Rivista Marittima - Flavio Russo - L'oro rosso di Torre - Pag. 6 |
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11 - Scorcio del Circeo, altra località dove si pescava il corallo nel Medioevo. 12
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Monte Argentario, altra località ancora dove si pescava il corallo
sempre nel Medioevo. E
temerariamente lungo le temutissime coste nordafricane, viste all'epoca
come limite degli inferi.In nessun caso la presenza del corallo sembra del
tutto ignota, ma non per questo a portata di mano dei pescatori. Si
sapeva, perfettamente, dell'esistenza di un isolotto denominato Tabarca (22),
a ridosso della costa tunisina, su cui una colonia genovese prosperava
pescando il corallo dei paraggi. E si sapeva, altrettanto
dettagliatamente, che le sponde rocciose meghrebine ne pullulavano,quasi
un facile tesoro alla discrezione dei primi cercatori.
13-Scorcio della costa dagli spalti della fortezza
di Tabarca. Ma
si sapeva, pure e più precisamente,dei terribili rischi che la contiguità
di quei banchi con le più tristemente celebri basi corsare barbaresche (23)
rappresentava per gli incauti violatori. Per decenni il bilancio tra la
prospettiva di lauti profitti e quella di una interminabile schiavitù
valse a scoraggiarne la frequentazione, ma alla fine la temerarietà dei
corallari, e dei torresi in particolare, superò ogni sensata remora. |
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- Santuario della Madonna dell’Arco: ex voto offerto nel 1600 da due
marittimi della penisola sorrentina, finiti schiavi dei Barbareschi. |