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IL PARCO
NAZIONALE
DEL VESUVIO

E' chiaro che il Vesuvio ed il suo parco nazionale sono patrimonio italiano e non di Torre del Greco. Siccome, però, che Torre del Greco il Vesuvio ce l'ha come cappello, e la nostra città è oramai invasa dal cemento con sparute aree di verzura, ci sentiamo orgogliosi di avere ad un tiro di schioppo questo Parco che, purtroppo poche vesuviani hanno visitato.
Seguono alcune notizie e foto di repertorio, materiale sommario di ricerca che darà almeno l'idea della cosa. 
Chi volesse approfondire utilizzi i motori di ricerca perché le notizie sono sparute e frammentate sulla rete.
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Nel caso del Parco Nazionale del Vesuvio i compiti e le valenze si fanno decisamente più ampie tenendo in conto il fatto che si tratta di dover difendere e valorizzare il vulcano più famoso del mondo, ma, nel contempo, anche uno dei cinque vulcani più pericolosi al mondo per la fortissima conurbazione urbana che negli anni si è andata formando intorno ad esso, irrispettosa delle leggi che proibivano la realizzazione degli edifici.
Il Parco Nazionale del Vesuvio rappresenta quindi un'anomalia nel panorama dei Parchi naturali europei, una sorta di scommessa dell'ambientalismo mondiale tesa a recuperare la selvaticità e il fascino del Vesuvio e del Monte Somma, strappandoli all'incredibile degrado cui erano pervenuti e restituendoli al godimento delle attuali e future generazioni, a cui, in ultima analisi, appartengono.Il Parco Nazionale del Vesuvio nasce ufficialmente il 5 giugno 1995. Viene istituito al fine di conservare le specie animali e vegetali, le associazioni vegetali e forestali, le singolarità geologiche, le formazioni paleontologiche, le comunità biologiche, i biotopi, i valori scenici e panoramici, i processi naturali, gli equilibri idraulici e idrogeologici, gli equilibri ecologici.
Le finalità vanno anche all'applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali; alla promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili; alla difesa e ricostituzione degli equilibri idraulici e idrogeologici.