esplorare tutte le strade per reperire i 46 milioni di euro necessari ad evitare tagli all´ occupazione e alle linee del gruppo di navigazione pubblico. Oggi pomeriggio Matteoli vedrà i presidenti delle regioni ai quali probabilmente chiederà un contributo di risorse, mettendo a
disposizione, a quanto appreso, una quota del fondo a disposizione del
dicastero. "Siamo moderatamente tranquillizzati dall´impegno forte manifestato
dal ministro e dal fatto che ogni ipotesi di tagli per il 2009 sembra
scongiurata", ha detto al termine dell´incontro il segretario generale della
Uil Trasporti Giuseppe Caronia. Il ministro dovrebbe riconvocare le
organizzazioni sindacali la settimana prossima per fare il punto sull´esito dei
colloqui con i governatori delle regioni interessate e sulla tempistica del
bando di privatizzazione di Tirrenia al quale Fintecna starebbe comunque già
lavorando."Nessun decreto sui tagli è stato ancora firmato e comunque verrà
prima avviato un tavolo di confronto con i sindacati, ci ha assicurato
Matteoli", ha detto il segretario nazionale Filt Cgil Roberto Scotti,
sottolineando la richiesta da parte dei rappresentanti dei lavoratori di un
tavolo al quale siedano, oltre al Ministero dei Trasporti, anche i dicasteri
dell´economia per il bando di gara, e quello del lavoro per la arte degli
eventuali ammortizzatori sociali. "Sarà inoltre indispensabile conoscere il
piano industriale del possibile acquirente", ha aggiunto Scotti.Davanti alla
sede del dicastero delle infrastrutture e trasporti circa un centinaio di
lavoratori della Tirrenia ha manifestato stamattina per tutta la durata dell´
incontro con bandiere e striscioni.Metropolis 13/5/09


ID: 11191  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: martedì 12 maggio 2009 Ore: 18:24

Borriello sostiene
la manifestazione
del 14 maggio 2009

L'Amministrazione comunale vicino all'Or.S.A. Marittimi
“L’Amministrazione comunale è particolarmente vicina all’Or.S.A. Marittimi di Torre del Greco nell’affrontare la questione della possibile privatizzazione della Tirrenia. Nello specifico sostiene la manifestazione del 14 maggio 2009 che si terrà nel porto di Civitavecchia, presso Fortezza Michelangelo”. Così Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco. “Una iniziativa – prosegue - volta ad invocare l’attenzione degli organi istituzionali preposti affinché sia prestato il doveroso e massimo ascolto alle voci di tantissimi lavoratori che da anni vivono ed affrontano sacrifici durissimi per difendere unicamente il proprio posto di lavoro”. “In questa ottica – conclude Borriello - auspico che le istituzioni competenti, centrali e territoriali, si dimostrino sensibili nell’affrontare una problematica che arreca non poche tensioni sociali ed economiche a gran parte del comparto marittimo di Torre del Greco”.la torre 1905 12/5/09


ID: 11190  Intervento da: camillo scala  - Email: doncamillo57@libero.it  - Data: martedì 12 maggio 2009 Ore: 17:58

Caso Tirrenia, terminata la protesta del marittimo di 35 anni, originario di Torre del Greco, che questa mattina si era arrampicato su un pennone del traghetto Bithia, ormeggiato nel porto di Genova. La protesta contro i possibili tagli delle tratte tra Genova e la Sardegna. L'uomo si era messo un cappio al collo e aveva srotolato uno striscione contro la privatizzazione della compagnia di navigazione. L’uomo è stato convinto a scendere dal pennone poco dopo le 14. «Dietro Tirrenia ci sono centinaia di lavoratori che guadagnano 1300 euro al mese – ha dichiarato dopo essere sceso dal pennone – la privatizzazione significherebbe taglio di posti di lavoro e taglio delle linee». Ricadute anche sugli utenti? «Certo, perché se una nave non è abbastanza piena i privati fanno presto: dicono che c’è un guasto e non partono. Funzionerà così». Domani a Roma incontro tra enti locali, governo e sindacati sul futuro della compagnia di navigazione. I lavoratori chiedono chiarezza sugli effetti della futura privatizzazione. Intanto il consiglio regionale della Liguria ha approvato all'unanimità un ordine dei giorno sul caso Tirrenia con cui impegna la giunta ad attivarsi per la tutela dei lavoratori e la salvaguardia dei collegamenti tra Genova e la Sardegna.">


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