che permangono e anzi sono potenziati in quella latina: basti per tutto ciò il riferimento complessivo ai due Fabularum libri.
Vengono a cadere invece, nei componimenti in latino, i lati più deboli della sua giovanile produzione in lingua (eccessi di intimismo e di sentimentalismo, malinconia di maniera), quelli più legati ai vecchi schemi retorici della poesia tardo-ottocentesca.
Se l'approdo di Giovanni Mazza al latino nasce anche dall'esigenza di dare ordine e autenticità al proprio mondo interiore, l'insieme dei Latina

carmina sembra confermare il maturo equilibrio raggiunto, che il poeta ribadisce e convalida con frequente riferirsi a una 'misura' oraziana esplicitamente riconosciuta come proprio modello di vita. Ma ciò non toglie che sotto la serena compostezza delle forme siano ugualmente avvertibili anche se non esibite, grumi di angoscia repressa che neppure l'alta formalizzazione di una "lingua morta" riesce a sciogliere del tutto o a soffocare.             

                                   Armando Maglione