Italia renata
       L'Italia rinata (1930)
           

Vocem Camille de Capitolio 
clamantis altos ad patriae deos,
  ne perditum culpa nepotum
    Ausoniae iret honos vetustus:

neu militaris gloria sanguine  
adepta pubis ludibrio foret
  stulte neganti factioni
    esse sacram patriam; labanti

nostrae rei neu seditio daret 
mortem; doleret neve diutius
  ignotus in spreto sepulcro
    pro patria cecidisse miles;

audivit aequus Jupiter, et ducem  
periclitanti navigio dedit
  virtute maiorem Camillo,
    indomitoque animo Catone.

Iusses gubernaclum occupat: horridus
pontus quiescit, diffugiunt nigrae
  nubes ab aethra, splendidusque
    sol super urbem oritur Quirini.     

La voce di Camillo che dal Campidoglio  
invocava gli eccelsi dei della patria
affinché non andasse in rovina per colpa
dei discendenti l'antico onore d'Ausonia 

e la gloria guerriera conquistata col sangue 
dai giovani versato non fosse di ludibrio
alla fazione che stolta negava
sacra la patria, e alla vacillante

nazione nostra non desse morte  
la sedizione, e non si dolesse troppo
a lungo il milite ignoto nel negletto sepolcro
d'esser caduto per la patria;

la voce di Camillo udì Giove giusto ed un duce 
dette alla nave in pericolo,
superiore in valore a Camillo
e nell'animo indomito a Catone.

All'ordine, prende il timone: lo sconforto  
mare si placa, fuggono le nere
nubi dal cielo, radioso
nasce il sole sull'urbe di Quirino.