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IL VESUVIO

In auto il Vesuvio è raggiungibile fin quasi sulla sommità del cratere: ciò non toglie che molti siano i sentieri da percorrere a piedi per godere delle bellezze naturali. Alcuni itinerari attraversano la Riserva Forestale Tirone-Alto Vesuvio che, però, non è aperta al pubblico (per visitarla, occorre chiedere un permesso al Corpo Forestale dello Stato a Caserta).
Diamo di seguito alcuni riferimenti che possono essere utili per organizzare una visita al vulcano: Cai di Napoli; Gruppo Visite Guidate di "Quaderni Vesuviani" di San Giorgio a Cremano; Guide Alpine della Campania di Ercolano.
Girando in macchina è possibile vedere le colate laviche del 1872, 1831 e 1794 passando per l'autostrada Napoli-Salerno, tra il casello di Portici e Torre Annunziata. Passando per la strada Ercolano-Vesuvio si attraversano le lave del 1858. Non si dimentichino poi le visite agli scavi archeologici di Pompei e Ercolano.

Visto da lontano, coi suoi dolci pendii e la sua placida forma sembra creato apposta per fare Napoli la più armoniosa città del mondo; ma basta osservarlo dall'alto per rendersi conto della sua terribilità.
formidabil monte sterminator vesevo lo definì il Leopardi: e infatti, come tutti i vulcani, il Vesuvio è un distruttore. Con l'unica particolarità di essere il più metodico vulcano del mondo. da quella prima eruzione, di cui abbiamo notizia nel 79 d.c. che distrusse. se ne contano fino ai giorni nostri una cinquantina. L'ultima risale al 1944, dopo di che il Vesuvio ha smesso di fumare. ma anche senza il suo pennacchio svettante è sempre un vulcano; e questo suo minaccioso cratere, che misura 700 metri di circonferenza, basta a scoraggiare chiunque tentasse di avvicinarsi troppo. Ben più esteso ma meno pericoloso del Vesuvio, è invece il cratere di monte somma con i suoi 75 km. di circonferenza lungo il quale corre la ferrovia Circumvesuviana.
il Vesuvio vero è proprio. per questo il Vesuvio è un vulcano a recinto. la valle da paesaggio dantesco che separa i due coni è detta l'atrio del cavallo.
un'altra valle, ancora più paurosa, e' chiamata la valle dell'inferno. Composto di enormi massi di lava solidificata, di rocce cristalline, di pomice con cristalli di feldspato, di basalti leucitici, di tufo pipernoide, dalle sue radici si ricava quella terra indispensabile per le malte, che è la pozzolana. sulla cima del crinale che congiunge il monte somma col Vesuvio ma ben protetto è situato l'osservatorio meteorologico vesuviano, il primo sorto in Italia dopo l'Inghilterra, la Francia e la Russia.
Il poeta latino marziale dice che ai suoi tempi, i vigneti si arrampicavano fino al cratere. si credeva infatti spento tanto e' vero che Spartaco e i suoi seguaci vi si accamparono.