Il
doppio
segreto
di Raffaele Iovine
Magritte
René, pittore surrealista specializzatosi nell’Accademia di
Belle Arti di Bruxelles. Dal modo di vivere misterioso e
tormentato. Egli gode di una fama internazionale e dal 1951 al
1953 è impegnato nella grande decorazione del Casino di
Knokke-Le-Zoute, Le Domaine enchanté, che sintetizza tutti i temi
della sua poetica.
Nel "doppio segreto" ancora una volta il pittore
interroga quella che noi chiamiamo realtà. Sullo sfondo di un
paesaggio marino, il viso impassibile di un uomo (odi un manichino
di cera?) è stato tranciato e spostato lateralmente. La
lacerazione mostra una spaccatura profonda, molto diversa dal
volto liscio, senza espressione né sguardo, che la dissimulava.
|
Il doppio segreto - 1927 - Museo Nazionale d’Arte
Moderna - Parigi, olio su tela cm114 x 162.
Opera di René Magritte, il principale rappresentante del
Surrealismo belga
La maschera è stata proprio strappata, ma ciò
che celava è ancora più misterioso e si rimane perplessi davanti
a questa ampia cavità dalle pareti umide e scure, avvinta da
sonagli (probabilmente legati a ricordi infantili e che ritornano
spesso nelle opere del pittore. Magritte svela il baratro che
separa l’essere dalla sua apparenza e conferma che la realtà
resta enigmatica. Bisogna
diffidare delle apparenze, non è vero
solo ciò che appare, ma è vero ciò che è nel suo insieme: le
sembianze e l’essenza, la scorza e la polpa. |
Arte
e follia
Ricordando
Franco Basaglia
Un
regista rivisita l’opera del padre dell’Antipsichiatria |
"Chi
dunque
curerà coloro
che si
ritengono
sani?"
Seneca |
Basaglia
che tiene una riunione con i suoi collaboratori disteso sotto un
tavolo. Basaglia che serve a tavola i suoi pazienti.
Che balla ad una loro festa malgrado il piede ingessato, per
"festeggiare la vita". Basaglia che accompagna i degenti
a fare un giro in aeroplano sopra Trieste.
Sono alcune delle scene di La seconda ombra, il film che il
regista Silvano Agosti si accinge a girare per ricordare il lavoro
di Franco Basaglia, colui che ha rivoluzionato l’approccio ai
problemi psichici.
Agosti era amico personale di Basaglia e nel 1975 documentò, con
una cinepresa amatoriale, proprio quel volo su Trieste. Ora, a
ventidue anni dalla scomparsa dello psichiatra, ed a poco tempo
dall’uscita delle Lezioni Brasiliane, |

ha deciso di dedicargli un
lungometraggio. |
Le
riprese dureranno due settimane, la pellicola avrà come
protagonista Remo Girone, ed il regista, per meglio compenetrarsi
nell’argomento, condividerà per
due mesi l’esistenza con i pazienti dell’ospedale
psichiatrico di Trieste, 200 dei quali reciteranno nelle riprese
(ci saranno anche dei pazienti di Basaglia ancora superstiti). Non
mancheranno, per far comprendere la differenza, sequenze dedicate
ai metodi della psichiatria tradizionale, quella ante Legge 180:
lobotomie, macchine per elettroshock che ogni tanto ammazzavano
qualcuno (ma tanto erano matti e chi ci faceva caso), pazienti
legati al letto per anni.
"Toglietevi il camice, la gente deve capire chi è il medico
da come si comporta, non dalla divisa" esortava Basaglia i
giovani medici. La sua lezione è forse tutta qui. |
|