IL TEATRO
FORMATIVO
Il gruppo è composto da Pierluigi, Silvia D'Istria e Annamaria
d'Amato Pier Luigi Ortiero, che si è avvicinato al teatro
all'età di sette anni, è nato a Torre del Greco e attualmente
dirige il gruppo teatrale "La Mariposa".
Attraverso i corsi che anche quest'anno propone alle scuole
intende perseguire:
1) la razionalizzazione ed il recupero delle potenzialità
espressive, normalmente non utilizzate nel rapporto didattico;
2) la tensione verso la comunicazione con l'altro attraverso il
linguaggio verbale, gestuale, e corporeo.
Scoperto giovanissimo da un grande regista, il compianto Lucio
Beffi, che è stato il maestro di tutta una generazione di attori,
si è rivelato ben presto uno dei più intensi interpreti, tanto
da vincere nel 1955 un concorso alla RAI-TV come attore di prosa e
partecipare al suo primo sceneggiato televisivo "La figlia del
capitano" con Amedeo Nazzari. Ha continuato ad operare come
protagonista nella compagnia de "Il Centro Teatro" di
Lucio Beffi fino a quando, neI 1970 ha dato vita al Gruppo
"La Mariposa", tuttora in attività presso il
"Centro Teatro delle Arti" in Torre del Greco,
inaugurato con "Le Lune di Leopardi" nel 150°
anniversario della morte del poeta.
Ortiero è direttore artistico del Centro nonché primo attore e
regista del Gruppo. Fra i lavori teatrali rnessi in scena, tutti
accolti con favore di pubblico e di critica, sono da ricordare,
sia per l'originale regia che per l'esemplare interpretazione che
ne ha offerto insieme ai suoi attori, nel repertorio in vernacolo
napoletano: "A terra è arreventata Paradiso"
dalla "Cantata dei Pastori" di A. Perrucci; "Malavita"
da " 'O voto" di S. Di Giacono E "'O miedeco de'
pazze" di E. Scarpetta., e nel repertorio in lingua: "Yerma",
"Nozze di sangue" di F. Garcia Lorca, "Aspettsndo
Godot" di S. Beckett, "La Tigre" di M.
Schesgal, "Echpo a Hiroshima" di Gandoni; "Processo
a Gesu" di Fabbri, che ha ripreso più volte sia a teatro
che nelle scuole, offrendolo anche fuori provincia, che, per
vitalità dell'allestimento, risultando "scenicamente
rivoluzionario", ha vinto nel 1985 il primo premio alla 1
rassegna Nazionale " Prernio Diego Fabbri".
Nel luglio del '95 ha partecipato al "Festival delle Ville
Vesuviane" con "Il malefizio della Farfalla"
di F. G. Lorca, che a giudicare dai consensi ricevuti, si avvia a
divenire uno dei lavori piu riusciti del regista. Per l'anno
scolastico '95 /'96 la compagnia "La Mariposa" sta
proponendo alle scuole "Le Lune di Leopardi" in
un nuovo adattamento.
Ortiero crede da oltre trent'anni in ciò che le piu moderne
teorie psico-pedagogiche, ora recepite fortunatamente anche a
livello ministeriale, vanno affermando, e che cioè il teatro sia
uno dei mezzi più effcaci per la crescita e l'educazione dei
giovani e soprattuttto per la loro formazione etico-sociale. Egli
ha già avuto il piacere di operare presso varie scuole torresi
come esperto teatrale e negli ultimi due anni ha organizzato
1'attività teatrale delle S.M.S. "Francesco d'Assisi" in
cui ha tenuto corsi di dizione e recitazione ed ha organizzato i
saggi di fine anno.
Pier Luigi Ortiero, regista dello spettacolo "Le lune di
Leopardi" che la compagnia teatrale "La Mariposa",
da lui diretta, e lieta di presentare nelle scuole per l'anno
scolastico 1995/96, crede da oltre trent'anni in ciò che le più
moderne teorie psico-pedagogiche, ora recepite fortunatamente
anche a livello ministeriale, vanno affermando, e che cioè il
teatro sia uno dei mezzi più efficaci per la crescita e
1'educazione dei giovari e soprattutto per la loro formazione
etico-sociale.
I vari linguaggi e temi che il Teatro propone, avviano il giovane
ad una migliore comprensione di se e degli altri, ne affinano il
gusto estetico-musicale e sviluppano i senso della creatività e
dell'espressione personale inserite in un contesto di
socializzazione e integrazione con il proprio ambiente; non per
nulla gli antichi greci attribuivano proprietà catartiche alle
tragedie.
Lo spettacolo che si propone alla visione degli alunni, cioè i1
sopracitato "Le lune di Leopardi" è un riuscitissimo
mixage dei più significativi componimenti di Giacomo Leopardi,
rilessi in chiave critica attualissima e soprattutto facendo ben
risaltare allo spettatore quanto amore per la vita traspaia
dall'opera di colui che è ritenuto il poeta del pessimismo.
La regia accorta e sensibile, riesce in ogni momento a tener desta
l'attenzione degli spettatori attraverso un sapiente dosaggio di
luci ed ombre, di momenti in cui un elevatissimo pathos tiene alta
la.tensione emotiva ed altri in cui il tutto si rilassa in attimi
di lieve ironia senza. mai tradire il più puro messaggio
leopardiano. La musica, elemento importantissimo, commenta e
sottolinea l'azione scenica e riempie gli spazi laddove il testo
viene dilatato da pregnanti silenzi. Si è sicuri che per i
giovani costituirebbe una validissima esperienza culturale
approfondire la conoscenza di un autore come Leopardi attraverso
la chiave offerta dal teatro, vivendo insieme a compagni e docenti
un momento educativo unico, i cui risultati non saranno
assolutamente comparabili a quelli ottenuti con altri mezzi
educativi.
Il teatro non è un fenomeno, ne una scoperta, è cioè un
apografo della vita, non ha tempo, non ha luogo ed i suoi attori
non hanno limiti epocali, né una propria identità razziale,
perché il teatro è il popolo planetario, l'attore è solo il suo
degno tramite. Per questo, con buona pace di Freud, non esiste
metodo formativo e terapico, contro problematiche esistenziali,
più autentico ed idoneo del teatro, proprio perché esso è
connaturato all'uomo, persino nel dottrinario più estremo.
(Luigi Mari)
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Sezione: Il
Teatro delle Arti

Pierluigi Ortiero

Annamaria D'amato

Silvia D'Istria

Aspettando U.U. rappresentato il 1987.
Il gruppo propone la
razionalizzazione ed il recupero delle potenzialità espressive,
normalmente non utilizzate nel rapporto didattico;
la tensione verso la comunicazione con l'altro attraverso il
linguaggio verbale, gestuale, e corporeo.

La tigre di Mshisgal

Una simpatica performance
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