Fabularum liber primus (1930)

X. AVARUS MORIENS ALTER

Sacerdos venit ad morientem sordidum,
ministraturus religiones ultimas,
quem cum peccatis abluisset omnibus,
unum reliquit mors quod lueret proxima.
Nam cum rogasset iam daturum spiritum,
an cristianus oleo vellet ungier
sacro, ille numquid petiit foret impendii,
cumque accepisset oleum gratuito dari:
"Unge igitur," inquit "unge quantumvis mei".

 

XI. CAUPO ET RUSTICUS

Sola qui crassa gerunt, non subtili rusticos
carere ingenio campana monet fabula.
Duobus pro ovis cum quaesisset quindecim
caupo libellas, admiranti rustico:
"Quid miraris?" ait "nonne mihi pullos duos
dedissent ova? hi non, gallinae, ova? Aestima
ex illis quanto maius habuissem lucrum".
Negat ruricola pretium iniquum solvere;
obdurat caupo: venit res ad iudicem.
Die statuta, causae studio serius
adest agrestis, poscens et veniam morae:
"Vix" inquit "sevi coctas, in agello, fabas".
Irridet caupo: "Coctae num veniunt fabae?"
Et is: "Sic cocta pullos ovra excluderent!"
Sententia mulòatur caupo bis decem
ovis, cohortis quanti venissent suae,
fabaeque coctae cedunt in proverbium.

10. L'ALTRO AVARO IN PUNTO Dl MORTE

Si recò un sacerdote da uno spilorcio in punto
di morte ad impartirgli l'estrema unzione. Un solo peccato, dopo averlo da tutti gli altri assolto,
lasciò da cancellare alla morte imminente.
Gli aveva chiesto, mentre stava ormai per spirare,
se volesse essere unto, da cristiano, con l'olio
santo; e lui s'informò se costasse qualcosa,
e, saputo che l'olio veniva dato gratis,
"Ungimi dunque," disse "ungimi quanto vuoi!"


11. L'OSTE E IL CONTADINO

Che i contadini calzano scarpe grosse ma fino
hanno i1 cervello, insegna questa campana favola.
Un oste aveva chiesto per due uova soltanto
ben quindici monete. Allo stupito zotico
disse: "Che c'è di strano? Non mi avrebbero dato
le uova due pulcini? Non mi avrebbero dato,
questi, da galline, uova? Pensa un po' che guadagno
molto più grande avrei potuto ricavarne".
Il contadino dice che non vuole pagare
un prezzo così ingiusto. Ma l'oste tiene duro.
Finisce in tribunale la faccenda. Nel giorno
fissato per l'udienza, si presenta più tardi
a bella posta, e chiede scusa per il ritardo,
il contadino. Dice: "Ho appena seminato
fave cotte nell'orto". L'oste lo prende in giro:
"Forse le fave cotte vengon su?" Lui ribatte:
"Così dalle uova cotte nascessero pulcini!"
Con la sentenza l'oste è condannato a venti
uova di multa, al prezzo di vendita del suo
pollaio. Ed in proverbio passan le fave cotte.