Il volume delle Prime rime, pubblicato a Napoli nel
1902, raccoglie 128 poesie composte tra il 1896 e il 1900, dai
diciannove ai ventitré anni. I temi più ricorrenti sono l'amore e la
donna, la tristezza o il dolore, il desiderio di gloria, il senso della
morte e del mistero, la città natale (paesaggi, uomini e cose). Il tono
è molto vario: ora intimistico-sentimentale, ora ironico-galante, ora
scherzoso o apertamente umoristico, ora quasi crepuscolare e
colloquiale, ora classicheggiante e retorico, ora popolareggiante (vedi
per esempio le ballate, originali o tradotte).
In queste poesie giovanili è facile cogliere l'eco - talora esibita - di
recenti letture poetiche: a parte i classici italiani piu noti,
occorrerebbe fare i nomi, volta per volta, di Carducci e D'Annunzio, ma
soprattutto di Pascoli e di Graf; senza dimenticare Aleardi e Zanella, e
i "carducciani", o gli "scapigliati" o Guerrini. Ma è evidente anche,
nel giovane autore, una frequentazione non superficiale della
letteratura europea, unita a una solida formazione umanistica: nel
volume compaiono 27 traduzioni, più o meno libere, da autori tedeschi
(Goethe, Heine, Uhland, Vogel), francesi (Sainte-Beuve, De
Musset, Gautier,
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Milleroye), angloamericani (Longfellow),
spagnoli (Calcano); due poesie sono tradotte dall'Anthologie
japonnaise di Leon Rosny e nove liriche da Anacreonte (a parte
riecheggiamenti e "citazioni" da Orazio, da Catullo e dalla Bibbia).
La consonanza con la coeva cultura europea è confermata anche dal gusto
per l'esotismo (vedi per esempio - in significativo collegamento con il
"giapponismo" di fine secolo - l'interesse del giovane poeta per il
Giappone, documentato dalle citate traduzioni dall'Anthologie japonnaise
del Rosny, e che ritroveremo anche in un sonetto inedito negli anni
1911-15, Il Giappone).
Delle Prime rime si offre qui una selezione abbastanza
ampia (53 poesie sul totale di 128), condotta col proposito di non
seguire un criterio esclusivamente estetico (presentare "le più belle
pagine"), ma di documentare anche la varietà dei registri e dei toni,
la
pluralità delle influenze o affinità tematiche, stilistiche o metriche,
il molteplice orientamento di una sperimentazione poetica certo
giovanile ma dagli esiti a nostro parere non trascurabili.
Armando Maglione |