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Il Vesuvio è un vulcano attivo. Si trova 10 km a est sud - est di Napoli è separato dal golfo di Napoli da una stretta striscia costiera pianeggiante.
È composto da lave e detriti, è poligenico, cioè si è elevato grazie a varie eruzioni successive. Si origina come vulcano insulare nell'insenatura marina che nell'Eocene penetrava entro i rilievi calcarei dell'Appennino Campano, si unì alla terraferma nel Pliocene, a causa un forte sollevamento delle terre e di abbondanti colate laviche e di altri materiali piroclastici che avrebbero portato il cono a circa 2300 m. Dopo di che una forte eruzione verificatasi in tempi preistorici lo avrebbe accorciato ad un'altezza simile a quella attuale, lasciandovi alla sommità un enorme cratere di esplosione e di sprofondamento. La sua prolungata attività si può suddividere in almeno quattro grandi fasi, caratterizzate da lave di acidità sempre inferiori (trachiti, orvietiti, ottavianiti e vesuviti): la prima, probabilmente all'inizio del Quaternario, la seconda tra il 6000 e il 3000 a. C.; la terza fino a 2000 anni fa, la quarta, che ebbe inizio con la disastrosa eruzione del 79 d. C. Attualmente l'imponente apparato vulcanico, che è uno dei pochi della Terra del tipo "a recinto", è formato da due coni sovrapposti ma non concentrici, in quanto il più recente, il cosiddetto Vesuvio vero e proprio (1279 m) si è formato nell'ambito del più vasto cratere del vulcano precedente, il Monte Somma 1132 m, ma in posizione eccentrica: con l'asse eruttivo spostato di circa 250 m a sud ovest rispetto a quello del vulcano più antico. Il Vesuvio presenta un diametro di ca. 4 km e una circonferenza di 11 km con un anello ben visibile in direzione nord ed est, mentre a sud e a ovest la cerchia del Monte Somma si fonde e si confonde con i versanti del Vesuvio, che vi si è sovrapposto in età relativamente recente. Il colle del Salvatore, sul quale sorge a 609 m di quota l'Osservatorio Vesuviano è l'unico residuo del tratto ovest del recinto del Monte Somma. Tra le parti rimaste di tale ampio recinto, che assumono l'aspetto di un gigantesco anfiteatro, e il cono del Vesuvio si apre una vallata di particolare aspetto, lunga quasi 5 km, denominata Valle del Gigante: che si suddivide in due parti: Atrio del Cavallo ad ovest e Valle dell'Inferno a est.

L'attività vulcanica, in epoca storica, ebbe inizio nel 63 d. C. con l'eruzione del 5 febbraio, descritta da Seneca, che fu rovinosa per Pompei, Ercolano, Stabia, Napoli e Nocera. La spaventosa eruzione del 79 d. C., descritta da Plinio il Giovane in due lettere indirizzate a Tacito (nel 106 circa), travolse ancora tutte le città poste ai piedi del vulcano coprendole di lapilli e ceneri, specialmente quelle a sud e a est, o con torrenti di fango quelle site a sud - ovest. Nel 202 e nel 472 furono nuovamente sepolte da lapilli e ceneri le città che andavano sorgendo, fra le quali Pompei. Altre disastrose eruzioni ebbero luogo nel 685, nel 993, nel 1036 e nel 1139, dopo di che si ebbe un lungo periodo di quiete fino al 1631, quando, il 16 dicembre, un'eruzione catastrofica distrusse tutti i centri abitati risorti ai piedi del vulcano. Varie altre eruzioni si susseguirono nel corso dei secoli: secolo XVII (1660, 1682, 1685, 1689 e 1694), XVIII (1707, 1767, 1779, 1794, che distrusse Torre del Greco) e XIX (1805, 1822, 1855, 1858, 1861, 1872, 1895). Le eruzioni più recenti risalgono al 1906, al 1929 e al 1944. Al momento il Vesuvio è in fase di quiescenza con manifestazioni di fumarole all'interno e all'esterno del cratere.

L'area vesuviana, le pendici del Somma - Vesuvio sono fertilissime, così si spiega, da sempre, il legame della popolazione a queste terre vulcaniche nonostante il continuo pericolo. Ai piedi del vulcano oltre alla nostra città Somma Vesuviana (che forse ha dato il nome al monte Somma), sorgono vari centri abitati, i maggiori sono: Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Boscotrecase, Boscoreale, San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, e Sant'Anastasia; sono collegati tra loro dalla ferrovia circumvesuviana, a scartamento ridotto. Dal versante occidentale, da Ercolano, sale una strada panoramica che, dopo aver toccato l'osservatorio, si biforca in due rami: uno raggiunge la stazione inferiore della seggiovia (ora inattiva), che da 754 m conduce ai 1158 m dell'orlo del cratere; l'altro si arresta a 1017 m di quota, da dove si diparte un sentiero che conduce, in circa mezzora, al cratere . Un'altra strada, proveniente da Boscotrecase, sale sul versante sud fino a 1040 m, poco sotto il cratere principale, anche qui c'è un sentiero che porta al cratere. La vecchia funicolare, che seguiva più o meno il tracciato dell'attuale seggiovia, fu distrutta dall'eruzione del 1944.