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        FAVOLA L'inizio profuma di favola. C'é anche un re, secondo copione. Siamo
        nell'ultimo decennio dell'Ottocento, il re visita una base militare in
        Sardegna e all'improvviso si trova davanti, in ginocchio, un marinaio
        del picchetto d'onore. "Maestà - dice il giovane tutto d'un
        fiato e in dialetto napoletano - non ho ancora vent'anni, ma già ho
        moglie e due figli e lavoro il corallo da quando avevo sette anni. 
        Ora ho un piccolo laboratorio a Torre del Greco e mia moglie non ce la
        fa a tirarlo avanti e se Vostra Maestà non mi manda a casa sarà la
        rovina ed i miei figli patiranno la fame".
 Colpito e divertito, come nelle favole, il re lo esenta dal servizio
        militare e lo rimanda a casa. Basilio Liverino torna a Torre del Greco,
        riprende il lavoro, acquista una corallina e, come si usa dire, getta le
        basi dello sviluppo aziendale. Ora, in questo travagliato 1994,
        l'azienda compie un secolo di vita; e c'é di nuovo un Basilio Liverino
        men che ventenne a prestare servizio militare in Marina. E' la quinta
        generazione di una dinastia di corallari che a contribuito non poco al
        mito di Torre del Greco. Finito il militare, andrà a Taiwan e in
        Giappone a farsi le ossa e a imparare bene il mestiere del padre
        Vincenzo, del nonno Basilio, del bisnonno Vincenzo e del trisavolo
        Basilio. Se avrà un maschio, non dovrà affannarsi a trovargli un nome.
        La Basilio Liverino ha deciso di sottolineare il centenario con molta
        sobrietà, quasi con pudore. Una citazione grafica della carta da
        lettera e nei biglietti da visita, una mostra di coralli artistici a
        Vicenzaoro 2, intitolata "il mare dei re" e patrocinata dal
        club degli orafi, un esposizione di pezzi napoletani e torresi del XIX
        secolo nelle vetrine dell'Ambroveneto di Vicenza, nei mesi di Luglio e
        Agosto.
 "La storia stessa della nostra famiglia - dice Basilio
        Liverino, ottantenne, idee e carisma da vendere - ci porta a
        privilegiare la concretezza del lavoro rispetto alla retorica delle
        celebrazioni".
 Di storia si parla spesso nella moderna sede della Liverino,
        circondata da pini marittimi e sovrastata dal Vesuvio; e bisogna
        ripercorrerne le tappe fondamentali per capire la realtà di questa
        azienda centenaria e immaginarne il futuro possibile.
 Uno dei figli del fondatore, Vincenzo, introdusse la lavorazione dei
        cammei e quella del corallo asiatico, importato dal Giappone. Fu un
        successo. Quando morì, prematuramente, nel 1949, quattro anni prima del
        padre, l'azienda contava 50 dipendenti.
 Il giovane Basilio prese le redini dell'azienda paterna e la gestì
        insieme con i tre fratelli Giuseppe, Roberto e Vittorio, il primo e il
        terzo ancora attivi nel settore. La collaborazione si interruppe agli
        inizi degli anni settanta.
 Basilio proseguì da solo nell'ampliamento dell'attività, della
        produzione e dei mercati, consolidando definitivamente il prestigio
        della società anche con importanti iniziative culturali.
 Basilio Liverino è tuttora a capo dell'azienda nella quale lavorano i
        suoi tre figli: Vincenzo, direttore delle Vendite in Italia e
        all'estero, Naria Carmela, responsabile dell'ammini- strazione, ed
        Elvira, impegnata nel laboratorio. I collaboratori diretti sono oltre
        trenta, venti gli operai; quelli esterni sono sessanta tra corallari,
        cameisti e orefici.
 La "Liverino" distribuisce in tutto il mondo: Giappone, stati Uniti,
        Australia, Germania, Austria, Spagna, Francia, Svizzera, ex Cecoslo-
        vacchia, Paesi Scandinavi, Ungheria, Romania e Russia.
 |  Prima generazione: Basilio
  Seconda generazione: Vincenzo
  Terza generazione: Basilio
  Quarta generazione: Vincenzo
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