pag. 2

Il Treno 8017

 Balvano, 3 marzo 1944

30 morti torresi

Pagina 02

3 marzo 2002.  Balvano ricorda
 La tragedia dimenticata

Oggi, 3 marzo 2002, ricorre

l'anniversario del disastro

ferroviario del '44 in cui morirono

oltre 600 persone. E ancora ci

sono dubbi sulle responsabilità.

Colpa degli americani che

sovraccaricarono il treno

o inevitabile fato?

di Simone Navarra

        

        

Cappella a Balvano.

"Spero che un giorno venga sollevato il velo  su un fatto tanto grave. E forse alle famiglie delle vittime dopo tanto tempo basterebbe che le Ferrovie e il ministero della Difesa deponessero un mazzo di fiori. Basterebbe quello".

Gennaro Francione

Gennaro Francione, di Vincenzo,  è nato a Torre del Greco.  E' Consigliere della Corte di Cassazione, scrittore e artista. La foto della cappella di Balvano è stata eseguita dal cugino,  Gennaro Francione di Carlo. 
Vincenzo e Carlo erano figli della signora Giulia Brancaccio, vittima del disastro del Treno 8017.
 (vedi pag. 14).

Balvano oggi

Balvano, antico piccolo centro lucano notevolmente danneggiato dal sisma del 23 novembre 1980. L'effetto devastante del tremore della terra causò decine e decine di vittime e reso impossibile il recupero di molti antichi edifici andati irrimediabilmente distrutti. Tre interessanti strutture con sorti diverse oggi sopravvivono al terremoto/80:

Notizie storiche e dati demografici

Il Paese sorge lungo il bacino del Sele, alle falde Nord-Occidentale del monte La Rotonda e si concentra per la maggior parte alle pendici del castello costruito nei sec. XI-XII.

Balvano proviene dal nome di un  feudatario normanno molto potente. Come la maggior parte dei Paesi lucani, il feudo passò nelle mani dei vari feudatari che dominarono l'Italia meridionale. In epoca moderna il Paese fu dominato da poche famiglie legate al clero che, sfruttarono la miseria e l'ignoranza della popolazione composta da contadini e pastori. 

Con la rivoluzione francese e gli ideali di fraternità e libertà, i balvanesi sperarono di migliorare le loro condizioni economiche ottenendo terre. Presto vennero delusi così divennero anti-borbonici con l'arrivo dei francesi a Napoli. Proprio Murat, infatti, nominò il parroco Don Fabrizio Pacelli, giudice di pace di Balvano. Nel 1799 la maggior parte del clero locale costituì il governo repubblicano, eleggendo presidente il sacerdote Michele di Jacovo, il quale organizzò insieme al popolo manifestazioni intorno all'albero della libertà. Nell' '800 Balvano divenne sede di riunioni settarie aderenti alla carboneria. Il malessere dei contadini sembrò placarsi con l'arrivo di Garibaldi.

 Successivamente, boicottata l'assegnazione delle terre da parte della borghesia, i balvanesi accolsero in trionfo l'arrivo del brigante Crocco nel 1861 e dei suoi luogotenenti, ma anche questo evento non portò miglioramenti.

ABITANTI : 2030 (ultimo censimento)
Altitudine : 425 MT s.l.m.