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LA SITUAZIONE
A TORRE DEL GRECO
 

La situazione generale a Torre del Greco e piuttosto stazionaria, anche se alcuni fatti nuovi si sono verificati negli ultimi anni. Il caos presente gia nel 1990 - e che si sperava essere solo transitorio - oggi lo troviamo ben radicato nei comparti approvvigionamento del grezzo e vendite, essendo sempre piu perturbati da attività anomali e spesso ”in nero”. La produzione e, quindi, le vendite sono inquinate da un evidente mercantilismo, che basandosi sulla quantità dei manufatti, dimentica la qualità, da sempre riconosciutaci nel mondo. 
L’ASSOCORAL (Associazione produttori di corallo, cammei ed oreficeria) nei suoi quasi trent’anni di vita ha sempre operato per tenere alta 1’immagine della ”Città del Corallo”. Le varie Mostre, Convegni, Seminari (New York, Montecarlo, Basilea, Vicenza, Milano, S. Margherita Ligure ed altre) hanno sempre riportato successi più che lusinghieri, richiamando 1’attenzione di un pubblico non soltanto di settore. Attualmente 1’Associazione, che e presieduta dal Dr. Mauro Ascione (rappresentante di una delle più antiche Aziende torresi) e impegnata, tra 1’altro nella soluzione di un problema, a dir poco, vitale della nostra attività: il reperimento del corallo grezzo. Essa ha promosso un’iniziativa tendente ad avere una legge che ripristini la pesca da superficie nel Mediterraneo, con la tutela dell’habitat marino. 
Tale legge dovrebbe comprendere una seria ed attenta perlustrazione dei nostri fondali, da parte degli Organi competenti, per la localizzazione di banchi e giacimenti, e disciplinare poi la pesca con le ”coralline”, 1’ultima delle quali e stata venduta e giace, perché inutilizzabile a Capo Verde. L’esperienza della marineria torrese, formatasi in centinaia di anni, non va dimenticata bensi tenuta in vita. Riavere una piccola flotta di ”coralline”, dotate di nuovi strumenti, e 1’unico modo per garantire il necessario approvvigionamento di materia prima, da circa 15 anni affidata solo ai sub.
Questi uomini coraggiosi, che si immergono ad una profondità massima di 100 mt., non possono che riportare una quantità minima di corallo; tale e il motivo per cui il costo del grezzo e in costante ascesa, eccessivo soprattutto per le piccole imprese, vero nerbo del nostro artigianato. D'altra parte solo le "coralline" possono raggiungere quei banchi (fino ai 300 mt.) che costituiscono la reale consistenza della risorsa corallo sui fondali marini. Obiettivo dell'Assocoral e, inoltre, portare la ricerca scientifica del corallo a Torre del Greco che, oltretutto, darebbe una ulteriore possibilità di sviluppo e, quindi, dei livelli occupazionali. 
Va ricordato che la nostra Associazione è Membro del Consiglio Nazionale della CONFEDORAFI. Ad una scuola per 1'insegnamento della lavorazione del corallo e delle conchiglie, non si e mai pensato anche se di occasioni per dotare la Città di istituzioni legate alla nostra tradizione corallara ne abbiamo perdute. Basti ricordare il Palazzo del Marchese Caracciolo di Castelluccia (noto come la Castelluccia"), che prima di essere demolito, per oltre mezzo secolo ha ospitato 1'Istituto Tecnico Professionale D. Colamarino. Questo secolare palazzo, stupendo per la superba architettura oltre che per la posizione protesa verso il Golfo, con il suo digradante lungo viale di accesso, circa cinquant'anni fa venne completamente cancellato dal territorio per la somma di L. 30 milioni; oggi ogni Torrese può ammirare... al suo posto, uno dei tanti agglomerati di cemento. 
Eppure gli Amministratori locali dell'epoca dovevano conoscerne 1'importanza storica e tradizionale legata al nostro passato perché fosse ritenuto intoccabile! Quale migliore destinazione poteva esser data a quella che, tra 1'altro, era stata la prima Fabbrica di corallo se non un Museo o una Scuola del corallo? Potremmo, anzi, dire che ciò avrebbe costituito il naturale proseguire 1'opera di addestramento che un francese, P.B. Martin, aveva introdotto a Torre agli inizi del secolo scorso. Ma la Città dal 1996 ha nuovamente la sua Scuola dove i giovani possono imparare i 

IL MUSEO LIVERINO
Quando le cose sono talmente preziose non si riesce più a quantificarle in danaro. Il Museo Liverino, infatti, ha un valore che va al di là del potere del danaro. Un tesoro unico nel suo genere che testimonia storia, arte, cultura, gioia, dolore e le cose nobili dell'animo umano!





Oggi la collezione di preziosissimi manufatti di coralli e cammei supera il migliaio di pezzi. E' la collezione più importante del mondo. Il museo è scavato 6 metri sotto le rocce vesuviane.
Non meno preziosa è l'opera cartacea di Basilio Liverino "Il Corallo", oggi nella sua quarta edizione e tradotta in quattro Lingue, pregna del più esaltante amore per il corallo, stilata con la massima competenza tecnica e storica dell'argomento; profondo conoscitore, l'autore,  di quest'arte applicata unica al mondo, la quale, malgrado le tecnologie, rimane a misura d'uomo, nel phatos creativo più intenso, nel contatto epidermico, trattile, pneumatico con la materia.